Aquaro salva un brutto Nardò



NARDO' - GRANATA ERCOLANO 1-0
Scorer: Aquaro 65'

NARDO': Rizzitano, Infusino (85' Centonze), Scipioni, Aquaro, De Pascalis, Versienti; Bolognese, Prinari, Arario (90' Bertachi); Kyeremateng (15' Molinari), Mingiano (80' Cordella).
Bench: Mirarco, Senè, Lezzi, De Luca, Giglio.
Coach: Roberto Taurino

GRANATA ERCOLANO: Marino, Del Prete, Della Monica, Prevete, Sorrentino, Rinaldi, Gargiulo (50' Sozio), Tufano, Arcello (65' Buonocore), Calemme (70' Castagna), Falivene (70' Esposito)
Bench: Capezzuto, De Crescenzo, Iodice, Bianco
Coach: Antonio Maschio

Arbitro: Bogdan Nicolae Sfira di Pordenone
Assistenti: Rodolfo Spataro di Rossano e Roberto Sciammarella di Paola

Ammoniti: Infusino, De Pascalis (N), Gargiulo (GE)
Espulsi: Prevete 40', Della Monica 97'

(Michele Climaco) -  La priorità era quella di porre un freno alla pericolosa discesa verso gli inferi. La vittoria contro il Granata rimpolpa la classifica ma non scaccia le paure. Serve ad impedire ulteriori sconquassi a livello psicologico ai danni di una squadra annichilita da una serie negativa impressionante, ma non sembra delineare una chiara ed evidente svolta rispetto alle più recenti prestazioni. Tre punti d’oro, certo, tre punti pesantissimi, con evidenti effetti benefici sulla classifica. Ma non si può sottacere che siano stati conquistati al culmine di novanta minuti di sofferenza contro un Granata ultimo in classifica, reduce da nove sconfitte di fila e costretto a giocare in inferiorità l’intera seconda frazione di gara.


Certo il Nardò ha dovuto affrontare un match così delicato ancora una volta in emergenza a causa del forfait in extremis di Bertacchi e del fulmineo infortunio di Kyeremateng, fattosi male dopo pochissimi secondi di gara, e sostituito da un Molinari in evidente ritardo di condizione. Contro un avversario compatto, corto, ordinato e aggressivo il Nardò ha sofferto le solite pene dell’inferno nel produrre una manovra degna di tal nome. Una manovra priva di ritmo, creatività, ampiezza. E così il primo tempo, una sorta di brodaglia senza sapore, è scivolato via senza sussulti, a parte una inzuccata di Aquaro in avvio di frazione.

E poiché i gol degli attaccanti in questa squadra sono più rari dell’acqua nel deserto è toccato proprio al regista difensiva neretino, a metà ripresa, trovare la stoccata vincente, sugli sviluppi del quarto angolo dalla bandierina. Un vantaggio che non ha prodotto reali effetti benefici sul morale e sulla qualità del gioco. La paura di non farcela ha poi progressivamente paralizzato il Nardò, sempre più timido con l’approssimarsi del novantesimo. E incapace di sfruttare le praterie concesse dai campani per l’assenza di punte in grado di sentire l’odore della porta, annusare la situazione giusta o la direzione di un cross. Il Granata ha addirittura sfiorato il pari nei minuti di recupero, colpendo un palo sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

Domenica prossima, contro la Gelbison, la prima vera sfida salvezza della stagione. Una gara da affrontare con il coltello tra i denti e con la voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Perché la vittoria contro il Granata non sia come un fiore che si schiude in autunno, tra i rami di un albero che va perdendo le foglie.

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