(Michele Climaco). Tre imprese in dieci giorni e il Nardò decolla. Un volo diretto dalla zona play-out alla zona play-off, ad un solo punto dalle corazzate Cerignola e Taranto. Novembre è la primavera del Nardò di Taurino. Dopo le incertezze, i balbettii e i saliscendi di settembre e ottobre, il terzo mese di campionato si rivela ancora una volta fecondo e rinfrancante. Era già successo lo scorso anno con i tre successi di fila contro Gragnano, Turris e Manfredonia.
Il trittico di vittorie di quest’anno assume un valore ancor più significativo in virtù di un organico striminzito e ulteriormente scarnificato da infortuni eccellenti. Da una panchina priva di tesori ecco però spuntare insospettabili risorse. Un millennials come Giglio protagonista di un’altra gara difensiva senza sbavature, un under come Cordella protagonista assoluto dei momenti topici del match. Suo il perfetto diagonale, scintilla improvvisa che accende un match noioso, orientandolo in direzione granata; suo il guizzo sotto porta che nel finale induce al fallo da rigore il portiere del Sorrento.
Il Nardò vince senza incantare, ma soppesando le energie con il bilancino del farmacista. Vince senza brillare sotto l’aspetto del gioco e della manovra, palesando una sicumera da grande squadra, quasi al limite dell’indisponenza, restandosene là acquattato in attesa del momento giusto per mettere le mani sull’intera posta. L’azione perfetta si snoda dopo 34 minuti di attacchi sterili e senza sbocchi, lungo l’asse Bertacchi-Aquaro-Cordella. Il capitano ispira, il regista difensivo in missione in area nemica rifinisce, l’under marchigiano con il vizio del gol finalizza con un diagonale di estrema precisione.
Il Sorrento è abbattuto all’improvviso, con chirurgica precisione, e non riuscirà più a rialzarsi.
Nessuna traccia della squadra spavalda e dal gol facile, capace di rifilare quattro reti alla Gelbison, appena tre giorni prima. Neanche nella ripresa, nonostante l’ingresso di De Angelis e Cifani. L’unico pericolo lo crea Gargiulo, con un colpo di testa ravvicinato, sventato da Mirarco. Il Nardò gestisce il minimo vantaggio con grande lucidità e senza patemi, anche quando è costretto dagli avversari sulla difensiva, dimostrando di possedere una organizzazione difensiva ferrea.
Una gara fotocopia di quella col Francavilla, fino al calcio di rigore finale, stavolta trasformato da Kyeremateng. L’approdo in zona play-off è qualcosa di inaspettato, una bella gratificazione per un gruppo che è riuscito a compattarsi sotto i colpi della cattiva sorte. Ma piedi per terra, il calendario ora propone sfide davvero insidiose contro le big del campionato.
Michele Climaco
Commenti
Posta un commento