Reti: Patierno 11', 19' e 91'
NARDO': Montagnolo, Stranieri, Spagnolo (32' Marchionna/ 73' Montaperto), Danucci (70' Cancelli), Aquaro, Pantano, Natalucci (71' Frisenda), Mengoli, Camara, Calemme, Avantaggiato (70' Iannucci)
Bench: Mirarco, Trinchera, Centonze, Matere.
Coach: Antonio Foglia Manzillo
BITONTO: Figliola, Terrevoli, Amelio, Marsili (72' Vacca) Lomasto, Gargiulo, Lattanzio (83' Merkaj), Biason, Patierno, Piarulli (90' Gagliardi), Turitto.
Bench: Zinfollino, Bolognese, Zaccaria, Mazzone, Schirone, Palmisano.
Coach: Roberto Taurino
Arbitro: Francesco D'Esusanio di Faenza
Assistenti: Giuseppe Cesarano di Castellammare di Stabia e Matteo Paggiola di Legnago.
Ammoniti: Pantano (N), Lattanzio, Lomasto (B)
Note: terreno scivoloso, spettatori 1000 circa di cui 50 da Bitonto.
Michele Climaco - La
missione impossibile resta tale. Il Nardò si offre come docile vittima al
Bitonto “caput campionati”. Una paperissima di Montagnolo e un ulteriore regalo
di Spagnolo esaltano la voracità di Patierno, che nei minuti di recupero
siglerà poi la sua prima tripletta stagionale. Impossibile reggere il confronto
con chi sulla carta, (e purtroppo, quasi sempre carta canta) ha numeri, nomi e
danari che il Nardò non può permettersi da tempo. Se poi si aggiungono pure
grossolane amnesie difensive è inevitabile che il testacoda segua la sua logica
più naturale per approdare ad un epilogo scontato. E così il Bitonto si impone
con il minimo sforzo, senza dover ricorrere ad una prova di forza.
L’uno-due
di Patierno nel breve volgere di otto minuti, schianta il Nardò e scaccia
l’illusione di una missione possibile contro la prima della classe. E’ uno
sciagurato rinvio con i piedi di Montagnolo a spalancare la porta degli abissi.
L’estremo difensore granata regala gratuitamente palla a Patierno: un vero e
proprio rigore in movimento, che il capocannoniere del campionato non può certo
fallire. Dopo 10 minuti il Nardò è già sotto e nella maniera più beffarda.
Peraltro a meno di un minuto di distanza da una inzuccata di Camara che sfiora
l’incrocio dei pali di Figliola, sugli sviluppi di un perentorio affondo sulla
destra di Natalucci.
Risalire
dagli abissi di un testacoda nato sotto una luna storta diventa praticamente
impossibile se appena dopo otto minuti si ricade in un altro disgraziato
errore. Spagnolo tarda a liberarsi del pallone, finendo col perderlo a ridosso
della propria area di rigore: assist immediato di Terrevoli per il solito
Patierno appostato in piena area e pronto ad una nuova deviazione vincente.
Montagnolo è sulla traiettoria ma non mostra la reattività necessaria per
evitare la capitolazione. Gara definitivamente compromessa dopo appena 18
minuti di gioco per due marchiani errori individuali.
Fine
dei giochi. Il doppio svantaggio è un macigno tale da seppellire ogni speranza
di rimonta, contro un avversario dalla straordinaria robustezza difensiva,
tanto da poter vantare una serie utile di sei gare senza alcun gol al passivo.
E in effetti, nonostante l’ingresso di Marchionna, nel tentativo di irrobustire
la prima linea, la reazione del Nardò si limita ad un tentativo da fuori area
di Calemme. Il Bitonto sfrutta invece gli spazi per mettere i brividi a
Montagnolo con le conclusioni di Biason e Terrevoli.
La
partita non cambia nella ripresa. Mai affiora la sensazione che il Nardò possa
fare braccia nella munita difesa ospite. La reazione è una idea indefinita,
priva di forma e sostanza, sterilizzata peraltro dal gran pressing bitontino.
Poi all’improvviso arriva il guizzo illuminante che potrebbe riaprire la
contesa. E’ il 23’ quando Camara, dopo aver dettato una triangolazione a
Calemme, si presenta in solitudine davanti a Figliola in disperata uscita, per
poi calciare addosso al portiere bitontino. Non spreca invece una simile
opportunità Patierno, al secondo minuto di recupero: l’attaccante neroverde
aggira Montagnolo in uscita e insacca nella rete ormai sguarnita.
Al
quattordicesimo tentativo il Bitonto espugna per la prima volta il Comunale,
dopo nove sconfitte e quattro pareggi. E’ una costante invece l’incapacità del
Nardò di mettere insieme due risultati utili di fila. Sulla prova deficitaria
dei granata, tale da annullare i progressi registrati negli ultimi tempi,
incidono inevitabilmente i gravi errori individuali. Il viaggio verso la
salvezza si fa sempre più complicato, ma sprecare energie in contestazioni
dalle motivazioni pittoresche e surreali non aiuta. Il momento è grave, ma non
si può abbandonare la speranza.
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