Il Nardò ricade nella sindrome del pareggio

 


NARDO' - MARTINA 0-0

NARDO': Viola; Mengoli (70' Urquiza), Lanzolla, Russo; De Giorgi, Fedel, Agnello (74' Guadalupi), Ciracì, Antonacci (74' Polichetti); Dambros (65' Lucatti), Gjonaj (76' Mariano)
Reserve: Di Fusco, Orlando, Massarelli, Caracciolo
Trainer: Nicola Ragno

MARTINA: Suma; Cappellari, Perrini, Suhs, Cerutti; Mancini, Tuccitto (73' Nicolli), Pinto, Teijo; Ancora (87' Petitti), Lopez ((77' Diaz).
Reserve: Semeraro, Mangialardi, Salvi, Forcillo, Aprile, Amabile
Trainer: Vincenzo Moncelli sost. Pizzulli.

Arbitro: Matteo Dini di Città di Castello
Assistenti: M. Antonio De Palma e Fabio Cantatore di Molfetta

Ammoniti: Cappellari, Lopez (M) Mengoli (N)

Spettatori 2000 circa di cui 200 martinesi. Terreno erboso in buone condizioni.

(Michele Climaco) - Poteva essere l'accelerata giusta nel momento giusto. Per tenere il passo della capolista Cavese, per scrollarsi momentaneamente di dosso due corazzate in affanno come Brindisi e Casarano e lanciare un segnale importante al campionato. E invece dopo due vittorie consecutive il Nardò ricade nella sindrome del pareggio, il quarto casalingo, il sesto stagionale.

Contro il Martina gli uomini di Ragno ci mettono impegno, anima, voglia, determinazione ma difettano di precisione in fase conclusiva nei momenti chiave dell'incontro. Dambros in fuga solitaria verso la porta martinese non capitalizza due limpide opportunità nel primo tempo, Fedel non sfrutta un'altra ghiotta chance nella ripresa, dopo essersi visto negare un rigore, apparentemente solare, a metà della prima frazione di gara. Ma in una gara godibile e intensa, caratterizzata da un susseguirsi di strappi e capovolgimenti di fronte, non mancano comunque brividi e affanni. 

Il Nardò rischia grosso in avvio di gara (Lanzolla salva sulla linea) e poi a meno di un quarto d'ora dal novantesimo si ritrova faccia a faccia con la sconfitta, scongiurata da un provvidenziale anticipo di Lanzolla su Lopez, pronto alla deviazione vincente sotto rete. Un pareggio insomma che ha una sua correttezza di fondo. Un risultato che sorride probabilmente più al Martina, perchè conquistato in trasferta, ma che non può incupire più di tanto un Nardò, che resta l'unica squadra imbattuta del girone.

Non ci sono grosse novità nelle formazioni di partenza. Rispetto alla vittoriosa trasferta di Bitonto Ragno getta nella mischia Russo e Fedel al posto di Polichetti e Urquiza. Mengoli ormai pedina fissa del terzetto difensivo, seconda gara consecutiva da titolare per Agnello a centrocampo, mentre in avanti appare ormai definitiva la scelta di puntare sulla coppia Dambros-Gjonaj. Pizzulli (squalificato e sostituito in panchina di Moncelli) invece recupera Teijo a centrocampo e preferisce il più dinamico Lopez a Diaz quale punto di riferimento avanzato. 

Chiara la scelta del tecnico martinese di sfruttare l'abilità nell'attaccare gli spazi dell'attaccante barese, che si avvale del supporto dell'ex Ancora e degli inserimenti in area di Pinto, un esterno destro con il vizio del gol. Il canovaccio dell'incontro sembra insomma già delineato. Nardò più proteso ad una gara d'attacco attraverso il predominio territoriale, Martina pronta alle ripartenze.

E il primo pericolo per la porta del Nardò scaturisce proprio da una tale situazione tattica. Retroguardia sorpresa da una precisa apertura di Cerutti, affondo sulla destra di Pinto che impegna Viola con un insidioso diagonale, lo stesso centrocampista argentino poi si avventa sulla respinta corta ma il suo destro a botta sicura viene intercettato da Lanzolla proprio sulla linea. Gara subito viva e avvincente. Al 9' Dambros ruba palla a Perrini e fila verso la porta di Suma che respinge il diagonale in corsa dell'attaccante brasiliano. 

Ancora più limpida l'opportunità che capita tra i piedi del centravanti granata al 17': Dambros, innescato da Antonacci, può andare al tiro da posizione più centrale ma centra ancora Suma. La manovra d'attacco del Nardò si sviluppa centralmente e al 28' una imbucata di Agnello libera Fedel in piena area: il centrocampista granata, toccato da un difensore avversario, termina a terra durante la sua corsa verso la porta di Suma, ma l'arbitro non concede il calcio di rigore. Il primo tempo si chiude con un sinistro di prima intenzione di Antonacci dal limite bloccato da Suma.

Il progetto tattico del Martina di attaccare la profondità, una volta riconquistata palla, cresce di efficacia nella ripresa dopo un primo tempo caratterizzato da una non soddisfacente precisione dei passaggi o delle scelte. Al 5' c'è subito un cross insidioso dalla destra di Pinto, Mengoli anticipa di testa Lopez, minacciosamente appostato sul secondo palo. Ma tre minuti dopo è ancora il Nardò a sfiorare il vantaggio. Antonacci slalomeggia in maniera spettacolare, supera almeno tre avversari e apre sulla destra per De Giorgi che va alla conclusione: sulla respinta del portiere rasoterra troppo centrale di Fedel da ottima posizione e l'opportunità sfuma. Il Nardò concede troppi spazi al Martina ma al 19' Ancora non capitalizza una scorribanda di Tuccitto.

Ragno dopo una breve divagazione tattica torna al modulo di partenza, ma è ancora il Martina a far male al 32'. Pinto, servito da Cerutti, si incunea in area, potrebbe andare al tiro ma opta per un assist a Lopez, anticipato da un intervento di Lanzolla che vale probabilmente il prolungamento dell'imbattibità stagionale. Il pericolo scuote il Nardò, nel frattempo rivoltato dal tecnico granata anche con gli ingressi di Urquiza, Polichetti, Guadalupi, Lucatti e Mariano. 

Ed è proprio quest'ultimo a cercare la via del gol al 37' con un gran sinistro che Suma intecetta con i piedi. Il Martina non rimane a guardare, prova a sfruttare gli spazi fino al fischio finale, pur senza creare più pericoli per la porta di Viola. Insomma c'è da soffrire sino alla fine. Finisce a reti bianche, per la quinta volta in stagione, a conferma di una originale mistura tra aridità offensiva e impenetrabilità difensiva. 


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