NARDÒ-CASARANO 1-1
Scorer: 18′ pt Mincica (C) 22′ st Mengoli (N)
NARDÒ: Milli, Frisenda, Centonze, Colonna (1′ st Natalucci), Trinchera, Stranieri, Cancelli (38′ st Trofo), Mengoli, Manfrellotti (37′ st Montaperto), Calemme, Camara.
Bench: Mirarco, Montagnolo, Calabrese, Raia, Valzano, Angelini.
Coach: Antonio Foglia Manzillo
CASARANO: Iuliano, Girasole, Lobjanidze, Buffa, Mattera, Versienti (28′ st Palmisano), Tedone (28’st Occhiuto), Giacomarro (15′ st Feola), Foggia (39′ st Cianci), Mincica, Favetta.
Bench: Al Tumi, Dall’Oglio, D’Aiello, Cappilli, Atteo.
Coach: Leonardo Bitetto.
Arbitro: Giorgio Vergaro di Bari
Assistenti: Matteo Dellasanta di Trieste e Paolo Tricarico di Udine.
Ammoniti: Stranieri (N) Mincica, Foggia, Giacomarro, Feola, Cianci (C).
Ammoniti: Stranieri (N) Mincica, Foggia, Giacomarro, Feola, Cianci (C).
MICHELE CLIMACO - Un
pareggio cercato, sofferto, meritato. Non è un punto qualsiasi quello messo in
saccoccia al termine di un derby intenso e difficile. C’è sempre un rigurgito
d’orgoglio a rimettere in piedi il Nardò, anche nelle situazioni più delicate,
quando la rimonta pare una muraglia liscia da scalare. E onestamente, mai come
contro il Casarano, almeno tra le gare disputate tra le mura amiche, i granata
hanno seriamente rischiato di dover interrompere la lunga serie positiva. E
invece la marcia prosegue, anche se non è una marcia spedita, come nella prima
metà della strepitosa sequenza dei dieci risultati utili. Una serie
inimmaginabile, appena un girone fa, quando in casa granata si vivevano giorni
bui e si sgranava il rosario delle sconfitte. Il Casarano gioca con il piglio
delle grandi, anche se difetta in spietatezza sotto porta. Sfiora di centimetri
il raddoppio dopo aver sbloccato il risultato e poi il gol del nuovo vantaggio
con il solito Mincica, dopo il pareggio di Mengoli. Ma c’è una mostruosa forza
d’animo a sorreggere questo Nardò che barcolla ma non crolla, capace di
rimediare per la quarta gara consecutiva all’iniziale svantaggio, tra le mura
amiche.
Foglia
Manzillo per la seconda domenica consecutiva ripropone la contemporanea
presenza nell’undici di partenza di Calemme, Camara e Manfrellotti senza però
derogare dall’abituale 3-5-2. Calemme agisce quindi da mezzala, mentre Colonna
si piazza a destra per opporsi a Versienti, l’unico ex granata in campo. La
rinuncia ad un centrocampista di ruolo consegna al Casarano, schierato con il
3-4-1-2, una supremazia territoriale che si delinea con sempre maggiore
evidenza con il trascorrere dei minuti. E’ del Nardò però la prima conclusione
degna di nota con Camara che sparacchia alto da posizione centrale, dopo un
intervento forse falloso di Mattera su Manfrellotti. Il minuto che marchia a
fuoco il primo tempo è il 18’: Iuliano si oppone alla staffilata dal limite di
Mengoli e sul ribaltamento di fronte Tedone pesca con un lancio millimetrico
Mincica, che scattato sul filo del fuorigioco buca centralmente la difesa
granata e in corsa non lascia scampo a Milli.
Sul
derby calerebbe probabilmente il sipario se tre minuti dopo Mattera non
fallisse di qualche centimetro il bersaglio, su schema di calcio di punizione: il
destro rasoterra dell’esperto difensore centrale ex Bari si perde di un niente
a lato. E’ un primo tempo di chiara marca casaranese, alimentate dalle folate
di Versienti sulla sinistra. Provvidenziale al 32’ l’anticipo in extremis di
testa di Colonna su Favetta, pronto a calciare a rete nel cuore dell’area di
rigore granata. Nasce da un nuovo cross di Versienti dalla sinistra, il
gran destro dal limite di Giacomarro che sorvola la traversa. A soggezione a
centrocampo il Nardò fatica a servire palloni giocabili a Camara e
Manfrellotti, così che la prima frazione di gioco scivola senza
grattacapi per la retroguardia casaranese.
Con
i tre attaccanti già in campo Foglia Manzillo ha una sola carta per provare a
capovolgere l’inerzia del match: l’inserimento di un esterno di ruolo a
vocazione offensiva (Natalucci) al posto di un centrale adattato ad esterno
(Colonna). E’ una mossa che produce i suoi effetti, quantomeno a livello di
iniziativa. Il Nardò assume stabilmente le redini del gioco senza però trovare
varchi. C’è intensità, agonismo e determinazione nelle giocate dei granata,
mancano però i pericoli per la porta di Iuliano. Occorre sfruttare le palle
inattive. E l’occasione giusta capita al 21’: sullo spiovente in area dalla
destra di Calemme, Stranieri di testa colpisce la traversa, Mengoli è il più
lesto di tutti a ribadire il pallone in rete. Non è più una novità, è
incredibile la capacità del Nardò di rialzare la testa di fronte alle
avversità. E sull’onda dell’entusiasmo i granata provano finanche a ribaltare
il risultato con Mengoli e Calemme.
Il
finale di gara è di sofferenza, con il Casarano a spingere alla ricerca del
nuovo vantaggio. E con Favetta e Foggia in ombra è Mincica a far scorrere di
nuovo i brividi sulla schiena del popolo granata. Il folletto siciliano prima
calcia in acrobazia dal limite dell’area piccola senza inquadrare la porta, poi
con un tiro a giro chiama Milli alla deviazione in angolo. Finisce in parità e
per il Nardò è un punto importante, anche in virtù del resoconto del bollettino
delle pericolanti. Pareggiano tutte, perde la Nocerina. Classifica
sostanzialmente immutata, ma tale da far restare tutti con i piedi per terra.
La strada che conduce verso la salvezza resta lunga e difficile. Anche perché
non si vince in casa ormai da tre gare e tre delle prossime quattro trasferte
(Cerignola, Foggia e Bitonto) sulla carta appaiono davvero impossibili.
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