Con il Foggia si ritorna all’antico.



NARDO' - FOGGIA 0-1

Scorer: Cittadino 13'

Nardò (3-5-2): Montagnolo; Aquaro, Trinchera, Pantano; Danucci (70' Mengoli), Cancelli, Montaperto (80' Marchionna), Natalucci (75' Iannucci), Spagnolo (70' Avantaggiato); Calemme, Camara. 
Bench: Mirarco, Centonze, Frisenda, Matere, Vecchio
Coach: Antonio Foglia Manzillo.

Foggia (3-5-2): Fumagalli; Delli Carri (73' Gerbaudo), Gentile, Viscomi; Sadek (85' Cadili), Staiano (75' Cannas), Cittadino, Gibilterra (60' Salines), Campagna; Russo (55' Tortori) , Iadaresta. 
Bench: Di Stasio, Pertosa, Di Jenno, Buono
Coach: Ninni Corda / Roberto Cau

Referee: Bogdan Nicolae Sfira di Pordenone
Line Assistants: Giuseppe Maiorino e Paolo Cipolletta

Yellow cards: Danucci, Pantano (N), Cittadino, Russo, Gerbaudo (F)
Red Card: Donadei Salvatore


Michele Climaco - L’emorragia di sconfitte interne, tamponata con i quattro punti strappati a Cerignola e Brindisi, riprende dolorosamente a sgorgare. Con il Foggia si ritorna all’antico, anche se pure stavolta il ko è punizione fin troppo severa. Lo si era già detto anche in occasione dei precedenti rovesci interni contro Fasano e Nocerina. Di nuovo, stavolta, c’è che ad azionare la ghigliottina della sconfitta c’è il direttore di gara. Ad abbassarsi, al posto della lama, c’è la bandierina di un guardialinee, ma il risultato è identico. Un taglio netto alle speranze del Nardò di non dover soccombere in virtù di una variabile indipendente alle normali dinamiche di gioco dei novanta minuti di gara. Un grave errore arbitrale, quello del signor Bogdan di Pordenone, che si alimenta dell’ignavia del guardialinee che opera sotto la tribuna ospiti.

L’episodio che condanna fin dall’inizio il Nardò ad una vana rincorsa del risultato si consuma al 14’ della prima frazione di gioco. Sulla punizione, pennellata in area granata dalla fascia sinistra, si alza subito la bandierina a segnalare un fuorigioco foggiano. L’arbitro non se ne avvede o forse non interrompe l’azione perché nel frattempo i difensori del Nardò spazzano via il pallone. La sfera però finisce tra i piedi di Cittadino, che appostato al limite dell’area, scaglia un tiro che complice una deviazione fortuita di Aquaro, va ad insaccarsi all’angolino basso. Quante volte abbiamo visto un guardialinee rimanere a lungo con la bandierina alzata per richiamare l’attenzione dell’arbitro? Stavolta invece c’è un collaboratore che ha fretta di abbassarla e un direttore di gara che si sente autorizzato, di conseguenza, a convalidare una marcatura chiaramente viziata dallo sbandieramento precedente.

Il Nardò resta fulminato da tale corto circuito, pagandone amaramente le conseguenze. Ma c’è un secondo capitolo dedicato alle recriminazioni. Ed è incentrato sull’importanza di poter disporre di un attaccante dotato di freddezza e lucidità necessaria per fare gol. Per ben due volte (21’ e 30’) Montaperto e Cancelli lanciano Camara centralmente nello spazio aperto, ma in entrambe le circostanze l’attaccante guineano, giunto a tu per tu con Fumagalli, si fa ipnotizzare dall’estremo difensore foggiano. Camara calcia addosso al portiere in uscita, senza tentare un dribbling o un colpo sotto, pur non avendo alcun difensore avversario a disturbarne l’azione. Le speranze di rimonta del Nardò si infrangono sull’endemica allergia al tiro risolutore del suo attaccante. Un handicap che aggiunto al divario tecnico finirà con il pesare moltissimo sull’esito dell’incontro.

D’altronde si tratta degli unici due sbandamenti difensivi di un Foggia tosto e robusto, che per il resto gestisce il vantaggio con mestiere e una perfetta organizzazione difensiva. Il Nardò resta in partita grazie ad un provvidenziale intervento di Montagnolo, che al 39’  neutralizza con grande reattività un colpo di testa di Cittadino su punizione di Russo.  La superiorità ospite a centrocampo impedisce al Nardò di assumere il comando delle operazioni e di affondare i colpi. E dopo un paio di guizzi di un Calemme non in giornata di grazia, il secondo tempo scivola via senza vere occasioni da rete. Il Foggia si prende così i tre punti con una condotta di gara tutta incentrata sulla concretezza, secondo il credo tattico del suo tecnico. Per il Nardò, invece, la situazione di classifica ora comincia a farsi davvero drammatica.       

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