Dopo quattro mesi e passa di tribolazioni e stenti casalinghi il Nardò si regala una domenica fantastica.
MICHELE CLIMACO - Era
l’ultima occasione per continuare a tenere in vita la speranza salvezza. Di
quelle che si devono prendere al volo e non si possono sprecare. Dopo
quattro mesi e passa di tribolazioni e stenti casalinghi il Nardò si regala una
domenica fantastica. Domina il Sorrento e non fallisce la prima delle tre
chance finali offerte dal calendario. La squadra di De Candia impiega appena
dieci minuti per sbloccare il risultato. Dieci minuti, dodicesimo gol
stagionale di Puntoriere e partita subito in discesa. Per giunta con un
Sorrento che dà la sensazione di una squadra che ha già dato tutto in questa
stagione. Per trovare il gol che blinda definitivamente il risultato il Nardò
deve però aspettare il dodicesimo minuto della ripresa. Segna sempre lui, Marco
Puntoriere e migliora il suo record personale di marcature stagionali (12 reti
con la maglia del Due Torri, serie D, stagione 2014-15).
Basta
semplicemente un vantaggio di due reti per garantirsi un prosieguo di gara
senza patemi e in assoluta tranquillità? Quante volte le gare dei granata hanno
improvvisamente cambiato strada? E poi c’è qualche precedente (Lavello) che non
lascia proprio dormire sonni tranquilli. E allora il Nardò insiste e trova
prima il terzo gol con Cristaldi, quindi il quarto con Mancarella. Quattro gol
di vantaggio alla mezzora della ripresa e gara davvero finita. E’ un Nardò
pimpante, fresco, ispirato. E’ un Nardò che va e che ora comincia a coltivare
il sogno della grande impresa. Anche se la giostra dei risultati provenienti
dagli altri campi porta con sé anche qualche spina, come il successo casalingo
della Mariglianese contro la Nocerina, che innalza realisticamente a 47 punti
la quota salvezza.
De
Candia riconferma il sistema di gioco, ma cambia tre pedine nell’undici di
partenza , rispetto alla gara infrasettimanale di San Giorgio. Tra i pali la
novità Lovecchio dopo un lungo stop per infortunio. E’ Cristaldi il partner di
Puntoriere in avanti, mentre De Giorgi torna a giocare da quinto di
centrocampo, a destra, con Alfarano dirottato sul lato opposto. Panchina dunque
per Petrarca, Caputo e Mariano, mentre in difesa si ricompone il terzetto
di centrali composto da Romeo, Trinchera e Masetti. Assenza pesante nelle file
del Sorrento: non c’è bomber Ripa (7 reti in maglia rossonera dal suo arrivo a
dicembre dal Castenuovo Vomano). Cioffi ripropone ( ma per poco) il 39enne
Mezavilla a centrocampo, mentre il ’02 Manco completa il terzetto di difensori
centrali imperniato sugli esperti Cacace e Mansi. Gargiulo e Potito sono
i terminali offensivi. E’ un approccio al match di grande intensità e
ritmo da parte del Nardò, che appare subito in gran giornata. Il Sorrento
è costretto sulla difensiva. Il primo pericolo (3’) scaturisce da una
percussione di Trinchera, sventola dai venti metri e Del Sorbo si salva con una
deviazione in tuffo in calcio d’angolo. All’8’ una botta di Alfarano in
piena area trova una deviazione fortuita in angolo di un difensore. Si gioca
costantemente a ridosso dell’area di rigore sorrentina e il gol è una
questione di tempo.
Arriva
al 10’, lancio per Cristaldi che penetra in area dalla destra, difende il
pallone e con un preciso rasoterra arma il sinistro a fil di palo di
Puntoriere, scagliato da appena dentro l’area, che si infila a mezza altezza
alla destra del portiere. L’attaccante calabrese ci riprova al 17’, su
invito di Caracciolo, ma stavolta non trova lo specchio di porta. Asfissiato
dal pressing del Nardò il Sorrento non riesce a imbastire alcuna ripartenza,
allora Cioffi decide di rivoluzionare la squadra. Triplice sostituzione con gli
ingressi di Acampora (terzino sinistro) Selvaggio (centrocampista) e
Tedesco (attaccante esterno) e cambio di modulo con il passaggio al 4-3-3. La
mossa dà ragione al tecnico sorrentino perché la gara si fa più equilibrata e
il Sorrento avanza il raggio d’azione e diventa più propositivo. Il primo
brivido per la retroguardia granata scaturisce però da un rinvio impreciso con
i piedi di Lovecchio intercettato ma poi sprecato dagli avanti ospiti. Qualche
patema poco dopo, in area granata, per una deviazione su una punizione da
posizione decentrata: il pallone si impenna e rimbalza nell’area piccola prima
di essere spazzata via dalla retroguardia. L’azione offensiva ospite trae linfa
dalle incursioni di Tedesco sul fianco sinistro della difesa neretina, anche se
poi alla resa dei conti il Sorrento non riesce mai ad andare al tiro. Anche per
merito di Lovecchio che al 41’ anticipa in presa alta Potito, pronto a colpire
da distanza ravvicinata su cross dalla destra del solito Tedesco.
Dopo
l’intervallo il Nardò torna in campo con l’idea di mettere al sicuro il
risultato. Gli uomini di De Candia si rimpossessano con decisione del match e
con una manovra ariosa e avvolgente costringono il Sorrento ad una lenta ma
inesorabile resa. La ripresa ruota intorno ai tre gol messi a segno quasi a
ritmi cadenzati tra il 12’ e il 29’, che archiviano la contesa con largo
anticipo. Al 12’ Puntoriere, su angolo di Mancarella, anticipa tutti di testa e
batte Del Sorbo dal limite dell’area piccola. Passano otto minuti e Cristaldi
(decima rete stagionale) trasforma nel 3-0 una percussione centrale di Cancelli
con una conclusione che si insacca sotto la traversa. Al 29’ Cristaldi
invece torna a vestire i panni del rifinitore e dopo una prolungata azione
sulla destra serve a Mancarella (destro a fil di palo dal limite) la palla del
4-0. A risultato acquisito c’è spazio per Fiorentino (rileva un acciaccato
Romeo nel ruolo di regista difensivo), Mariano, Caputo, Valzano e De Feo.
Sul
4-0 le attenzioni si rivolgono sui risultati che nel frattempo maturano sui
campi delle dirette concorrenti. La vittoria della Mariglianese lascia il Nardò
in zona play-out, ma c’è l’aggancio al Lavello e un deciso allungo sul Rotonda.
A questo punto il risultato minimo (play-out da giocare in casa) sembra
saldamente in pugno. Per puntare alla salvezza diretta, invece, servirà
probabilmente un en-plein nelle restanti due giornate. Fasano, prossima tappa,
per poi chiudere in casa contro un Molfetta ad oggi non ancora matematicamente
salvo e che domenica riceverà la visita di una Casertana in piena corsa
play-off. Saranno dunque necessari altri sei punti, probabilmente, per
salvarsi. Un calcolo aritmetico sul quale si innestano un mare di rimpianti per
il cammino da horror casalingo. Sarebbe bastato appena qualche pareggio in più
al Giovanni Paolo II per vivere questo finale di stagione con molte più
speranza di salvezza diretta.
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