Il derby si tinge di granata

 



NARDÒ-CASARANO 2-0
RETI: 30′ Gallo, 92' Caputo

NARDÒ (4-3-2-1): Milli, Cancelli, De Giorgi, Stranieri, Sepe, Gallo (75' Palazzo), Zappacosta 6.5 (62' Caputo), Scialpi, Mengoli, Tornros (84' Romeo), Massari (82' Valzano . 
Bench.: Mirarco, Potenza, Spagnolo, Cuomo, Lamacchia. 
Coach: Ciro Danucci.


CASARANO (4-4-2): Pitarresi, Onda, (83' Pedicone), Mattera, Longhi, Pagliai, Sansone, Tascone (73' Atteo), Bruno, (77'  Negro ), Mincica  (57' Versienti), Rodriguez, Favetta (50' El Ouazni). 
Bench: D’Ancona, Benvenga, Giacomarro, D’Andria. 
Coach.: Vincenzo Feola.

ARBITRO: Guerra di Venosa 6.5.
Assistenti: Antonio Paradiso di Lamezia Terme e Michele Decorato di Cosenza
Ammoniti: Stranieri, De Giorgi (N), Pagliai, Mattera, Atteo (C). Angoli: 2-7. Rec.: pt 1′, st 5′.

(MICHELE CLIMACO) - Il primo derby dell’era Covid, quello negato all’emozione di essere vissuto sugli spalti, si tinge meritatamente di granata. Due pali, altrettanti gol, per una vittoria che lascia la luce negli occhi. Una vittoria di prestigio, ma soprattutto un successo che pesa perché rimpolpa la classifica e scaccia le paure. Contro il Casarano, la corazzata per antonomasia del campionato, non si vince per caso e soprattutto se non si dispone di valori di natura tecnica e tattica. Il Nardò condisce inoltre la sua prestazione di carattere, grinta, e perché no anche di gioco. Certo il derby è sempre una gara sul filo dell’equilibrio, in grado di prendere qualsiasi direzione. E senza un paio di parate strepitose di Milli, la prima a reti ancora inviolate, la seconda a risultato già sbloccato, l’azzardo di Feola di schierare un Casarano d’attacco e d’avventura poteva magari andare incontro ad una miglior sorte.

Danucci prova a rimontare il Nardò costruito ad agosto e sgretolatosi a settembre sotto il diluvio di infortuni. Ma dei pezzi mancanti recupera in avvio il solo Zappacosta, che ha però nella gambe non più di un’ora di gioco all’intensità necessaria per affrontare un impegno così gravoso. Romeo e Potenza sono in panchina, Granado e Trinchera in tribuna, ma in avanti c’è l’esordio di Tornros. Lo svedese che fa reparto da solo, colpisce un palo e dà origine all’azione della prima rete, si avvale del supporto degli under Massari e Gallo, che entrano anche loro, e in che maniera (assist e rete) nella prima sberla rifilata al Casarano. Feola invece azzarda un 4-2-4 e per far posto contemporaneamente a Sansone, Favetta, Gonzalez e Mincica, deve rinunciare ad un centrocampista del calibro di Giacomarro. Una scelta che si rivela controproducente, perché decurta notevolmente il tasso di coralità della manovra, puntando quasi tutto sulle giocate individuali dei quattro tenori d’attacco, innescati il più delle volte con i lanci in profondità.

E’ quanto accade già al 2’, lancio lungo del terzino Pagliai, spizzicata di Favetta a favorire la corsa in corridoio di Rodriguez che brucia in velocità il suo diretto avversario ed entrato in area sferra un diagonale quasi chirurgico, che un super Milli però smanaccia in angolo. Il Nardò tiene il campo con personalità e attende il momento giusto per punire un Casarano a tratti lezioso, sfruttando anche il gran movimento di Gallo e Massari lungo la linea d’attacco. Al 15’ Gallo intercetta sulla trequarti un passaggio di Bruno e immediatamente serve in diagonale Tornros. L’attaccante scandinavo controlla di sinistro e poi scaglia un destro dal limite che si infrange sul palo. La rete che al 29’ spezza l’equilibrio scaturisce da un fallo laterale. Thornos, dalla linea di fondo, scodella un traversone sul palo più lontano, Massari rimette in mezzo di testa per la botta ravvicinata e vincente di Gallo. Un’azione che mette a nudo crepe preoccupanti nella retroguardia casaranese. Occorre attendere il 38’ per assistere ad una bella combinazione d’attacco degli avanti rossoazzurri: triangolazione tra Favetta e Gonzalez e conclusione in diagonale dell’attaccante italo-cubano, intercettata con i piedi da Milli.

Il Nardò è squadra viva, organizzata e implacabile nelle chiusure difensive anche nella ripresa. Il primo pericolo è anzi proprio di marca granata: Gallo lancia Cancelli che palla al piede percorre quasi per intero la metà campo avversaria e penetrato in area scaglia un tiro che incoccia sul palo. Feola utilizza i numerosi cambi a disposizione per rivitalizzare la prima linea e getta nella mischia El Ouazni e Versienti al posto di Favetta e Mincica. E proprio l’attaccante nordafricano va vicino al bersaglio, al 12’, con diagonale in piena area che scheggia il palo della porta di Milli.  E’ un secondo tempo di chiara marca casaranese, ma si tratta di un possesso palla effimero. Pur costringendo a lungo il Nardò sulla difensiva manca la giocata o il guizzo decisivi. Il Nardò mette in mostra una difesa di marmo e rintuzza le offensive ospiti  con grande spirito di sacrificio e discreta lucidità. Il Casarano colleziona soltanto calci d’angoli (ben nove alla fine) e nessuna vera occasione da rete. Fino all’apoteosi finale.  Al 47’ Mengoli spezza il forcing casaranese, fugge in contropiede, costringendo Mattera al fallo. Caputo, al terzo gol stagionale, calcia magistralmente la punizione dal limite, insaccando il pallone all’incrocio dei pali. Il classico gol dell’ex.

Perde il Casarano e chissà che la sconfitta non sia una medicina salutare. Applausi al Nardò che gioca da squadra, grazie ad una organizzazione che gli consente di annullare il gap tecnico rispetto all’avversario, e vince da squadra, esaltando il concetto di gruppo.

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