Il Nardò vince senza scomporsi.



(MICHELE CLIMACO) - Una vittoria nel solco di un girone di ritorno condotto a ritmi altissimi e nel segno della continuità di risultati. Non una vittoria travolgente come contro il Lavello, ma il Nardò ha già più volte dimostrato in passato di non scomporsi più di tanto quando c'è da gestire fino al fischio finale un vantaggio numericamente risicato. Situazioni che esaltano l'anima del gruppo, la sua compattezza e unità d'intenti. Basta così la quinta marcatura stagionale di Ferreira, giunta dopo appena nove minuti di gara, per piegare il Gladiator e rosicchiare due punti alla capolista Cavese, costretta al pari dal Fasano, in una domenica in cui vincono anche Barletta, Brindisi e Casarano.

 Il Gladiator si rivela squadra organizzata e in grado di gettare in campo grinta, corsa e animosità. Non il più comodo degli scogli da arginare, a dispetto di un andamento rivelatosi in questo girone di ritorno molto più lento rispetto alla fase ascendente del torneo. Se i campani restano in gara fino al fischio finale, provando a trovare l'episodio giusto per sgraffignare un pareggio, è però per l'incapacità dei granata di capitalizzare almeno una delle tre limpide occasioni da rete create nel corso della ripresa. La più clamorosa, ovviamente, il tiro dal dischetto che Dambros si fa intercettare da Marasco.

 

Reduce dal ko interno col Molfetta il tecnico sammaritano Grimaldi abbandona il tradizionale 4-3-3 per un atteggiamento molto più accorto. Il passaggio al 3-5-2 e la rinuncia ad una punta centrale di ruolo (Messina out, Tedesco in panchina) rendono evidente l'intenzione di garantire maggiore protezione alla terza difesa più perforata del campionato e provare a togliere ossigeno alla manovra del Nardò. E' Ciampi il regista difensivo, Mele l'uomo di riferimento a centrocampo, A. Mancini e Panaioli i due attaccanti di movimento. Ragno ripropone la formazione tipo con l'utilizzo di Polichetti al posto di Antonacci sulla fascia sinistra. I piani del tecnico ospite saltano ben presto. 

Il Nardò trova il vantaggio alla prima vera occasione. Ferreira prova uno scambio con Fedel poi favorito da un rimpallo esplode un gran destro dal vertice dell'area piccola con il pallone che va infilarsi sotto la traversa. Sotto di una rete il Gladiator non ha la forza di orchestrare una reazione, mentre il Nardò non riesce a dare brillantezza alla sua manovra offensiva. Anche perchè i campani continuano a perseguire nel loro atteggiamento tattico conservativo, in attesa di tempi migliori. Il primo tempo così si trascina stancamente e senza grosse emozioni. Il Nardò non riesce a dare ritmo alle sue giocate con la manovra si incaglia senza trovare sbocchi. L'unico lampo un destro di Fedel dal limite che Marasco alza oltre la traversa.

 

Nella ripresa il Nardò torna in campo con altro piglio. La pressione si fa insistente e sgorgano le opportunità da rete. Al 12' si accende Montinaro che trova la giocata smarcante per Dambros che calcia in corsa mirando l'angolino basso, Marasco però è reattivo e sventa in tuffo. Due minuti dopo è Tomi a negare a Russo la rete del raddoppio: il capitano neroazzurro intercetta sulla linea di porta un colpo di testa del difensore sugli sviluppi di un calcio d'angolo. 

Il primo brivido per Viola scaturisce al 22' da un tiro dalla bandierina carico di effetto di Tomi, ma il portiere neretino non si fa sorprendere e blocca. Si fa più intraprendente il Gladiator dopo l'ingresso di Squerzanti e Mancini A. al 24' non riesce a correggere nello specchio un insidioso traversone proveniente dalla destra. Pallone a lato e nuovo brivido. Ragno corre ai ripari dentro Mengoli (festeggiato prima della gara per le sue 100 presenze con la maglia del Nardò) e Antonacci al posto di Montinaro e Polichetti. 

Sull'altro fronte Grimaldi getta nella mischia Tedesco per dare maggiore peso al suo reparto offensivo. E' il Nardò ad avere però l'occasione giusta per chiudere il match. Marasco in uscita travolge Dambros catapultatosi con la sua solita velocità su una verticalizzazione. Lo stesso attaccante brasiliano si presenta sul dischetto: Marasco intuisce la traiettoria e respinge, Ferreira è in agguato ma non trova la coordinazione giusta per ribadire in rete, tira ma spedisce alto.

Il pomeriggio pare stregato e Ragno temendo la beffa richiama in panchina un attaccante (Ferreira) per un difensore (Urquiza). Il Gladiator ammassa uomini in avanti, prova a trovare il colpo buono e abbozza un forcing finale senza riuscire ad andare oltre una serie di palloni fatti spiovere in area. Il Nardò è chiamato ad un finale di partita di sacrificio, ma la granitica difesa granata non concede nulla e per la prima volta in stagione conclude la quinta gara consecutiva senza reti al passivo. 

Un altro dato degno di nota è la puntualità impressionante con la quale questo Nardò continua ad onorare l'impegno casalingo. Quella contro il Gladiator è la quinta vittoria consecutiva tra le mura amiche. Un deciso cambio di passo rispetto alle abitudini del girone d'andata (due sole vittorie nelle prime sette gare casalinghe della stagione).


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