NARDO' - GRAVINA 2-3
Scorers: 3' Tommasone, 5' Cancelli, 32' Mariano, 82' Kharmoud, 93' Diop
Bench: Centonze, Cavaliere, Caputo, De Feo
Bench: Mascolo, Bruno, Scalera, Leigh, Scalisi
Assistenti: Francesco Longobardi, di Castellammare di Stabia e Antonio Aletta di Avellino
Ammoniti: Trinchera, Dorini, Alfarano, Mengoli (N), Rechichi, Borgia (G)
Michele Climaco - Il
Nardò, ridotto in nove, culla per venti minuti la speranza di conquistare una
vittoria da libro Cuore, poi proprio sul filo di lana vede svanire anche il
pareggio. Troppi, trentacinque minuti in doppia inferiorità, per uscire indenni
dall’assalto all’arma bianca del Gravina. Anche se il terzo gol, preso a
recupero ormai inoltrato, a poco meno di due minuti dal fischio finale, ha il
sapore della beffa più atroce. Una discutibile direzione di gara trasforma in
un safari una gara godibile nei primi quarantacinque minuti. Il Nardò è
costretto, suo malgrado, a vestire i panni della preda. E della vittima
predestinata. Fatali agli uomini di De Candia gli avvii delle due frazioni di
gara. Nel primo tempo il Gravina passa al primo affondo, dopo appena due minuti
di gara. Nella ripresa il Nardò resta in dieci dopo tre minuti; quindi in nove
un quarto d’ora dopo. Inflessibile Liotta di Torre Annunziata nell’espellere De
Giorgi per un presunto fallo da ultimo uomo e Cancelli per un’entrata su
Sgambati sulla linea del fallo laterale, all’altezza del centrocampo. Tra i due
start, scioccanti e alla resa dei conti letali, un gran bel primo tempo di un
Nardò riaffacciatosi in palla sul proscenio del campionato dopo il naufragio di
Molfetta e i giorni tribolati per i numerosi contagi da covid in rosa.
Dopo
cinquanta giorni di assenza dal Giovanni Paolo II De Candia riparte dal 4-3-3.
Non c’è Romeo, infortunato, e in difesa si ricompone la coppia centrale De
Giorgi-Masetti. Il centrocampo torna al gran completo con Fiorentino, Cancelli
e Mengoli. In attacco con Cristaldi in panchina, spazio al tridente
Mariano-Puntoriere-Mancarella. Il Gravina (3-5-2) cambia per sei undicesimi
l’undici di partenza di Bisceglie, ma tiene in campo i big Tuninetti, Chacon e
Diop. Gilli, rientra dalla squalifica e torna alla guida della retroguardia.
Pronti, via e il Gravina è già in vantaggio. Filtrante di Chacon per Tommasone
(2’) che non lascia scampo a Petrachi con un preciso rasoterra. Lo svantaggio
non abbatte il Nardò, che rimette la gara in equilibrio in appena due minuti.
E’ Mariano a servire un assist smarcante per Cancelli nel cuore dell’area di
rigore avversaria. Continua con insistenza a macinare gioco il Nardò, in
attesa del momento giusto per colpire. E il gol del vantaggio scaturisce da una
progressione devastante di Mariano. L’attaccante neretino si fionda su un
lancio dalle retrovie, va a contendere il pallone al difensore gravinese
Giglio, se ne impossessa dopo un contrasto, quindi punta in diagonale verso
l’area avversaria e batte Vicino con un sinistro incrociato a fil di palo. Il
Gravina ha uno score di rilievo in trasferta (5 vittorie) e con Diop prima
chiama Petrarca alla deviazione (38’) e poi sfiora il palo sugli sviluppi di
una punizione di Tuninetti (44’). Il Nardò chiude meritatamente in vantaggio la
prima frazione. C’è determinazione, equilibrio tattico e concretezza nella
prestazione degli uomini di De Candia.
La
ripresa, dicevamo, non è più una partita di calcio, ma un safari. Le due
espulsioni di De Giorgi e Cancelli aprono la caccia grossa del Gravina.
Inflessibile il signor Liotta, al 3’, nel giudicare da ultimo uomo il fallo di
De Giorgi su Tommasone, e da cartellino rosso l’entrata di Cancelli su Sgambati
al 17’. Da ammirare la grinta e la volontà dei nove in maglia granata in campo,
ammirevoli nell’interpretare una partita di sacrificio, fatica e abnegazione.
De Candia arretra Fiorentino sulla linea difensiva, poi getta nella mischia
Alfarano e Cristaldi; Ragone rinforza la prima linea con l’inserimento di Krstevski.
Si gioca praticamente a ridosso dell’area di rigore neretina, con rare azioni
di alleggerimento. La feroce concentrazione in fase difensiva del Nardò
consente di conservare il vantaggio fino al 36’ quando Kharmoud, appostato sul
palo alla destra di Petrarca, intercetta un traversone e realizza il gol
del 2-2 con un tocco sotto misura. Un minuto dopo Krstevski colpisce la
traversa. La resa definitiva ad un passo dal traguardo. E’ Diop, di testa, a
risolvere un mischione in area, al 49’. Finale amarissimo di un match
condizionato dalle decisioni arbitrali. Unica nota di consolazione di una
domenica al fiele, i risultati delle dirette concorrenti alla salvezza. Perdono
quasi tutte, la classifica resta sostanzialmente immutata e il Nardò ha sempre
tre gare da recuperare.
Commenti
Posta un commento