NARDO': Mirarco, Infusino (88' Mancini), Scipioni, Aquaro, Giglio, Monopoli (91' Lezzi); Bolognese, Arario, Versienti; Molinari, Mingiano.
Bench: Rizzitano, Centonze, Senè, Tuca, Frisenda, Valzano, De Luca.
Coach: Roberto Taurino.
PICERNO: Coletta, Caiazza, Vanacore, Fontana, Corso (69' Conte), Ligorio (52' Impagliazzo), Spinelli (80' D'Alessandro), Langone (75' Sambou), Santaniello, Kosovan, Esposito (78' Lordi)-
Bench: Fusco, Cesarano, Camara, Tedesco.
Coach: Domenico Giacomarro.
Arbitro: Mattia Caldera di Como
Assistenti: Simone De Nardi di Conegliano e Andrea Gatti di Gallarate
Ammoniti: Mirarco, Versienti, Molinari (N), Corso, Ligorio, Esposito (P)
(Michele Climaco) - Limitare al massimo il numero di corner concessi all’avversario di turno (appena due), non mette al riparo il Nardò dalla sciagura dei gol subiti sui calci da fermo. E così dopo aver coltivato per oltre un’ora la speranza di potercela fare, il Nardò viene colpito e affondato proprio sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina. L’autore dell’imboscata non è uno dei celebrati bomber della corazzata lucana.
A spianare la strada del successo (il quinto consecutivo) alla capolista Picerno è un carneade del gol, tal Aldo Caiazza, classe 99, ruolo difensore centrale, alla terza presenza stagionale, dopo quattro mesi persi a Potenza, ostaggio della regola degli under, che in serie C è di una assurdità tale da sfociare in molti casi in una sorta di sequestro di persona in salsa calcistica (fate una telefonata a Mangione o a Cavaliere per rendervene conto). Caiazza colpisce in scivolata e insacca a fil di palo, scoccando il dardo letale ben lontano dall’assembramento di uomini dell’area piccola.
Al Nardò non basta presidiare con diligenza e attenzione gli spazi, nè gettare sul campo carattere, orgoglio e massicce dosi di grinta. Gli uomini di Taurino riescono pure a creare qualche pericolo alla porta del Picerno, a dispetto delle esigue risorse disponibili (in pratica i soli undici uomini in campo). La ghiotta occasione capita in avvio di ripresa sui piedi di Mingiano, il cui diagonale in corsa sibila di un soffio a lato. Il Nardò è compatto, ordinato, reattivo e scattante, tanto da far restare a lungo sottotraccia la superiorità tecnica del Picerno. Ma quella lucana è squadra abituata alla vittoria, che quando decide di profondere il massimo sforzo per agguantare il successo sa fare male.
La pressione ospite aumenta nel cuore della ripresa e il gol della capitolazione giunge dopo due provvidenziali salvataggi di Aquaro. Il regista difensivo neretino prima interrompe una percussione di Esposito lanciato a rete, poi intercetta a pochi metri dalla porta un tiro a botta sicura di Vanacore. Ai granata non basta lo spirito di sacrificio e la generosità per tenere a freno l’avidità tipica della capolista. E il gol di Caiazza suona come una condanna in virtù delle note difficoltà dei granata a creare grandi opportunità davanti alla porta avversaria.
Lo svantaggio matura peraltro quando le energie sono ormai al minimo e non c’è la possibilità di immettere forze fresche dalla panchina. Con il Nardò tutto proiettato in avanti alla disperata ricerca del pareggio matura poi al 50° il raddoppio di Santaniello. La speranza a questo punto è che la ritrovata tonicità degli uomini di Taurino non subisca un pericoloso contraccolpo da questo nuovo ko, per quanto preventivabile. Il margine dalla zona play-out, anche se rimasto a +5, impone di riprendere a muovere quanto prima e con una certa continuità la classifica.
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