Un pareggio preziosissimo per un sogno chiamato salvezza



NARDO'-TARANTO 1-1
Scorers: 10'st Cuccurullo (T), 30'st Mengoli (N)

NARDO' (3-5-2): Mirarco; Stranieri, Trinchera, Centonze; Frisenda, Danucci, Mengoli, Trofo (14'st 20 Camara), Avantaggiato; Manfrellotti (31'st Cancelli), Calemme.
Bench: Montagnolo, Minerba, Colonna, Valzano, De Giorgi, Montaperto, Lauretti.
Coach: Antonio Foglia Manzillo

TARANTO (3-4-1-2): Sposito; Benvenga, Luigi Manzo, Ferrara; Pelliccia, S.Manzo, Cuccurullo (36'st Serafino), Oggiano; D'Agostino (31'st Guaita); Goretta (16'st Van Ransbeeck), Genchi.
Bench: Carriero, Allegrini, De Caro, Matute, Masi, Luka.
Coach: Luigi Panarelli

Arbitro: Dario Di Francesco di Ostia Lido
Assistenti: Alessandro Marchese di Napoli e Andrea Pasqualetto di Aprilia

Ammoniti: 8'st Pelliccia (T), 8'st Trofo(N), 12'st Cuccurullo (T) per gioco falloso, 18'st Genchi (T), 37'st Panarelli (allenatore, T) per proteste, 49'st S.Manzo (T) per gioco falloso
Note: Angoli: 1-3. Recupero: 1'pt e 5'st.


MICHELE CLIMACO - Un pareggio preziosissimo per dare continuità al processo di materializzazione di un sogno chiamato salvezza. Il Nardò continua a collezionare con incredibile regolarità prodezze balistiche, rimonte e risultati positivi. Un gran destro dalla distanza di Mengoli consente di riacciuffare un Taranto che, seppur incappato nell’ennesima stagione sbagliata, resta pur sempre un concentrato di calciatori di tecnica sopraffina ed enormi potenzialità. Finora sempre vincenti sui campi delle squadre collocate nella parte destra della classifica, i rossoblù jonici devono inchinarsi dinanzi alla pervicace determinazione con la quale il Nardò reagisce allo svantaggio siglato da Cuccurullo in avvio di ripresa.  E’ sempre più sorprendente come una squadra anagraficamente giovane come quella granata riesca sistematicamente a tirar fuori dal cilindro il colpo letale, anche in partite oggettivamente complicate come quella odierna. La gara contro il Taranto si rivela subdola e faticosa, così come nelle previsioni.

Panarelli riconferma il 3-4-1-2, pur cambiando quattro interpreti nell’undici di partenza. La novità più inattesa è quella di Actis Goretta al posto di Olcese in prima linea; a centrocampo Oggiano e Stefano Manzo rubano il posto a Guaita e Matute, mentre Pelliccia vince il ballottaggio tra under con Marino. Foglia Manzillo si affida al solito 3-5-2 e ovvia con Trofo al forfait di Natalucci, mentre Avantaggiato giostra da mezzala; in avanti si torna al tandem Manfrellotti-Calemme. Dopo una iniziale fase di equilibrio (Mengoli e Cuccurullo ci provano dal limite senza fortuna)  il Taranto incalza sempre più da vicino la retroguardia granata, che si dimostra però sempre attenta e concentrata.  Il Nardò si conferma squadra estremamente organizzata, brava e svelta nel chiudere gli spazi. E quando i rossoblù con scambi di palla rapidi e triangolazioni strette riescono con Oggiano, Genchi, Goretta e D’Agostino a squarciare la linea difensiva neretina, difettano poi di lucidità e precisione al momento del tiro: debole la conclusione di Genchi  e D’Agostino in piena area tra il 28’ e il 29’. Per il resto la difesa neretina, con Stranieri e Trinchera in grande evidenza, riesce a narcotizzare la fase offensiva del Taranto.

Ma non è una gara di puro contenimento quella del Nardò, sempre pronto a prodursi in folate offensive. Avantaggiato e Calemme sono i più lesti a ribaltare il fronte del gioco, ma Manfrellotti conclude a lato al 22’, poi al 36’ cerca un diagonale smarcante per Trofo neutralizzato da una smanacciata di Sposito. E dopo un filtrante di Genchi per Goretta che dal vertice dell’area piccola svirgola clamorosamente la conclusione, è il Nardò a rientrare negli spogliatoi con il rimpianto più grande. Al 42’ infatti i granata sfiorano il vantaggio per ben due volte nel giro di un breve batter di ciglia: sulla punizione di Calemme il colpo di testa di Manfrellotti genera una traiettoria arcuata che si infrange sulla traversa e sulla ribattuta Centonze calcia clamorosamente alto sulla traversa da non più di tre metri, a porta ormai sguarnita.

Il canovaccio non cambia in avvio di ripresa e dopo una rovesciata di Benvenga che sorvola la traversa, il Taranto trova il gol con il più inatteso dei marcatori. Cuccurullo al 10’ capitalizza una sponda di Goretta per trafiggere Mirarco con un sinistro a fil di palo dal limite. Il Nardò non si dà per vinto e irrobustito in fase offensiva dall’innesto di Camara produce una convinta reazione. E’ proprio l’attaccante guinenano a lanciare Calemme che costringe Sposito ad una difficile parata (20’). Rischia poi grosso il Nardò su un tocco maldestro di Centonze che rischia l’autogol e colpisce il palo per opporsi a D’Agostino. Ma tre minuti dopo lo stadio impazzisce sulla strepitosa prodezza balistica di Mengoli che fulmina Sposito con un violento destro da oltre 25 metri. Il pareggio contro il Taranto cementa la classifica ed è una sorta di diploma di maturità per un Nardò che si scopre di giornata in giornata sempre più forte, sicuro e convinto di sé. La strada verso la salvezza resta una ripida salita, ma cresce ulteriormente la consapevolezza di poter compiere l’impresa.

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