Il Nardò scaccia la crisi tecnico-esistenziale. 2-0



Scorers: Versienti 3'. Mingiano 86'

AC NARDO': Rizzitano; Versienti, Aquaro, Centonze, De Pascalis (75' Giglio); Gigante, Bolognese, Prinari (67' Palmisano); Mingiano; Molinari (50' Cassano), Kyeremateng.
Bench: Migliaccio, Scipioni, Senè, Monopoli, Frisenda, Valzano.
Coach: Francesco Bitetto

SSD NOLA: Gragnanielo; Anzalone (67' Varriale), D'Anna, Madonna (46' Lippiello), Esposito Giuseppe; Colarusso, Troianiello, Del Prete (78' Napolitano Daniele); Esposito Gennaro, Stoia (55' Napolitano Giuseppe), Paradisone (75' Colonna).
Bench: Caliendo, Napolitano Stefano, Pastore, Frasca.
Coach: Raffaele Vitalone.

Arbitro: Antonino Costanza di Agrigento
Assistenti: Giulia Tempestilli di Roma, Lorenzo D'Ilario di Tivoli

Ammoniti: Gigante, Kyeremateng (NA); Esposito Giuseppe, Colarusso e Madonna (NO)


Michele Climaco - Una vittoria per scrollarsi di dosso il girone di ritorno più allucinante della storia. Il Nardò non fallisce l’ultima chance e si regala tre punti più benedetti dell’acqua santa. Perché ridisegnano la geografia finale della classifica offrendo ai granata, risaliti in tredicesima posizione, la ghiotta opportunità di giocarsi sul terreno amico lo spareggio salvezza. Con un avversario, il Gragnano, incapace di violare, nell’ultima giornata di campionato, il campo del derelitto Granata. Impossibile, allora, non guardare con speranza all’esito finale di una stagione che dopo i giorni virtuosi del girone d’andata ha vissuto un lento e inesorabile scivolamento verso abissi e inferi.

C’è però anche un grande valore simbolico dietro al limpido e meritato successo contro il Nola. E’ un cerchio che si chiude, ripensando alla sconfitta del girone d’andata. Quel ko era il fumo che preannunciava l’incendio. Un rogo che ha continuato ad ardere a lungo e ad incenerire aspettative, propositi, speranze. Dopo quattro pareggi e almeno un paio di vittorie sfumate sul più bello al Nardò di Bitetto mancava terribilmente il colpo da tre punti. Il successo contro il Nola non è certo stato casuale o improvvisato, anche se il gol in grado di ammazzare la partita è arrivato solo in coda. Il vantaggio siglato dopo appena due minuti da Versienti, preciso nel finalizzare un perentorio affondo di Kyeremateng, ha subito messo sui binari giusti il match.

Dopo aver subito la reazione del Nola (decisivo Rizzitano su una inzuccata di Paradisone) il Nardò ha sprecato a ripetizione il colpo del ko (Kyeremateng ha addirittura fallito il bersaglio dopo aver messo a sedere Gragnaniello). Proprio la scarsa concretezza realizzativa è stato il grande limite di giornata (Molinari, in avvio di ripresa si è mangiato un altro gol incredibile). Ha rasentato invece la perfezione l’interpretazione difensiva dei granata, passati alla difesa a tre con l’ingresso di Cassano. Vero è che il Nola, pur agitandosi tanto, non ha fatto sfracelli neanche nella ripresa (Rizzitano è stato chiamato all’intervento solo su una botta di Colarusso), ma la retroguardia neretina ha neutralizzato con tempismo ed efficacia ogni trama offensiva ospite.

Con il risultato rimasto in bilico fino all’86’ e tante beffarde rimonte patite era inevitabile che la sofferenza fosse nell’ordine delle cose. Poi il raddoppio di Mingiano ha definitivamente scacciato paure e fantasmi e forse anche la crisi tecnico-esistenziale che ha attanagliato il Nardò per tutto il girone di ritorno. Missione compiuta. Ora resta da percorrere l’ultimo tratto di tunnel, prima di rivedere la luce. Contro il Gragnano sarà un’aspra battaglia. Prepariamoci ad una partita dura, bloccata, spigolosa. Ad altri 90 minuti di brividi e sussulti. Con la speranza di rivedere alla fine volti felici e occhi luccicanti.

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