Un Nardò privo di smalto e brillantezza si congeda con un affannoso pareggio

 


(MICHELE CLIMACO) - Quando le cartucce sembrano ormai sul punto di esaurirsi, Nicolao trova il colpo di testa decisivo proprio al novantesimo. Un Nardò privo di smalto e brillantezza si congeda con un affannoso pareggio dal proprio pubblico, ritrovato giusto in tempo per il saluto finale. E’ una partita tutta in salita quella con il Bitonto, pesantemente condizionata dall’incredibile regalo di Stranieri che consente all’ex Lattanzio di colpire dopo appena quattro minuti di gara. La reazione del Nardò non si traduce in azioni pericolose e presta al fianco alle pericolose ripartenze ospiti. Il Bitonto gioca di più e meglio per oltre un’ora ma ha il torto di non saper concretizzare le limpide occasioni da rete costruite davanti alla porta di Milli, stratosferico in un salvataggio su un colpo di testa ravvicinato di Petta. Il Nardò attacca invece con maggior foga e convinzione solo nell’ultimo quarto d’ora di gara, fino ad acciuffare un pareggio ormai insperato.

Ai nastri di partenza Danucci presenta un Nardò diverso negli uomini pur nella sostanziale conferma del sistema di gioco. E’ un 4-2-3-1 in versione più guardinga con l’utilizzo di Valzano tra le linee. Con Caputo e Rimoli in panchina tocca a Potenza e Gallo completare il tridente a supporto di un Tornros, letteralmente imbavagliato da un mastodontico Petta. Sull’altro fronte Loseto apporta una sola variazione all’undici (4-3-3) battuto in casa dal Gravina sette giorni prima. Montinaro, scontata la giornata di squalifica, si riprende il suo posto da titolare in un centrocampo che si avvale della ispirata regia di Biason. Con Palazzo in panchina sono Triarico e Taurino i due attaccanti esterni, mentre Lattanzio è il punto di riferimento centrale della prima linea nero verde.

Pronti via e Nardò-Bitonto, penultima giornata della stagione 2020-21 pare l’esatta fotocopia della gara disputata all’11^ giornata dello scorso campionato. Ricordate il rinvio maldestro di Montagnolo intercettato da Patierno e trasformato inevitabilmente in rete? Stavolta è Stranieri ad addormentarsi con il pallone tra i piedi, Lattanzio glielo ruba s’invola verso Milli e lo trafigge con un rasoterra facile facile. Siamo appena al 4’ minuto di gara e lo sfortunato episodio trasforma la sfida playoff con il Bitonto in una salita ripida e irta di ostacoli.  La reazione del Nardò si infrange contro un avversario solido e ben organizzato, che non si concede alcuna sbavatura.  Il solo Potenza appare in grado di imprimere fantasia e imprevedibilità alla manovra granata. Che però più di qualche cross e qualche punizione senza esito non riesce a produrre. E’ invece perfetta la lettura della partita del Bitonto, che si dimostra superiore dal punto di vista tecnico, e nel cuore del primo tempo il Nardò rischia più volte di capitolare. Al 22’ Triarico mette in area dalla destra, ma Montinaro angola troppo la conclusione di testa. Due minuti dopo Cancelli neutralizza con una provvidenziale chiusura in piena area una ripartenza ospite in superiorità numerica, che si sviluppa attraverso una percussione di Taurino. Su un rapido ribaltamento di fronte, successivo ad un corner in favore del Nardò,  Milli deve poi uscire fino alla trequarti per anticipare con i piedi Taurino lanciato a rete. Ma il miracolo il portiere granata lo compie al 26’ con una superlativa parata d’istinto, proprio sulla linea di porta, sulla capocciata a colpo sicuro di Petta, appostato sul secondo palo e imbeccato da un cross di Triarico. Il Nardò subisce, il Bitonto non segna e si torna negli spogliatoi con il minimo vantaggio ospite.

 

Danucci ritocca l’undici di partenza con tre sostituzioni e cambia modulo in avvio di ripresa. Si ricomincia con una difesa a tre (Cancelli, Romeo e Nicolao); Potenza e Rimoli esterni; Lezzi, Valzano e Mengoli in mediana; Tornros e Granado in prima linea. E’ sempre però il Bitonto a sfruttare gli spazi e a menare le danze, anche se il primo pericolo si sviluppa in area bitontina: velenoso cross teso di Nicolao che attraversa tutto lo specchio di porta senza trovare alcuna deviazione vincente. Al 12’ Milli affronta in uscita Montinaro, che finisce a terra, ma l’arbitro non ravvisa alcun contatto e lascia correre. Cambia ancora Danucci che con gli ingressi di Palazzo e Caputo torna al 4-2-3-1 con Cancelli riportato a centrocampo e Mengoli partner di Romeo al centro della difesa e Granado terminale offensivo. Il Bitonto a cavallo della mezzora sfiora per due volte il raddoppio. Con una girata del neo entrato Palazzo dal limite, che Milli devia in angolo, e con un colpo di testa di Colella, sugli sviluppi di un corner, che sfiora di un soffio il palo. Nell’ultimo quarto d’ora il Nardò si piazza stabilmente nella metà campo ospite, ma non è che le occasioni fiocchino. Al 35’ il primo intervento di rilievo del portiere bitontino De Lucia, chiamato alla respinta da un conclusione di Lezzi imbeccato da Nicolao. Poi ci pensa Caputo, proprio al 90’, a sfruttare al meglio l’ultima delle tante punizioni senza esito della giornata. Stavolta non calciando direttamente in porta, ma fornendo un assist al bacio per la capocciata vincente di Nicolao. Il terzino granata colpisce all’altezza del dischetto e non lascia scampo a De Lucia con il pallone che tocca il palo interno e poi termina in rete. Un gol all’ultimo respiro per rinfocolare il fuoco della passione del pubblico ritrovato e salvare l’imbattibilità interna del Nardò in questo 2021.

 

Un pareggio che non pregiudica la partecipazione ai play-off del Bitonto, cui basterà una vittoria casalinga nell’ultimo turno di campionato per centrare un traguardo platonico. In virtù delle recenti disavventure con la giustizia sportiva i playoff per il Bitonto varranno infatti meno di un gol annullato. Quanto al Nardò, pur in un pomeriggio estremamente complicato, la squadra di Danucci ha comunque dato di sé l’immagine di una squadra tosta e mai doma. E aver tenuto in vita fino a 90 minuti dalla fine del campionato il sogno play-off è servito a dare un senso ad un finale di stagione che per altre compagini, ormai prive di stimoli, si è invece trasformato in un indecoroso e stanco conto alla rovescia.  


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