Il Nardò perde anche la quinta e precipita nel baratro

 




NARDO’-NOCERINA 0-2

Scorers: Dammacco 4’ p.t., Palmieri 27’ s.t.

NARDO’ Petrarca; Alfarano (Valzano 1’ s.t.), De Giorgi, Trinchera, Dorini (Caracciolo 1’ s.t.); Mengoli, De Feo (Puntoriere 29’ s.t.), Mancarella (Gallo 37’ s.t.); Mariano, Cristaldi (Cavaliere 24’ s.t.), Caputo. 

In panchina: Rollo, Centonze, My. 

Coach: Pasquale De Candia (in panchina Manca).

NOCERINA Venditti; Scrugli, Donida, Garofalo; Vecchione, Chietti (Cuomo 34’ p.t.), Donnarumma (Menichino  45’s.t.), Saporito; Dammacco (Talamo 24’ s.t.), De Martino (Esposito 17’ s.t.), Mancino (Palmieri 47’ p.t.). 

Bench: Pitarresi, Stojanovic, Riccio, Bapignigni

Coach: Giovanni Cavallaro

Arbitro: Stefano Raineri di Como.

Assistenti: Marco Tuccillo di Pinerolo e Nicola Di Meo di Nichelino.

NOTE ammoniti Chietti, Cuomo, Venditti (NO), Alfarano e Mengoli (NA). Angoli 6-2 per la Nocerina

Michele Climaco -  Il Nardò perde anche la quinta e precipita in un baratro apparentemente senza fine. La sconfitta contro la Nocerina e il contestuale successo esterno del Brindisi delineano ormai nitidamente uno scenario da incubo: un prosieguo di campionato da vivere con l’angoscia di una retrocessione diretta. E continuando di questo passo diventerà presto un miraggio evitare anche quella. Ad Ugento è andato in scena un copione che tende ormai a ripetersi puntualmente. Un avversario che va a segno al primo affondo e poi una prestazione ricca di generosi slanci, ma di evidenti stenti in fase realizzativa. Fino al solito erroraccio difensivo che pone una pietra tombale sul match. Insomma se sulla prestazione vi è un intersecarsi di luci e ombre, sul risultato è invece sistematicamente buio pesto. E così si sprofonda verso l’inferno.

 

L’annunciato 3-4-3 dei molossi si rivela in realtà un 3-5-2 con i soli Dammacco e De Martino (un 2003) in avanti; Donnarumma è il centrocampista di riferimento, Chietti quello di fatica, Mancino la mezzala con vocazione agli inserimenti in area avversaria; Vecchione, pur decentrato sull’esterno, resta comunque un sicuro punto di riferimento. Con Bovo squalificato in difesa c’è l’esordio di Scrugli (ex Samb), mentre Donida e Garofalo completano un pacchetto difensivo di grande esperienza e affidabilità.  Il Nardò è nella solita formazione emergenziale: defezioni in difesa (Romeo e Masetti) e a centrocampo (Cancelli e Fiorentino). Il recupero di Mengoli è ossigeno puro per De Candia, che completa la linea nevralgica con De Feo e Mancarella. Caputo e Cristaldi ritrovano un posto da titolari in attacco accanto al riconfermato Mariano.

 

La Nocerina rischia subito di andare sotto. Alfarano si incunea in area avversaria con una insistita azione personale e con un diagonale scalda i guanti a Venditti, che si salva anche con l’aiuto del palo. La fragilità difensiva del Nardò è però tale da trasformare ogni avversario in un mago dell’opportunismo. E così la Nocerina, scampato il pericolo, trova subito il vantaggio. Dammacco, al 4’, addomestica in corsa un lancio lungo e poi trafigge Petrarca con un destro incrociato. Retroguardia neretina ancora una volta perforata centralmente con una giocata in verticale, come era già accaduto contro il Gravina in occasione dell’1-0 e dell’espulsione di De Giorgi. Condannato all’ennesima gara ad handicap il Nardò catapulta tanti palloni in area avversaria senza mai trovare lo spunto vincente. La retroguardia molossa concede pochissimo e corre un brivido solo quando Mengoli, al 14’ prova la conclusione da fuori area: il pallone, deviato dal portiere, va nuovamente a sbattere sul palo. La gara è vivace ma povera di occasioni degne di nota. La manovra del Nardò va a sbattere contro la solidità difensiva della Nocerina. I molossi usufruiscono di maggiori spazi per pungere nei ribaltamenti di fronte. Incursione di Mancino al 30’, ma il suo rasoterra è centrale; più pericoloso Donida che colpisce di testa un pallone proveniente dalla bandierina, al 36’, e sfiora il montante alla sinistra di Petrarca. Il tempo si chiude con un tentativo di Caputo su punizione, che Venditti alza in angolo, dopo la deviazione della barriera.

 

Alfarano (problema alla caviglia non torna in campo) e De Candia opera una doppia sostituzione. Rimane negli spogliatoi anche Dorini, in campo Valzano e Caracciolo. Nella ripresa il forcing del Nardò aumenta di intensità e determinazione con il passare dei minuti. E’ un crescendo che costringe la Nocerina ad una partita sempre più di contenimento. La pressione continua comincia ad aprire qualche crepa nella granitica retroguardia rossonera. Al 16’ Venditti si oppone ad una conclusione di Cristaldi, al 18’ Trinchera manca di pochi centimetri il bersaglio, di testa, su azione d’angolo, ma l’occasionissima capita tra i piedi di Mariano al 21’. L’attaccante granata si avventa su una respinta della difesa ospite, su pallone messo in area da Mengoli, e in mezza girata chiama Venditti all’intervento più complicato dell’intera gara. Nel momento migliore l’orrore difensivo che compromette ogni sforzo di rimonta. Retropassaggio evitabile di Valzano, il rinvio di Petrarca incoccia sul nuovo entrato Palmieri che si ritrova la strada spianata verso il raddoppio. E’ un colpo mortale per il Nardò che ormai sfiduciato e impaurito rischia più volte di capitolare nuovamente sui tentativi di Luciano e Palmieri.

 

E’ difficile adesso capire come fare ad arrestare una tale copiosa emorragia di sconfitte. Anche perché si profilano tempi lunghi per il recupero di due rinforzi importanti del mercato dicembrino come Romeo e Fiorentino. Il calcio si sa è imprevedibile, ma al momento appare difficile pensare ad una metamorfosi improvvisa. Certo il Nardò è ancora una squadra viva, nonostante la terribile serie negativa, ma anche una squadra maledettamente fragile. 



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