(Michele Climaco) - Nardò,
che meraviglia. Con una partita disputata con grande determinazione e intensità
si divora un Lavello costretto a recitare il ruolo dello sparring-partner
rassegnato al peggio. La superiorità dei granata emerge in tutta evidenza già
nei primi quarantacinque minuti. Ma al gol di Dambros, giunto a coronamento di
un avvio a pieno regime, segue una collezione di occasioni da rete non
sfruttate. La storia del match, ma solo in termini di resa realizzativa, muta
nella ripresa. Il Nardò si impossessa nuovamente della partita e trova subito
il raddoppio con Ferreira. Quindi affossa definitivamente un Lavello ormai
terrorizzato con i gol di Urquiza e Gjonaj. Un palo di Fedel e un rigore
“annullato” a Gjonaj evitano un'ulteriore mortificazione ad un avversario che
sulla scia dei due successi centrati nelle precedenti tre gare non immaginava
di incappare in un pomeriggio da incubo, pur con l'attenuante di due forfait
pesanti a centrocampo come quelli di Acampora e Bramati.
Quest'ultimo,
dapprima inserito nella lista consegnata all'arbitro, si fa male durante il
riscaldamento. Zeman è costretto a sostituirlo in extremis con il '02 Gabriele
Romano nell'undici di partenza, pagando un grave dazio in termini di esperienza
e personalità nella zona nevralgica del campo. Pipolo è invece il sostituto di
Acampora, l'altro centrocampista indisponibile. Per il resto il Lavello è
identico a quello reduce dal prezioso successo casalingo contro la Nocerina,
anche a livello tattico. Un 5-4-1 con i veterani Bruno e Scalon nel terzetto
centrale difensivo e Puntoriere e Giovanni Romano esterni di centrocampo pronti
a sostenere in fase offensiva l'azione di Maione, punto di riferimento centrale
in attacco. In casa granata Ragno affida a Urquiza il compito di regista
difensivo, stante la squalifica di Lanzolla. In definitiva l'unico volto nuovo
rispetto a Molfetta è quello del rientrante De Giorgi, che si riprende la
posizione di “braccetto” destro nel terzetto difensivo.
In
avvio di gara il Nardò mette subito le cose in chiaro, assumendo con decisione
il comando delle operazioni e costringendo il Lavello all'angolo. La pressione
granata produce angoli e occasioni. Dambros (6') sparacchia alto in piena area
su assist di De Giorgi, quindi è Ferreira a provarci per ben due volte tra il
7' e l'8' prima con un diagonale in corsa deviato in angolo dal portiere e poi
sugli sviluppi del tiro dalla bandierina con un tiro a fil di palo. Dambros
dalla gara col Barletta in poi ha marchiato con i suoi gol quasi tutte le gare
del Nardò. E la storia si ripete al 12': l'attaccante brasiliano addomestica un
lancio in profondità di De Giorgi eludendo la marcatura di un avversario, poi
ne supera in corsa un secondo, penetra in area e con una rasoiata in diagonale
insacca alla sinistra di Trapani. Dopo una breve sfuriata ospite a bassissima
pericolosità offensiva il Nardò riprende le redini del gioco e mette a
ripetizione i brividi a Trapani, graziato in particolare da Ciracì (inzuccata
alta nell'area piccola al 30') e Montinaro (pallonetto che sorvola la traversa
al 37'). Decisivo invece il portiere ospite nell'opporsi in rapida successione
sul finale di tempo ai tentativi di Fedel e Dambros.
Al
ritorno in campo dopo l'intervallo al Nardò basta un solo giro di lancette per
mettere al sicuro il risultato con una saetta di Ferreira, scagliata appena
dentro l'area, che s'infila sotto la traversa. Karel Zeman passa al 4-3-3 con
l'ingresso di Sessa e proprio il nuovo entrato al 17' non sfrutta l'unica vera
occasione da rete creata dal Lavello nel corso dell'intero incontro. E' Maione
a confezionare una parabola velenosa dal limite, Viola si oppone e poi
intercetta anche la ribattuta da distanza ravvicinata di Sessa. Gjonaj per
Ferreira è il primo cambuio ordinato da Ragno al 21', un minuto dopo Urquiza
trova il 3-0 con una deviazione di testa in mischia su calcio d'angolo. Il
Lavello a livello difensivo si rivela squadra ad altissima fragilità e Fedel
sfiora il poker al 29' colpendo il palo con un tiro dalla media distanza.
L'appuntamento
con il 4-0 sembra rimandato solo di qualche minuto, ma dal dischetto Gjonaj
scivola e colpisce per ben due volte il pallone prima di insaccarlo in rete
(gol annullato). Ma è destino che il fantasista italo-albanese debba mettere il
suo sigillo sulla vittoria stagionale più limpida e chiara dei granata. E
proprio allo scoccare del 90' corona una bella azione personale con un destro a
giro che batte per la quarta volta Trapani. E' il suggello ad una partita
bellissima fatta di carattere e voglia di dimostrare a tutti che il Nardò può
sognare in grande e provare a conquistare vette impensabili. All'orizzonte si
staglia già la grande sfida contro la Cavese
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