Occasioni da rete con il contagocce e pareggio a reti bianche inevitabile. Un ostico e impermeabile Fasano rallenta la marcia del Nardò, reduce da una partenza sprint in campionato. Sul vagone di testa del torneo resta solo il Casarano. Scendono anche Brindisi e Cavese. E proprio il capitombolo casalingo dei metelliani, battuti a domicilio dal Barletta, nonchè gli affanni di big annunciate come Afragolese e Molfetta, certificano l'imprevedibilità di un torneo in cui ogni avversario rappresenta un universo ridondante di insidie. Accade così che il Fasano, pur non annoverato tra le squadre di prima fascia del girone, si riveli un ostacolo insormontabile. E che sfiori addirittura nel finale il colpo gobbo, alla prima vera conclusione dell'intero match, con un palo colpito da Battista. La terza partita di campionato si rivela un realistico riassunto di pregi e difetti di un mese di gare ufficiali. E' un Nardò in grado di palesare una invidiabile capacità di compattezza ed equilibrio in fase difensiva, pur in una situazione emergenziale di reparto (ancora out Lanzolla e Russo), ma ancora poco brillante nel produrre una manovra in grado di rifornire gli attaccanti. D'altronde i numeri parlano chiaro: sei gol, di cui quattro capitalizzando situazioni di palla inattiva.
Ragno cambia una sola pedina nell'undici di partenza rispetto alla vittoriosa trasferta di Matera. E' Dambros il partner d'attacco di Lucatti; Mengoli agisce da regista difensiva nel terzetto completato da Urquiza e De Giorgi. Agnello non è ancora pronto per una gara a tempo pieno e tocca quindi a Fedel e Polichetti agire al fianco del play Guadalupi: Nardò pertanto in campo con cinque under, con Orlando e Antonacci esterni. Il tecnico fasanese Tisci conferma il modulo (4-3-2-1) ma cambia quattro interpreti rispetto alla gara pareggiata a Pozzuoli sette giorni prima. Novità in difesa con Quaranta ('01) a comporre la coppia di difensori centrali con Da Silva e Forbes nell'inedito ruolo di terzino sinistro; a centrocampo c'è il '03 Calabria, mentre Pipistrelli (preferito a Battista) compone il terzetto offensivo con Corvino e Acosta. E' il solito Fasano in versione multinazionale con in campo quattro argentini, due spagnoli e un albanese.
La cronaca è scarna. Il Fasano è squadra organizzata e meticolosa nel presidio degli spazi e con la sua aggressività accentua le difficoltà del Nardò nell'imprimere imprevedibilità e pericolosità alla sua manovra. Non fanno meglio gli uomini di Tisci quando hanno la possibilità di ripartire. Per Viola è un primo tempo di assoluta tranquillità. Sull'altro fronte il primo intervento di Ceka giunge al 31' ed è in presa alta in anticipo su Lucatti, destinatario di un buon cross dalla sinistra. Al 36' il Fasano perde palla in uscita dalla propria area: Dambros smista per Lucatti che allarga per l'accorrente Polichetti il cui diagonale è murato dalla difesa biancoazzurra. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina, Lucatti, appostato sul secondo palo, non riesce a domare un pallone che spiove dall'alto.
Nardò
più intraprendente in avvio di ripresa e occasionissima dopo appena due minuti.
Guadalupi appare più ispirato e già al 2' serve Lucatti in area di rigore
fasanese, l'attaccante tocca per l'accorrente Antonacci che dal limite
dell'area piccola non trova lo specchio e spara di sinistro a lato. Il Fasano
trema solo quando Dambros può andarsene in velocità. Al 18' l'attaccante
brasiliano affonda centralmente poi serve Polichetti il cui diagonale è
intercettato da Ceka. Ragno e Tisci provano a rivitalizzare le rispettive prime
linee per l'assalto finale, rivoluzionando totalmente i loro pacchetti
avanzati. Gjonaj subentra a Dambrios al 23', sembra subito entrare nel vivo del
match con un paio di iniziative, che però non scalfiscono la compattezza
difensiva ospite. Rischia di lasciare invece il segno Battista il cui sinistro
dal limite al 41' colpisce il palo interno per poi attraversare pericolosamente
lo specchio di porta. Nel generoso ma caotico finale del Nardò da segnalare
anche un paio di tentativi del nuovo entrato Agnello. Il centrocampista ex
Vastese prima fa il solletico a Ceka con un rasoterra centrale e al 46'
conclude con un tiro sull'esterno della rete una prolungata e confusa azione
d'attacco del Nardò scaturita dall'ultimo corner del match.
Lo
0-0 è scritto nel destino del match e non si schioda nonostante ben sei minuti
di recupero. Finisce a reti inviolate, come nella stagione 97-98, quella della
promozione in C/2. Anche allora il Fasano, alla terza giornata, rallentò la
marcia di un Nardò reduce dai successi contro Martina e Nola. Per trovare tre
successi di fila in avvio di stagione tocca così tornare indietro di 39 anni,
al Nardò di Boccolini e Giangrande (1983-84), che battè in successione
Corigliano, Bernalda e Castrovillari, per poi finire la stagione sulla piazza
d'onore, alle spalle del Crotone.
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