(michele climaco) - Il Nardò dicembrino è una squadra che funziona a metà. Procede nel suo cammino collezionando una sfilza di pareggi, rimandando di partita in partita l’irrefrenabile desiderio di centrare il bersaglio grosso. E in assenza della vittoria, è ben magra la consolazione di aver almeno interrotto il digiuno realizzativo. Anzitutto perché, appunto, non basta a placare la fame di successi, e poi perché non scaccia un senso di soffocante impotenza offensiva. E a rafforzare ulteriormente la sensazione di dover affrontare l’avversario di turno con le armi spuntate vi è infine la perdurante assenza di qualsiasi traccia di attaccanti neretini. Sia in area avversaria, sugli invitanti palloni scodellati in discreto numero da Versienti dalla linea di fondo, sia sul tabellino dei marcatori (a Bitonto, di Kyeremateng, l’ultimo squillo).
E così anche contro il Fasano le manovre d’attacco del Nardò si rivelano poco più di semplici punzecchiature per la retroguardia avversaria. Nessuna parata di Guarnieri, che rischia la capitolazione solo sulla traversa di Arario e per un rimpallo beffardo su Colombatti, che sfiora l’autorete. Tutta qui la produzione offensiva granata nel primo tempo. Non va meglio nella ripresa, quando occorre rimediare all’ennesimo gol subito su punizione da distanza astronomica. E’ Corvino a beffare Mirarco, dopo appena quattro minuti. Il Nardò si scuote, assume l’iniziativa, ma non trova mai il tiro. Per evitare il terzo ko casalingo della stagione ci vuole il soccorso di un difensore.
Bravo Aquaro a sovrastare compagni e avversari e a schiacciare di testa in rete il cross dalla bandierina di Arario.
Nel quarto d’ora finale succede di tutto: Richella pareggia il conto dei legni, centrando la traversa; Gigante si vede annullare per fuorigioco il gol della possibile vittoria. Al Nardò va reso il merito di riuscire a raggranellare punti anche nelle giornate più difficili. E quella contro il Bitonto è stata davvero una delle più brutte esibizioni casalinghe della stagione: manovra raffazzonata, errori a iosa nei passaggi in fase di costruzione, equilibrio tattico precario.
I mancati rientri di Arario in fase di non possesso hanno mandato in tilt il centrocampo e offerto spazi invitanti alle ripartenze fasanesi. L’argentino ha piedi buoni ed evidenti doti tecniche (sublime l’azione personale in occasione della traversa colpita), ma offre un contributo ancora molto discontinuo e difetta di disciplina tattica. Il pareggio contro il Fasano è denso di carattere, cuore, orgoglio e volontà, ma è chiaro che questo Nardò deve ora trovare soluzioni per migliorare l’incisività e l’imprevedibilità della sua manovra. Altrimenti sarà sempre più difficile poter far male agli avversari.
NARDO' - FASANO 1-1
NARDO': Mirarco, Senè (Palmisano 75'), De Pascalis, Aquaro, Giglio (Centonze 80'), Versienti; Bolognese, Bertacchi (80' Gigante), Arario; Kyeremateng, Mingiano (Cordella 89').
Bench; Rizzitano, Frisenda, Lezzi
Coach: Roberto Taurino
FASANO: Guarnieri, Mambella, Diop, Ganci, Anglani, Colombatti, Serri (75' Lillo), Bernardini (Tuttisanti 68'), Gomes Forbes (65' Gori), Corvino (70' Richella), Montaldi.
Bench: Suma, Pugliese, Angelini, Cobo Galvez, Montalbò.
Coach: Giueppe Laterza
Arbitro:William Villa di Rimini
Assistente: Vincenzo Abbinante e Marco Colaianni di Bari
Scorers: Corvino 48' (F), Aquaro 72' (N)
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