(Michele Climaco) - Il Nardò sceglie la strada più tortuosa per battere il Gravina e tenere in vita il sogno. Una vittoria sofferta quanto preziosa, che matura ad otto minuti dal novantesimo. E' Gjonaj a far esplodere di gioia il Giovanni Paolo II, dopo averlo fatto cadere nella disperazione più cupa appena sei minuti prima, con il suo secondo errore stagionale dal dischetto. Una gara avvincente e ricca di emozioni nell'ultimo quarto d'ora, con il Gravina che rischia di riscrivere il finale proprio sul filo di lana. Ma nel disperato assalto finale dei murgiani la zampata di Goretta si infrange sul palo.
Insomma tre punti d'oro, anzi di
platino, che consentono ai granata di inanellare il settimo successo interno
consecutivo. Non una vittoria fortuita o fortunosa perchè Mascolo, rigore a
parte, compie almeno due interventi decisivi nel corso dei novanta minuti, in
entrambi i casi su conclusioni di Dambros. Ma occorre pure ammettere che il
Gravina, assalto finale a parte, pur impegnando severamente Viola in una sola
circostanza, non riesce a finalizzare per un nonnulla un paio di
pericolosissime ripartenze.
Undici
di partenza con defezioni su entrambi i fronti. Ragno deve rinunciare agli
influenzati De Giorgi e Antonacci che hanno in Urquiza e il rientrante
Polichetti i naturali sostituti. Gjonaj, che poi imprimerà il suo marchio sul
match, parte dalla panchina: il peso della prima linea ricade pertanto sulla
collaudata coppia Ferreira-Dambros. Sull'altro fronte Catalano deve rinunciare
al difensore Quaranta e al centrocampista Lauria e vara una linea difensiva
(Sanzone, Manes, Ligorio) e una linea d'attacco (Do Prado e Tonso) di soli
over; a centrocampo tocca invece all'ex Zappacosta assumere il ruolo di uomo di
riferimento centrale. A proposito di ex lo è pure il tecnico gravinese (in
granata negli ultimi due campionati di serie C/2) e già a Nardò nelle vesti di
allenatore di una squadra avversaria nel corso della stagione 2018-19 allorchè
guidava il Pomigliano.
Il Gravina allestisce una diga mobile davanti alla difesa per opporsi all'onda d'urto del Nardò. L'azione offensiva dei granata si sviluppa prevalentemente sulla fascia destra. E dopo 10 minuti è Addae ad imbastire la prima efficace incursione offensiva, che poi Ferreira rifinisce per la conclusione sul primo palo di Dambros che termina alta. Tre minuti dopo Dambros ci riprova praticamente dalla stessa posizione e chiama Mascolo ad una impegnativa respinta. Il Gravina si difende e riparte con un gioco rapido e manovrato che però fatica a trovare sbocchi per la buona copertura della difesa granata.
Al
28' Tonso prova allora la conclusione dalla media distanza: ne esce fuori un
tiro velenoso: Viola intercetta senza però allontanare il pallone sul quale si
catapulta Bruno, anticipato dalla provvidenziale chiusura in angolo di Russo.
Al 35' il Nardò costruisce la più limpida palla gol della prima frazione di
gara. Corner calciato corto per Polichetti che imbecca in area Dambros il cui
stacco di testa è intercettato da Mascolo, in tuffo, proprio sulla linea di
porta. Il secondo tentativo dell'attaccante brasiliano si infrange sull'esterno
della rete. Sul finire del primo tempo ci prova di testa anche Polichetti, che
schiaccia di testa da posizione decentrata senza impensierire più di tanto
Mascolo.
Al ritorno in campo il Nardò non riesce a replicare i veementi avvii di ripresa risultati decisivi contro Bitonto e Martina. La manovra risulta lenta e prevedibile, il Gravina si difende con ordine senza correre rischi. Ragno prova a dare una scossa con l'inserimento di Gjonaj al posto di Montinaro e proprio il nuovo entrato, al 20', confeziona un delizioso assist per Dambros che dal limite dell'area piccola angola troppo la conclusione che si perde d'un soffio a lato.
La consapevolezza di dover ottenere il massimo per tenere il passo
della capolista Cavese genera probabilmente un eccesso di ansia nelle file
neretine. E il Gravina, che nel frattempo ha perso Ligorio per infortunio, ne
approfitta per cercare di colpire in contropiede. Al 24' iniziativa di Oliveira
Prado che confeziona un invitante cross che Tonso sfiora soltanto di testa da
posizione ottimale. Rischia nuovamente il Nardò un minuto dopo, Urquiza sbaglia
il passaggio e innesca la percussione centrale di Tonso, Lanzolla prova a
rallentarne la corsa e poi è lo stesso difensore argentino a rimediare.
Ragno le prova tutte e getta nella mischia anche Bonilla. Con la manovra offensiva che sembra incagliata e il passare inesorabile dei minuti servirebbe un episodio per spezzare l'equilibrio. Episodio che giunge al 32' : Ferreira addomestica in area un cross di Addae, l'arbitro scorge un tocco di mano di Parisi e indica il dischetto. Gjonaj, l'unico rigorista in campo (già sostituiti Montinaro e Dambros), non angola a dovere il tiro e Mascolo blocca. Sembra l'addio ad ogni speranza di vittoria e probabilmente la fine del sogno. E invece l'attaccante italo-albanese si riscatta dopo sei minuti. Sul tocco di Bonilla, il fantasista granata converge verso il centro dell'area e batte Mascolo con un destro angolato.
Catalano non ci sta e getta dentro tutta
l'artiglieria pesante per giocarsi la partita sino in fondo. Entrano Goretta,
Stanisavic e Tommasone. Ragno ha già esaurito le sostituzioni e deve difendere
il prezioso vantaggio con una formazione ad alto tasso offensivo. Sofferenza finale
inevitabile dinanzi al disperato forcing murgiano e Gravina ad un passo dal
pari al 47': primo tentativo di Oliveira Prado rimpallato in piena area, poi
Goretta colpisce il palo. Il Nardò stringe i denti e resiste. Vittoria di
platino, la rincorsa alla capolista Cavese può continuare.
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