Il cammino casalingo del Nardò resta impostato lungo la traiettoria dei pareggi.

 

Michele Climaco

In principio erano a reti inviolate e davano adito più a sbadigli che a recriminazioni. Ora scaturiscono all'esito di partite palpitanti, ricche di gol ed emozioni. Il cammino casalingo del Nardò resta però impostato lungo la traiettoria dei pareggi. Due gol e un'ampia collezione di occasioni da rete non bastano ai granata per battere la Nocerina. La partita vincente manca ormai dalla prima giornata sulla ruota del Giovanni Paolo II, ma mai come stavolta quel segno X che il triplice fischio finale consegna agli archivi appare come un dispetto della sorte. 

Per acciuffare quel successo che sarebbe valso il primato in classifica il Nardò cambia anche pelle. Dismette le vesti della squadra cinica e concreta, che per colpirte aspetta che l'avversario scopra il fianco. Assume un atteggiamento tattico garibaldino, si getta a capofitto in avanti a caccia del gol vittoria ma Mariano, Gjonaj e Ciracì non trovano la stoccata vincente.

 

I minuti più succosi sono quelli a cavallo tra primo e secondo tempo. Dambros, al primo minuto di recupero, estrae dal cilindro una giocata spettacolare che fa il paio con quella confezionata da Balde in occasione del vantaggio nocerino. E' ravvicinatissimo invece il botta e risposta in avvio di ripresa con lo stacco imperioso di testa di De Giorgi che ribalta momentaneamente il punteggio e il gol di rapina di Balde per un 2-2 che resiste casualmente fino al novantesimo. Scelte tattiche a sorpresa su entrambi i fronti. Ragno e Zavettieri cambiano i consolidati sistemi di gioco. 

Il tecnico granata passa al 3-4-3 con De Giorgi esterno destro d'attacco, pronto a ripiegare a centrocampo in fase di non possesso; Zavettieri invece opta per un inedito 3-5-2 per rinfoltire il centrocampo e garantirsi una migliore occupazione degli spazi. Tra le file granata c'è il ritorno tra i titolari di Orlando, Fedel preferito a Polichetti, out Urquiza è Mengoli a completare il terzetto difensivo. Nella Nocerina l'ex Romeo ritrova un posto da titolare dopo la sospensione dell'iracondo Magri e funge da terzo centrale in una difesa diretta da De Marino e completata dall'evergreen Garofalo ('84); a centrocampo con Ambro a dirigere le operazioni c'è Mincica ad agire da interno e la novità Bandeira (un brasiliano classe '03); Talamo, preferito a Scaringella, fa coppia con Balde in avanti.

 

Reduce da una settimana turbolenta, la Nocerina, a dispetto di una preoccupante situazione di classifica, non dà la sensazione di una squadra che abbia perso fiducia e consapevolezza nei propri mezzi. Gli uomini di Zavettieri tengono bene il campo e arginano con lucidità ed efficacia la pressione del Nardò. I granata non trovano spazi e giocate per penetrare in area avversaria e sono costretti a cercare fortuna con tiri da fuori area. I tentativi di De Giorgi, Dambros e Gjonaj non impensieriscono più di tanto Stagkos.

 La Nocerina attende il momento opportuno per innescare il velocissimo Balde e al 21' sblocca a sorpresa il risultato. E' Basanisi a servire il talentuoso 18enne senegalese che sfugge a Mengoli sulla sinistra, poi converge verso il centro dell'area saltando altri due difensori e dopo aver eluso il disperato tentativo di Viola in uscita scarica il destro nella porta ormai sguarnita. Giocata da top, gol capolavoro: Nocerina avanti.

 

Ragno torna al 3-5-2: richiama in panchina Orlando, piazza Ciracì in mezzo al campo e restituisce De Giorgi al ruolo di quinto di centrocampo. Il Nardò alza i ritmi e prova a reagire. La pressione si fa costante ma mancano vere e proprie occasioni da rete. L'unico brivido per Stagkos scaturisce da uno spiovente beffardo di De Giorgi che con la complicità dello stesso portiere rossonero incoccia sul palo, Gjonaj contrastato da Romeo non ne approfitta. Nocerina in evidente difficoltà, il Nardò insiste e riagguanta la parità nel primo dei tre minuti di recupero. Il caparbio Fedel scodella un cross verso il centro dell'area, tocco di petto di Gjonaj e spettacolare semirovesciata di Dambros che sorprende il portiere avversario.

 

Il Nardò torna in campo con una irrefrenabile voglia di successo, soddisfatta dopo appena un giro di lancette. Al settimo tiro della bandierina è De Giorgi a staccare di testa in mischia con gran tempismo e precisione. Primo gol da corner di stagione, seconda marcatura stagionale per De Giorgi, che già contro il Francavilla aveva siglato il gol del sorpasso dopo lo svantaggio iniziale. Stavolta va diversamente, perchè la Nocerina trova subito la parità. Dopo una punizione di Garofalo che sorvola la traversa (3') è ancora Balde (al quarto gol stagionale) a dare un dispiacere a Viola. Talamo intercetta un rinvio di Antonacci e serve Chietti, tiro immediato dell'esterno destro cui Viola si oppone come può, Balde appostato nei pressi del secondo palo è lesto a ribadire in rete da pochi passi. 

Il Nardò non ci sta e si riversa con grande determinazione in avanti alla ricerca del nuovo vantaggio. Guadalupi ci prova su punizione al 19' ma Stagkos alza oltre la traversa. Mengoli al 28' pesca in piena area Mariano (nel frattempo subentrato a Dambros) ma l'attaccante granata angola troppo la deviazione di testa. Gjonaj prova ad imitare Balde al 31' ma a tu per tu con il portiere non trova lo specchio per una questione di centimetri.

E' furente l'offensiva neretina, alimentata da una discreta scioltezza di manovra, ma inevitabilmente presta il fianco alle ripartenze ospiti. Scaringella prima e Mancino poi non concretizzano ghiotte opportunità. Il Nardò non si dà per vinto e insiste. Al 40' un velenoso rasoterra di Gjonaj mette i brividi a Stagkos che si salva con affanno in angolo. Ciracì al 41', infine, non trova la stoccata vincente dopo un batti e ribatti in area. 

Tante recriminazioni al fischio finale, anche per un possibile fallo da rigore su Gjonaj proprio al 90'. L'urlo della vittoria resta strozzato in gola, mentre l'aggancio al primato rimane un sogno di una domenica di fine autunno. Ma è un Nardò in crescita, ora più convincente anche in fase offensiva. E poi c'è una striscia di imbattibilità che raggiunge le dodici partite. In un campionato così equilibrato anche i pareggi fanno brodo. Da domenica prossima, col derby del Capozza, prende il via il ciclo delle sfide alle big del torneo. Cinque gare per comprendere la dimensione esatta di questa squadra e delle sue ambizioni.


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