Trinchera salva il Toro. Punto guadagnato.


NARDO' - GLADIATOR 1-1
Scorers: 50’ Del Sorbo (G); 81’ Trinchera (N)

AC NARDO’: Mirarco, Frisenda (70’ Spagnolo), Centonze (77’ Avantagiato), Danucci (61’Camara), Trinchera, Pantano Giordano, Natalucci, Mengoli (86’ Montaperto), Manfrellott (88’ Stranieri), Calemme, Cancelli.
Bench: Montagnolo, Vecchio, Valzano, Iannucci.
Coach: Antonio Foglia Manzillo

GLADIATOR SMCV: Zagari, Landolfo, Di Finizio, Di Pietro (82’ Prevete), Sall, Maraucci, Di Paola (68’ Ioio), Ziello, Del Sorbo, Odjè, Marzano.
Bench: De Lucia, Rekik, Di Monte, Saccavino, Andreozzi, Troianiello, Sorrentino.
Coach: Pasquale Borrelli

Arbitro: Sebastian Petrov,
Assistenti: Mirko Gizzi e Niroy Emilio Gookooluk

NOTE – Ammoniti: Maraucci, Di Pietro, Ziello, Del Sorbo (G), Mirarco (N)
Spettatori: 700 Angoli 3-1 Nardò.
Recupero: 3' + 6'

Michele Climaco- Il Nardò riesce a tenere aperta la ministriscia positiva, ma non a centrare una vittoria in grado di dare fiato concreto alla speranza. Fallisce così la missione di saltare fuori dal fosso della classifica. Il pareggio contro il Gladiator non consente di andare oltre l’aggancio all’Agropoli, il prossimo avversario proposto dal calendario, e quindi ancora in piena zona rossa e fuori dalla griglia play-out. Vero è che un pari acciuffato in rimonta, a dieci minuti dalla fine, vale moralmente una mezza vittoria, ma resta la sensazione di un’altra occasione persa per rovesciare o quantomeno correggere le prospettive di una stagione che continua ad essere vissuta ai margini della classifica. E soprattutto si assottiglia sempre più la porzione di calendario sulla carta più favorevole, prima di ricominciare la serie di sfide impossibili alle big del torneo.

Non è mancato il carattere alla truppa di Foglia Manzillo, nell’inseguire con accanita ostinazione un pareggio agguantato poi grazie ad una invenzione dalla lunga distanza di Trinchera. Un pareggio meritatissimo per il grande sforzo atletico e nervoso prodotto, in una gara caratterizzata però da una scarsa incisività offensiva. Il Nardò dopo aver subito il gol di Del Sorbo, in apertura di ripresa, ha continuato a sbattere il muso contro la munitissima difesa campana, producendo una pressione sopportabile perché portata senza sostanziali variazioni di tema. Un assalto sorretto prevalentemente da istinto e forza di volontà e non da una pulizia di gioco e da una chiarezza di manovra. Un vuoto creativo che ha galvanizzato una squadra ricca di giocatori di esperienza.

Il Gladiator ha condotto una gara accorta e guardinga, in attesa del momento propizio, giunto al 4’ della ripresa, alla prima vera conclusione verso la porta di Mirarco. Lancio in verticale di Di Pietro a scavalcare la difesa, Di Paola dalla linea di fondo tocca all’indietro per Del Sorbo, il cui diagonale si insacca a pochi centimetri dalla base del palo. Vantaggio ospite giunto dopo un primo tempo avaro di spunti interessanti. Il Nardò, con l’inedita coppia d’attacco Manfrellotti-Calemme, va al tiro solo con una bordata di Cancelli dai 25 metri, che Zagari smanaccia in angolo; il Gladiator, dal canto suo, in un paio di occasioni assicura rifornimenti ai suoi attaccanti dalle fasce, ma tanto Del Sorbo quanto Odje, entrambi di testa, fanno il solletico a Mirarco. 

Immeritatamente sotto di un gol, i granata non mollano di fronte alla cattiva sorte e già al 9’ Mengoli, forse spinto alle spalle, manca di un soffio la deviazione sottomisura su una punizione di Calemme indirizzata verso il secondo palo. Foglia Manzillo si gioca tutte le carte offensive a disposizione gettando nella mischia prima Camara, poi Avvantaggiato. Il Nardò si getta generosamente in avanti, comprimendo il Gladiator a ridosso della proprio area di rigore. Borrelli rinunci ad un attaccante (Di Paola) e passa al 3-5-2 con l’inserimento in difesa di Ioio. Gli spazi sono intasati e i granata faticano a creare occasioni da rete. Camara tenta invano l’iniziativa personale senza fortuna, mentre al 34’ viene anticipato in extremis da Sall in scivolata, su assist di Calemme.

C’è bisogno di un’invenzione per abbattere il muro difensivo sammaritano. Trinchera percorre palla al piede una ventina di metri, poi scaglia un siluro dai 25 metri con il pallone che si insacca tra palo e traversa. Il Gladiator sembra esausto e fa ricorso a tutto il mestiere dei suoi giocatori per resistere al forcing finale granata. La vittoria resta un oggetto del desiderio. Bisogna accontentarsi di un pareggio: meritatissimo, acciuffato con la voglia, il cuore, la forza della disperazione, al culmine di una partita durissima, ma è stato un Nardò poco convincente in fase offensiva. L’arrivo di Manfrellotti non può avere gli effetti stupefacenti di una bacchetta magica, bisognerà metterlo nelle condizioni di incidere nelle difese avversarie. Soffiano per la prima volta, in questa stagione, tre risultati positivi alle spalle del Nardò. Ma è un vento ancora flebile per potersi mettersi sulla scia della salvezza.





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