MICHELE CLIMACO - La
folle stagione degli eccessi finisce in gloria. Sia pure attraverso la porta di
servizio dei play-out, il Nardò taglia trionfalmente il traguardo della
salvezza. La vittoria germoglia già nel corso del primo tempo, nonostante i
granata si complichino la vita con la solita tendenza all’autolesionismo. Lo
stadio è già in festa dopo cinque minuti, quando De Giorgi dà il via alla
giostra delle emozioni con un gol da centravanti vero. Poi riemerge la solita
cattiva abitudine a farsi riacciuffare, pur senza soffrire la benché minima
reazione ospite. Il San Giorgio trova un rigore senza aver mai calciato in
porta e la trasformazione dal dischetto di Di Pietro torna a far aleggiare sul
Giovanni Paolo II paure e cattivi pensieri. Alti e bassi, tipici di una stagione
vissuta all’insegna della discontinuità. Ma questa è la domenica della verità,
della prova senza appello. E Mancarella reindirizza la sfida in direzione
granata proprio sul finire del primo tempo. De Giorgi e Mancarella, nomi
ricorrenti nel tabellino dei marcatori dell’ultima recita stagionale. Entrambi
nuovamente a segno nel primo scorcio della seconda frazione di gioco. Il Nardò
prende il largo. La ripresa si trasforma presto in una festosa passerella in
attesa del triplice fischio finale. Matura così una vittoria sonante che con il
sigillo finale di Caputo assume proporzioni da goleada.
E’
proprio l’attaccante brindisino la più grossa novità nell’undici di partenza.
Le tre reti rifilate al Molfetta, convincono De Candia a puntare sul bomber
della passata stagione quale partner di Puntoriere in avanti. Ed è proprio
Caputo a dare il là all’azione che consente al Nardò di sbloccare subito il
risultato: percussione centrale e apertura sulla destra per Mancarella il cui
cross si trasforma in un assist al bacio per De Giorgi. Il capitano, ben
piazzato in piena area campana, trova il destro vincente che s’infila tra palo
e portiere. Cinque minuti e il Nardò è già avanti. Sembra un colpo letale
per un San Giorgio sceso in campo con l’obiettivo di puntare innanzitutto sulla
propria solidità difensiva in attesa dell’occasione giusta per poi colpire in
avanti. E in effetti i campani non riescono ad imbastire una reazione efficace
e trovano il pari in maniera casuale. Trinchera aggancia in area Raucci e dal
dischetto Di Pietro (subentrato all’infortunato Cassese) batte Lovecchio con un
rasoterra centrale. E’ il 18’ e la gara torna in parità. Il Nardò fatica ad
assorbire il colpo e la gara si trascina stancamente senza altre emozioni. E’
De Giorgi, al 37’, a provare a dare la scossa alla fase di prolungata stanca
del match, con un tiro che trova la deviazione in angolo di un difensore.
Il San Giorgio si difende con ordine, ma quando il Nardò riesce a
sfondare sulle fasce per i campani sono dolori. Accade al 42’ quando Alfarano
corre a sinistra e calibra un preciso cross in area che Mancarella trasforma
con una inzuccata nei pressi dell’area piccola nel gol del 2-1.
Al
rientro in campo Ambrosino prova a rivitalizzare la prima linea campana con
l’inserimento di Raiola al posto di un Mancini in ombra. Ma dopo appena quattro
minuti il Nardò è già sul 3-1. Romeo raccoglie una punizione di Caputo e di
testa chiama Bellarosa ad una respinta prodigiosa ma inutile perché il solito
De Giorgi è ben appostato e di destro ribadisce in rete. Il San Giorgio
prova a dare ulteriore spessore alla sua prima linea con l’inserimento di
Evacuo ma è il Nardò a trovare ancora la via della rete. E’ Caputo ad
imperversare nella trequarti campana e scodellare un pallone in area che poi
Mancarella trasforma nel 4-1 con un destro incrociato. Il Nardò fa valere la
sua maggiore qualità, mentre il San Giorgio si rivela squadra oggettivamente
povera di contenuti tecnici quando c’è da fare la gara. La marea neretina non
si arresta e al 34’ Caputo fa tutto da solo: affonda a sinistra, converge verso
il centro e in piena area scaglia un destro rasoterra che fulmina Bellarosa. E’
il gol del 5-1 e dell’apoteosi granata. Si può brindare alla salvezza
mentre cala il sipario su una stagione controversa e difficile. Il Nardò alla
fine è riuscito a trovare la via d’uscita da un labirinto cosparso di trappole.
Commenti
Posta un commento