I mercoledi thriller del Nardò

 


L'analisi di Michele Climaco.

I mercoledì thriller del Nardò. Dalla potenziale vittoria di Casarano tramutatasi in sconfitta tra il 93’ e il 95’, nonostante la superiorità numerica, al pareggio con il Fasano agguantato al 93’ in inferiorità numerica. E che magari, con un Törnros più reattivo sul pallone vagante in area nell’ultimissimo secondo di gara, poteva pure trasformarsi in una eclatante vittoria. Il trittico vincente casalingo post-covid resta una incompiuta, ma è comunque d’oro il punto che Scialpi consegna al Nardò in pieno recupero, con un capolavoro balistico. Una vera e propria opera d’arte la parabola disegnata dal centrocampista neretino, un destro telecomandato da circa 25 metri che va ad insaccarsi all’incrocio dei pali. Un pareggio a quel punto ormai insperato, acciuffato peraltro dopo le clamorose opportunità non concretizzate dal Fasano con il neo entrato Lopez, vero e proprio incubo della difesa granata, che provoca l’espulsione di Stranieri, costretto a  ricorrere al fallo da ultimo uomo all’86’. Il centrale difensivo neretino, subentrato ad un malconcio De Giorgi, si immola per tenere in partita la squadra, e quel sacrificio alla fine sarà premiato.

 

E’ stato un derby gradevole e ricco di emozioni, con il Fasano capace di imprimere un cambio di marcia in avvio di ripresa. I biancozzurri ospiti hanno atteso il momento giusto per sfruttare la loro maggiore freschezza fisica, rispetto ad un Nardò logorato anche mentalmente dalla quinta gara in quattordici giorni. Danucci ripropone dieci undicesimi della formazione di partenza schierata appena tre giorni addietro contro l’Aversa. Out per acciacchi fisici Potenza, è Lezzi il sostituto del fantasista calabrese nello scacchiere tattico neretino. Sull’altro fronte Costantini si affida ad un 4-3-2-1 con Meduri play di centrocampo e Melillo e Gentile a supporto del centravanti Dambros.

 

Primo tempo equilibrato. Il Nardò osa di più in avvio e sfonda prevalentemente a sinistra con iniziative coordinate della coppia Nicolao-Caputo. Suma non corre pericoli sulle conclusioni non irresistibili del capocannoniere del campionato. Costantini inverte però i due esterni difesa e piazza il più arcigno e smaliziato Urquiza sul numero 11 granata. Con il passare dei minuti il Fasano sale di tono e si fa più intraprendente. Provvidenziale al 14’ una chiusura in piena area di De Giorgi su Dambros pronto ad avventarsi su un cross dalla destra di Bernardini. Si gioca a ritmi bassi, con continui capovolgimenti di fronte. Al 17’ Caputo conquista palla sulla trequarti, poi conclude la sua incursione con un rasoterra a lato. Molto attivo Melillo sul fronte offensivo ospite, anche se poi il Fasano si affida prevalentemente ai tiri da fuori area.  Milli alza in angolo al 25’, il tentativo dalla media distanza di Bernardini. Rimoli non capitalizza al 40’ un invito di Lezzi, esita prima di concludere da posizione invitante e poi sparacchia alto. Si va al riposo senza parate decisive dei due portieri.  

 

Al ritorno in campo gli ospiti sembrano intenzionati a stringere i tempi. Il primo pericolo è però di marca granata: Caputo, al 4’, sfiora l’incrocio dei pali su punizione dal limite. Ma la metamorfosi del Fasano è evidente. E’ qualcosa di più della squadra robusta e organizzata osservata nel primo tempo. Gli uomini di Costantini vincono quasi tutti i duelli individuali e con un possesso palla prolungato costringono il Nardò sulla difensiva. E al 9’ Urruti, subentrato a Bernardini, trova l’imbucata giusta per Melillo che batte con un preciso rasoterra di sinistro in piena area l’incolpevole Milli. La reazione del Nardò libera ulteriori spazi alle offensive biancoazzurre. E al 14’ De Giorgi va a contrastare la corsa di Dambros verso l’area, costringendo  l’attaccante argentino a decentrarsi e a concludere a lato. Pur attaccando con poca lucidità e incisività, il Nardò crea comunque dei pericoli alla porta di Suma. Al 14’ il portiere fasanese devia in tuffo un rasoterra di Cancelli. Per far male il Nardò si affida però soprattutto alle palle inattive. Valzano, appostato nell’area piccola, manca di un soffio il bersaglio di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Stessa sorte alla mezzora per la deviazione aerea di Stranieri su punizione di Caputo.   

 

Dalla sarabanda di sostituzioni ordinate da Danucci e Costantini nel corso della ripresa ecco spuntare Lopez e Scialpi, destinati ad incidere in negativo il fasanese, in positivo il neretino sulle sorti del match. Il numero 20 fasanese al 38’ sfugge a Romeo, evita Milli che prova invano ad interromperne la corsa, ma poi non capitalizza la clamorosa opportunità. Concede il bis al 41’, ma dopo aver rubato palla a Stranieri, viene fermato fallosamente dal difensore mesagnese. Sembra la pietra tombale sui disperati e poco incisivi del Nardò di riacciuffare il risultato. E invece al 93’ Törnros riscatta in parte una prestazione negativa conquistandosi la punizione che Scialpi trasforma in oro colato. Il centrocampista gallipolino riceve la benedizione di uno zoppicante Caputo e mette in mostra le sue indubbie qualità balistiche, con un gioiello di punizione che va ad incastrarsi all’incrocio dei pali. Un pareggio agguantato a tempo scaduto profuma sempre di vittoria e trasmette l’immagine di una squadra con spirito di corpo, tosta e indomita. 


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