Il goal è il grande assente nella sfida tra Nardò e Molfetta


 

Michele Climaco - Il goal è il grande assente nella sfida tra Nardò e Molfetta, reduci dalla scorpacciata di reti della scorsa stagione (ben 14 nei due confronti diretti). Eppure Ragno e Bartoli non lesinano nel disporre in campo l'artiglieria pesante, fino al punto da accantonare i loro abituali sistemi di gioco (3-5-2). Entrambi virano verso il 4-4-2 per dare spazio a quanti più giocatori d'attacco. Ragno schiera per la prima volta insieme Lucatti, Dambros e Gjonaj, con l'albanese esterno alto a sinistra. 

Bartoli osa ancor di più e vara un Molfetta con un doppio centravanti (Tedesco e Coratella) e due esterni offensivi dalla riprovata vena realizzativa come Montinaro e Longo: un 4-4-2 destinato a tramutarsi in un 4-2-4 in fase di distensione della manovra. Ed è proprio il Molfetta a giovarsi inizialmente del rinnovato impianto di gioco. I biancorossi ospiti disegnano subito ficcanti manovre offensive mettendo in evidente soggezione il Nardò.

E' palpabile la supremazia degli uomini di Bartoli, che già al 2' potrebbero sbloccare il risultato. Sugli sviluppi di un angolo in favore del Nardò, Stasi innesca una sanguinosa ripartenza, Coratella dalla destra serve un invitante pallone in piena area per Montinaro, è prodigioso l'intervento salva risultato del reattivo Viola. E' la prima avvisaglia di una mezzora abbondante di sofferenza in casa granata. E' un'uscita a vuoto del giovane portiere granata a provocare nuovi brividi in area granata al 11', ma la difesa sventa la minaccia con una deviazione in angolo sull'insidiosissimo campanile di Manzo. 

Viola si riscatta al 12' distendendosi e bloccando a terra una pericolosa conclusione dell'esperto regista ospite. Il Molfetta insiste, ma il gol non arriva neanche al 25' quando Montinaro si appropria di un pallone vagante, dopo un tocco di testa nel vuoto di Mengoli, ma poi spreca l'opportunità con un tiraccio alto non degno delle sue qualità tecniche.

Il Nardò pur sbandando e subendo, stringe i denti e resta in partita. Ragno corre ai ripari e interviene sul modulo, tornando ad una più rassicurante difesa a tre, senza però rinunciare ai tre attaccanti. Si passa quindi al 3-4-3 con De Giorgi che si accentra a dar manforte a Mengoli e Urquiza; Fedel e Guadalupi centrali con Orlando e Antonacci esterni sulla linea di metà campo. 

La partita comincia timidamente a cambiare. Si affievolisce la spinta del Molfetta e il Nardò riesce finalmente ad imbastire qualche azione offensiva degna di nota. Il primo tentativo è di Lucatti, al 37' (deviazione di testa fuori misura su cross dalla sinistra di Gjonaj), poi è lo stesso albanese (41') a concludere dal limite in girata su servizio di Dambros, con pallone a lato.

La scena cambia nella ripresa. E' il Nardò a fare la partita con il Molfetta che paga forse lo sforzo prodotto nel primo tempo e si appiattisce in una gara che è in prevalenza di contenimento. E' il portiere molfettese Diame, un '04, ad ergersi subito a protagonista con una deviazione in angolo sul diagonale in corsa di Dambros, innescato da Fedel. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina è portentoso il recupero in velocità di Antonacci, sulla trequarti, su un Tedesco in percussione centrale verso la porta granata. 

Il Nardò sfrutta maggiormente le fasce e al 12' è Antonacci a sfiorare l'incrocio con una incornata su cross dalla destra di Orlando. Dambros, al 15' centra la porta, dopo aver soffiato palla a Manzo, ma Diame devia in angolo. E' il momento migliore per gli uomini di Ragno, che al 17' vanno ancora al tiro con Mengoli, sugli sviluppi di un calcio d'angolo.

Bartoli prova a scrollarsi di dosso la pressione del Nardò immettendo forze fresche in avanti (l'ex picernese Vivacqua per Longo), Ragno replica con l'inserimento di Polichetti e Mariano per Gjonaj e Lucatti, che sancisce il ritorno al 3-5-2.

 Il Nardò continua a premere senza più portare serie minacce alla retroguardia ospite, anche perchè Manzo spegne sul nascere una micidiale accelerazione di Dambros in campo aperto, con un placcaggio appena oltre la linea di metà campo che gli costa un cartellino giallo. Nardò e Molfetta spremono così soltanto un punto dalla contesa, con il rimpianto di non aver capitalizzato la supremazia esercitata in due momenti differenti del match. 

Un punto che consolida la rassicurante classifica del Nardò e non rianima più di tanto quella ancora esangue, ma sicuramente poco veritiera, dei molfettesi.


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