Il Toro, un animale calcistico indomabile

 


Michele Climaco per Nardò Granata

Non è un caso se il Nardò al Giovanni Paolo II diventa un animale calcistico indomabile. I numeri stagionali relativi al rendimento interno, peraltro, parlano chiaro. L’Andria, al vantaggio di Benvenga, si illude di  averlo afferrato per le corna. Due minuti dopo deve però già ricredersi per la prima volta. Scialpi ristabilisce la parità, al culmine di un fulmineo botta e risposta in salsa gallipolina. In avvio di ripresa, dopo l’espulsione di Romeo, l’Andria si illude di potersi reimpossessare della partita. Ma addomesticare questo Nardò si rivela impresa impossibile. Gli uomini di Danucci, pur in inferiorità numerica, resistono stoicamente fino al 95’ agli assalti avversari e sfiorano con Cancelli e Lezzi, il gol di una vittoria che avrebbe avuto del clamoroso. E’ dolce il pareggio che sgorga a conclusione di un pomeriggio carico di avversità e tribolazioni. Un pareggio in rimonta, il terzo in rapida successione dopo quelli contro Fasano e Gravina, che pur allontanando l’obiettivo play-off, esalta lo spirito di sacrificio e la forza di volontà di un gruppo stremato fisicamente e mentalmente dall’ottavo impegno in ventiquattro giorni eppure in grado di reggere fino in fondo in una gara agonisticamente intensa.

 

Ai nastri di partenza Nardò e Andria devono rinunciare ai loro bomber stagionali. Caputo e Cerone, non al meglio, partono dalla panchina. Impianti tattici comunque immutati sui due fronti. Nel 4-4-1-1 di Danucci c’è Scialpi in cabina di regia, Valzano scivola alle spalle di Tornros, Rimoli e Potenza sono i due esterni. Panarelli, fermato dal covid e sostituito in panchina dal suo secondo D’Alterio, ripropone l’abituale 3-4-1-2. il 2002 Di Pinto a centrocampo e Paparusso in difesa sono i sostituti degli squalificati Manzo e Carullo; gli ex Benvenga e Avantaggiato spingono sulle fasce, mentre Prinari si piazza alle spalle della coppia Acosta- Scaringella.  

 

E’ arrembante l’approccio alla partita dei federiciani. C’è ritmo, aggressività e tecnica nelle giocate e l’Andria  colleziona subito situazioni pericolose in area granata. Benvenga spinge con decisione sulla destra e mette palloni insidiosi al centro , ma il primo vero pericolo per la porta di Milli scaturisce da un errore granata in fase di impostazione. E’ il 10’, Acosta si avventa sul pallone e s’invola solitario ma Milli in uscita bassa disperata compie il miracolo. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina, una rasoiata in diagonale di Bolognese dal limite si infrange sul palo, poi sulla respinta gli andriesi lamentano un presunto fallo in area su Scaringella. Pur senza creare altre clamorose occasioni da rete la pressione andriese dura per oltre una ventina di minuti e i cartellini gialli rimediati da De Giorgi e Romeo indicano le continue sollecitazioni cui è sottoposta la retroguardia granata.

 

Il Nardò impegna Anatrella per la prima volta al 32’: Scialpi calcia direttamente in porta una punizione all’altezza della panchina ospite, Tornros giunge con un attimo di ritardo per la deviazione sottomisura. Al 35’ si accende Potenza, converge in area dalla sinistra, ma poi calcia sull’esterno della rete. Sembra che la foga dell’Andria si sia placata e invece al 38’ il Nardò capitola. Prinari tocca in verticale in area per Scaringella, cross immediato sul secondo palo per l’inserimento di Benvenga che insacca da distanza ravvicinata. Immediata la replica del Nardò. Mengoli dalla destra serve Rimoli in piena area la cui conclusione trova la respinta di Anatrella, Scialpi però è in agguato e sigla il suo terzo gol stagionale. Il centrocampista granata tenta il bis sul gong del primo tempo, ma trova la respinta con i pugni del portiere avversario.

 

La ripresa del Nardò non inizia sotto i migliori auspici. Potenza si fa subito male e lascia il posto a Granado. La partita si fa tutta in salita al 10’. Romeo interrompe fallosamente a centrocampo un’azione di Scaringella e si becca il secondo giallo. Danucci corre ai ripari, richiama in panchina Tornros e inserisce Stranieri. Il Nardò regge senza correre grossi pericoli all’inferiorità numerica, fino all’ingresso di Cerone. Anzi, al 23’, Lezzi, da poco subentrato a Mengoli, conclude una incursione in area avversaria con un diagonale che sfiora l’incrocio dei pali. Un salvataggio in extremis di Cancelli su Acosta, a due passi dalla linea di porta, è il segnale dell’assalto finale dell’Andria. Gli azzurri si riversano con decisione in avanti alla ricerca di una vittoria che blinderebbe il loro piazzamento play-off. Al 38’ Cerone, da posizione angolata colpisce il palo su punizione. Il Nardò si difende a denti stretti, soffre, ma non rinuncia mai a fiondarsi negli spazi. La gara si fa palpitante, in un continuo susseguirsi di ribaltamenti di fronte. Un inesauribile Cancelli fallisce d’un soffio il bersaglio dopo una lunga corsa palla al piede. Al 40’Cerone sparacchia alto da pochi metri, al 42’ Figliolia sovrasta Stranieri ma la sua deviazione aerea sorvola di un soffio la traversa. Il Nardò replica con Lezzi al 46’, ma Anatrella neutralizza. Milli si distende sulla conclusione da fuori area di Monaco e pone il sigillo definitivo sul preziosissimo 1-1 finale.

 

Il mese verità comincia dunque con un pareggio, che allontana l’obiettivo play-off. Il ritardo sul quinto posto sale a quattro punti in seguito al blitz del Lavello a Casarano. Una distanza non incolmabile ma non facile da recuperare, anche perché le gare interne a disposizione restano soltanto due. Per continuare a coltivare il sogno diventa ora obbligatorio puntare a qualche risultato pieno in trasferta. Discorsi che passano comunque in secondo piano, davanti ad un risultato positivo cercato, voluto e portato a casa con una prova di carattere e grande determinazione.   


Commenti