MICHELE CLIMACO - Altro
che salvezza diretta. La missione rimonta si trasforma nell’operazione suicidio
e il Nardò deve tornare a guardarsi alle spalle, con il Bisceglie che torna a
farsi minaccioso. Il Brindisi impartisce una dura lezione in termini di
organizzazione, equilibrio, compattezza e concretezza. Il Nardò dal canto suo
fallisce l’ennesimo esame, palesando ancora una volta i soliti problemi di
organizzazione difensiva, praticamente ormai irrisolvibili a quattro turni
dalla fine di una stagione tormentata e realisticamente già segnata. Il Nardò
prima si illude e poi si butta via. Il vantaggio di Mancarella agguantato nel
primo tempo con tanta fatica e sudore evapora in appena tre minuti. Dura
soltanto nove minuti il 2-2 siglato nella ripresa da Mariano, a cavallo della
doppietta di giornata di Lopez. Il dubbio rigore che Galdean trasforma al 93’
non può dar adito ad alcuna recriminazione. Impossibile poter intravvedere
alcuna prospettiva di salvezza dinanzi a tale pochezza difensiva, quando si
viaggia ad una media di due-tre gol al passivo a partita.
De
Candia ripropone lo stesso undici di partenza del recupero infrasettimanale di
Lavello. Di Costanzo deve rinunciare a Spinelli in difesa e a Meneses in
attacco e li sostituisce con Stranieri e Lopez. In campo anche gli altri due ex
Morleo e Zappacosta. Galdean è l’uomo di riferimento a centrocampo, Triarico il
valore aggiunto (da lui partiranno gli assist dei primi due gol biancoazzurri).
I granata sono consapevoli di giocarsi l’ultima possibilità per evitare il baratro:
affrontano il derby con carattere e determinazione e controllano con una certa
autorità pallone e campo senza però trovare lo spunto vincente. Il Brindisi
chiude infatti ogni spazio e regge bene l’urto, affidandosi a qualche
ripartenza. La gara scivola così via senza emozioni, a parte un palo esterno
colpito da Mancarella direttamente su calcio d’angolo (10’). L’insistenza nel
proporre gioco da parte del Nardò viene finalmente premiata al 34’. Sul lancio
in verticale da centrocampo sponda aerea di Cristaldi e appoggio all’indietro
di Puntoriere per Mancarella che dal limite trova la stoccata vincente:
sinistro a fil di palo al secondo tentativo.
E’
il 34’: il vantaggio del Nardò è ampiamente meritato, il problema è quello di
saperlo gestire. E infatti si ripete una storia vista e rivista tante volte in
stagione. E’ sufficiente che il Brindisi, fino a quel momento arrotolato su sé
stesso a difesa della propria area di rigore, sciolga le briglia perché siano
dolori in area di rigore granata. E infatti in tre minuti il Brindisi agguanta
la parità. Un normalissimo cross di Triarico dalla linea del fallo laterale si
trasforma in un assist vincente per Colaci, dopo un paio di goffi tentativi dei
difensori granata di intercettare prima e allontanare poi il pallone. L’esterno
sinistro ringrazia e veste gli inusuali panni del bomber con una conclusione
facile facile dall’area piccola. Dopo un primo tempo di sofferenza,
trascorso quasi per intero nella propria metà campo, il Brindisi trova il
pareggio in una delle rare sortite offensive.
E’
il prologo di una ripresa tragicamente pirotecnica per il Nardò. Una ripresa
che vede il Brindisi andare a segno altre tre volte, mentre per i granata c’è
spazio solo per una brevissima illusione, quella generata dal momentaneo gol
del 2-2 siglato da Mariano, subentrato nel frattempo ad Alfarano. Il canovaccio
della ripresa ricalca subito quello del primo tempo. Nardò proteso in avanti,
Brindisi efficacemente rintanato in difesa. Ma quando la squadra di Di Costanzo
trova la misura giusta nell’attaccare la profondità, sono guai per la spaesata
difesa neretina. Al 9’ un filtrante laterale di Triarico apre una voragine in
piena area di rigore granata in cui si infila Lopez libero di controllare e
calciare a rete in diagonale dal limite dell’area piccola. Brindisi in
vantaggio, ma il Nardò non si arrende. E al 17’ agguanta la parità: Mancarella
penetra in area dal lato corto e serve un pallone d’oro a Mariano, il cui
rasoterra dall’altezza del dischetto non lascia scampo a Cavalli. E’ l’ultima
emozione dolce per il caloroso pubblico neretino. Al Brindisi basta sfruttare
al meglio due dei tre calci d’angolo che batte tra il 23’ e il 26’ per
riportarsi in vantaggio. Al 24’ Petrarca si supera su un colpo di testa di
Badje, liberissimo di colpire da pochi passi. Non può far nulla invece al 26’
sul destro di Lopez, che carambola sul palo più lontano e si insacca.
La
partita sostanzialmente finisce qui, anche se ci sarebbe il tempo per
rimediare. Un Nardò ormai esausto si inabissa, comprensibilmente,
sotto il peso dell’insostenibile zavorra difensiva. Abbozza un forcing
per forza d’inerzia, privo del necessario furore. Colleziona angoli (ben undici
alla fine) senza mai creare il minimo pericolo alla retroguardia avversaria e
presta il fianco alle ripartenze brindisine. Badje sfiora la quaterna al 34’,
ma si decentra e calcia sull’esterno della rete. Al 47’ l’arbitro punisce
un’entrata in scivolata di Masetti su Majore lanciato a rete. L’intervento del
difensore neretino appare sul pallone ma Gavini indica il dischetto. E Galdean
firma il gol del definitivo 4-2, portando a 57 il numero dei gol subiti in
stagione. In attesa che il totalizzatore conteggi i due presi dalla
Mariglianese, sul punto ormai di essere scongelati. Delle squadre in zona
play-out, il Nardò è l’unica a perdere. E torna lo spettro del penultimo posto.
Il Bisceglie batte con una prova autoritaria il Sorrento e si parte a -3 con
una gara da recuperare. Il San Giorgio, l’altra squadra alle spalle del
Nardò, di gare da recuperare invece ne ha due. La serie D si allontana sempre
più.
Commenti
Posta un commento