AC NARDO': Mirarco (62' Montagnolo); Natalucci, Trinchera, Stranieri, Colonna, Spagnolo; Danucci, Mengoli, Montaperto (85' Avantaggiato); Calemme (86' Trofo), Manfrellotti (76' Camara).
Bench: Pantano, Frisenda, Valzano, De Giorgi.
Coach: Antonio Foglia Manzillo
FBC GRAVINA: Vicino; Dentamaro, Silletti (30' D'Angelo), DiModugno, Alvarez, Romeo, Coulibaly, Mbida, Bozzi (80' Chiaradia), Ficara (75' Granado), Larosa (80' Ranieri).
Bench: Pizzi, Bottari, Greco, Correnti
Coach: Valeriano Loseto
Arbitro: Matteo Campagni di Firenze
Assistenti: Antonio Caputo di Benevento e Antonio Aletta di Avellino
Ammoniti: Calemme, Danucci, Stranieri (N) Romeo, Larosa, D'Angelo (G)
Spettatori 800 circa di cui 100 da Gravina.
Partita disturbata da forte vento gelido.
Michele Climaco - Il
nuovo anno porta in dono un risultato dal punteggio inedito. La sfida tra Nardò
e Gravina termina con un inusuale pareggio a reti inviolate, novità assoluta di
stagione. Un pareggio dal sapore agrodolce, in una gara pesantemente
condizionata da un impetuoso vento di tramontana. E’ un risultato che consente
al Nardò di aggiornare il record stagionale di risultati utili, diventati ora
sei, non invece di migliorare ulteriormente una classifica sempre più
magmatica, in una domenica in cui non riesce a cogliere i tre punti
nessuna delle squadre che precedono i granata.
Una
traversa di Montaperto su punizione e un tiro di Mengoli di un soffio a lato i
rimpianti più grossi di una partita rimasta sostanzialmente inespressa a causa
delle proibitive condizioni atmosferiche. Con il vento a dare l’illusione di
comandare il gioco prima all’una, poi all’altra squadra, entrambe però incapaci
di accumulare meriti specifici per ottenere il bottino pieno. L’assoluta
improduttività offensiva del Gravina nella seconda metà della ripresa, quella
giocata dai murgiani prevalentemente nella metà campo neretina, lascia
probabilmente più di un rammarico per l’esito finale di un match, che in
condizioni normali sarebbe stato realisticamente alla portata dei granata. Un
Nardò, alla resa dei conti, più sfortunato per aver dovuto giocare in un
contesto atmosferico da tregenda, che colpevole di una prestazione
caratterizzata da scarsa incisività e brillantezza in fase offensiva.
Due
forfait imprevisti, uno per parte, negli schieramenti di partenza: il Nardò è
costretto a rinunciare al suo leader difensivo Pantano, che si accomoda in
panchina per onor di firma; nei gialloblù ospiti la febbre mette ko bomber
Santoro, sostituito dall’ex Bozzi, con il conseguente dirottamento di Chiaradia
in panchina per esigenze legate al pacchetto under. Foglia Manzillo e Loseto,
comunque, non derogano dai collaudati moduli di riferimento (3-5-2) con
Stranieri promosso a direttore d’orchestra difensivo e l’esordiente Colonna e
Montaperto al posto degli squalificati Centonze e Cancelli. Il Nardò si prende
subito l’iniziativa ma fatica a spezzare la ragnatela tattica avversaria, anche
perché le violente raffiche di vento alterano le traiettorie del pallone.
Natalucci (12’) prova allora l’incursione personale, supera un paio di
avversari, ma Romeo (ammonito) lo ferma con le maniere forti all’altezza dei 18
metri; la conseguente punizione di Calemme si perde alta sul fondo.
Nello
scarno elenco delle occasioni non colte dal Nardò c’è il lancio in profondità
di Manfrellotti per Calemme, rivelatosi però troppo lungo, dopo un pallone
rubato a Kulibaly sulla trequarti (17’). L’imprecisione nelle verticalizzazioni
e le difficoltà nell’elaborare una manovra palla a terra rendono sterile la
supremazia territoriale del Nardò. Per mettere in affanno la granitica
retroguardia gravinese servirebbe una giocata personale. Natalucci si conferma
in giornata di grazia e al 34’ prova a penetrare in area dal lato corto ma
Larosa (ammonito) lo stende: Montaperto batte la punizione direttamente in
porta, colpendo la parte alta della traversa. Il centrocampista siciliano ci
riprova al 42’, ma Vicino non si fa sorprendere e blocca nonostante un
intervento a vuoto di Di Modugno.
Ripresa
con il Gravina a favore di vento, ma i murgiani prendono il sopravvento solo
nei venti minuti finali, dopo uno scambio in avanti tra Manfrellotti e Calemme,
che vede la provvidenziale chiusura di un difensore. Loseto cambia coppia
d’attacco con gli ingressi di Granado e Ranieri e getta nella mischia anche
Chiaradia, ma la pressione non porta alcun pericolo alla porta di Montagnolo,
nel frattempo subentrato all’infortunato Mirarco (scontro in uscita con Bozzi).
Granata sempre concentrati e vigili, praticamente perfetti in fase difensiva. I
rilanci del portiere granata vengono però sospinti da un vento sempre più
impetuoso in fallo laterale, all’altezza delle panchine, e il Nardò fatica a
superare la metà campo. Nel finale sono però proprio i granata a sfiorare la
segnatura: Mengoli raccoglie un rinvio corto della difesa ospite e dal limite
scocca un destro che si perde di un metro a lato.
E’
l’ultima emozione di un match combattuto ma sostanzialmente noioso. Non si può
brindare ad una nuova vittoria, ma c’è la soddisfazione per un risultato che è un
segnale importante sulla via della continuità.
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