Il Nardò spezza il tabù Gravina




(Michele Climaco) - Il Nardò spezza il tabù Gravina con una prova da squadra lucida e consapevole della propria forza. E prosegue nella silenziosa arrampicata in classifica. I tre punti colti contro i gialloblù murgiani, mai sconfitti al Giovanni Paolo II nelle precedenti quattro stagioni, spingono il Nardò fino al quinto posto della classifica. Ad appena quattro punti dalla vetta, sempre occupata dal Sorrento, ma a sole tre lunghezze di vantaggio dalla zona play-out, nelle cui tempestose acque da stasera naviga una corazzata del torneo come il Bitonto. Insomma una classifica ancora cortissima e interlocutoria per ipotizzare nuovi scenari e immaginare orizzonti diversi  in materia di obiettivi stagionali. Di assodato e incontrovertibile ci sono invece i numeri eccezionali di quest’ultimo scorcio di campionato. Una serie positiva giunta alla quinta giornata, grondante di ben quattro successi. La solidità del pacchetto difensivo (quinta gara senza gol al passivo) e la concretezza degli attaccanti sono gli ingredienti più appariscenti del 2-0 rifilato ai murgiani.

 

Tocca a Caputo e Toernros, a cavallo tra i minuti finali del primo tempo e il segmento iniziale della ripresa, piegare la tenace resistenza di un Gravina molto abbottonato, pronto a sfruttare in ripartenza la velocità e le qualità balistiche di Ficara. De Leonardis schiera i suoi con l’ormai collaudato 3-5-2 che manca però di forza d’urto in avanti. Partito Puntoriere è il 2002 D’Addabbo l’acerbo punto di riferimento avanzato. In cabina di regia c’è l’esordio di Vicedomini. Danucci ripropone invece il 4-4-1-1 ad alta vocazione offensiva delle ultime settimane. Il tecnico granata preserva i soddisfacenti equilibri tattici raggiunti decidendo di affidare al giovanissimo Valzano, al debutto assoluto nell’undici di partenza, il compito di sostituire il pari età Massari. Il 2002 si piazza così alle spalle di Thornros, mentre lunga la linea di centrocampo Caputo e Gallo giocano sugli esterni e Mengoli affianca al centro il sempre ispiratissimo Scialpi. Conferma in blocco per il quartetto difensivo con Cancelli sempre più padrone del ruolo di esterno destro.

Non è facile per i granata far breccia nella fortificata retroguardia ospite, il primo tentativo scaturisce al 14’ da una punizione di Scialpi, con il pallone che si perde non molto distante dal montante alla sinistra di Martellone. Il Gravina spesso ricorre ai modi rudi per tenere a freno l’esuberanza fisica del gigante svedese, bersagliato dalle entrate fallose di Gilli e De Gol. Al 23’ la prima ripartenza ospite che giunge a destinazione con una combinazione Chiaradia-Ficara, ma quest’ultimo angola troppo la conclusione. Le punizioni tagliate di Scialpi mettono costantemente in apprensione la difesa giallobù: al 27’ Thornos schiaccia di testa con il pallone che si perde d’un soffio alto sulla traversa; al 32’ De Giorgi anticipa tutti di testa in mischia, mancando di poco il bersaglio. La pressione del Nardò è costante e al 36’ un cross di Sepe dalla sinistra sembra telecomandato per la testa di Thornros, anticipato però in extremis dalla smanacciata di un attento e reattivo Martellone.

Il Gravina rompe l’assedio e sfrutta gli spazi per andare pericolosamente al tiro con Ficara al 39’, il cui diagonale dal limite trova Milli pronto alla parata a terra. Ma ormai la gara è saldamente nelle mani del Nardò e al 43’ giunge il gol del vantaggio. Il pressing asfissiante sui portatori consente il recupero dell’ennesimo pallone, quindi Mengoli dalla destra pesca in area Caputo, che con un destro ad incrociare di precisione chirurgica insacca a fil di palo alla sinistra del portiere gravinese. Un gol, il quarto stagionale, che consente al numero 11 granata di riaffermare il suo primato nella classifica interna dei goleador. Il  primo tempo si chiude con le proteste granata per un fallo di mani di Dentamaro sul velenosissimo tiro dalla bandierina di Scialpi, indirizzato sul primo palo.

Il Gravina torna in campo con tanta voglia di recuperare lo svantaggio, ma senza la forza d’urto necessaria per impensierire la retroguardia granata. E dopo un pallone perso in uscita da Gilli, che Gallo spreca con un tiraccio alto dal limite (10’), è proprio il Nardò a chiudere i conti. Pallone filtrante in area dalla destra di Gallo, Toernros appostato quasi all’altezza dell’area piccola non fallisce la deviazione vincente.  Il Gravina prova a reagire ma è privo delle risorse offensive necessarie per tentare la rimonta. De Leonardis getta nella mischia Gionaj e l’under Messori, passando ad un 4-2-4 che non mette la minima apprensione alla granitica retroguardia neretina. Danucci invece può gettare nella mischia giocatori del calibro di Zappacosta, Potenza, Romeo e Granado e nell’ultimo quarto d’ora muta assetto tattico passando al 5-4-1. Pregevoli un paio di accelerazioni di Potenza, che non si concretizzano per un’inezia, mentre il Gravina va alla conclusione con Chiaradia e Ficara senza impensierire più di tanto Milli.

Il Nardò naviga ora a ridosso delle primissime posizioni, ma non c’è tempo di cullarsi sugli allori, perché il calendario assegna subito ai granata una sorta di esame di maturità. Si torna in campo già mercoledì, contro la vicecapolista Taranto, nel derby più atteso della stagione.        

Scorers: 43' Caputo, 55' Tornros

AC NARDO' (4-2-4): Milli; Cancelli, De Giorgi, Stranieri, Sepe; Mengoli (70' Zappacosta), Scialpi (85' Romeo); Valzano, Tornros (87' Granado), Gallo (75' Politi), Caputo (76' Potenza).
Bench: Mirarco, Palazzo, Lezzi, Lamacchia.
Coach: Ciro Danucci.

FBC GRAVINA: (4-4-2): Martellone; Dentamaro, Gilli, Correnti (76' Messori), De Gol (85' Panebianco); De Feo, Abonckelet (70' Jonaj) Vicedomini, D'Addabbo, Ficara, Chiaradia.
Bench: Pagkratis, Bisconti, Perez, Moretti, Dimartino, Vicino.
Coach: Antonio De Leonardis.


Arbitro: Davide Santarossa di Pordenone
Assistenti: Antonio Caputo di Benevento e Sergio Balbo di Caserta

Ammoniti: Abonckelet, De Gol (G), Gallo (N).

Commenti