Michele Climaco per Nardò Granata
Una
vittoria senza patemi dopo le tribolazioni della gara d’andata. Il Nardò
liquida il Portici in scioltezza e ridà impulso ad una classifica
immalinconitasi dopo le sconfitte pre e post contagio (Puteolana e Taranto) e
il lungo stop forzato. Dall’abisso dei rinvii riemerge dunque il solito
Nardò formato interno: determinato, cinico e prolifico. Quattro reti al
Brindisi il 28 febbraio scorso, tre al Portici al ritorno tra le mura amiche,
quarantanove giorni dopo. Una vittoria netta e inequivocabile, in considerazione
del punteggio finale, seppure siano proprio i campani a fare la voce
grossa nei primi dieci minuti di gara. Il rigore a cucchiaio di bomber Caputo
incanala poi la partita sul binario più favorevole ai granata, nuovamente a
segno dal dischetto con Potenza prima del ritorno negli spogliatoi. C’è poi il
primo gol stagionale di capitan De Giorgi ad impreziosire una ripresa giocata
dosando le energie in vista del derbyssimo di Casarano, in calendario già
mercoledì prossimo.
Danucci
accantona la figura del trequartista di contenimento e presenta un Nardò a
spiccata trazione offensiva. Potenza è libero di svariare tra le linee, Törnros
è il classico terminale offensivo, Rimoli e Caputo (al rientro dalla
squalifica), partendo rispettivamente da destra e sinistra, completano il
quartetto d’attacco granata. Formazione di partenza dunque per nove undicesimi
identica a quella sconfitta allo Jacovone, con diversa disposizione in campo
oltre che per Potenza anche per Cancelli, che torna nel ruolo di esterno destro
di difesa e per Valzano, che compone con Mengoli la cerniera di centrocampo.
Trinchera e Lezzi partono dalla panchina. La fase offensiva è quella che riesce
meglio al Portici e il tecnico azzurro Mattiacci, che deve rinunciare agli
squalificati Vitiello, Donnarumma (terzini) e Nacci (centrocampista)
schiera i suoi con un 4-1-4-1, pronto a trasformarsi in 4-3-3 in fase
d’attacco con gli esterni Elefante e Conte pronti ad affiancare il centravanti
Prisco. Meola, difensore centrale con trascorsi recenti nella Casertana, si
piazza a protezione della retroguardia più perforata del torneo; a completare
la linea mediana ospite un centrocampista di lotta e sostanza come Nappo e un
incursore di discreto dinamismo come Grieco.
L’avvio
di gara è di marca porticese. Gli azzurri corrono di più e meglio e innestano
subito le marce alte, costringendo il Nardò sulla difensiva. Elefante va al
tiro dal limite già al 2’ di gara, senza inquadrare lo specchio. Al 4’ il
Portici batte già il suo secondo tiro dalla bandierina e Prisco prova ad
incrociare di testa sul palo più lontano, col pallone che si perde di un metro
a lato. Una palla persa da Cancelli sulla trequarti innesca al 9’ una veloce e
rapida combinazione con protagonisti Grieco, Elefante e Prisco, con conclusione
di quest’ultimo che Milli disinnesca in angolo. Sul tiro d’angolo, Prisco manca
di un soffio la deviazione da posizione invitante. Il Portici se la
gioca, insomma, a viso aperto, ma il Nardò dopo i primi dieci minuti di
assoluto torpore, finalmente si scuote e comincia a costruire le sue trame di
gioco. Che cominciano a farsi interessanti e incisive con l’approssimarsi
dell’episodio del rigore che sbloccherà il risultato. A dare verve ai tentativi
d’attacco granata sono principalmente le scorribande di un ultrapropulsivo
Cancelli sulla destra. E clamorosa è l’occasione che capita al 20’ tra i piedi
di Törnros, sugli sviluppi di un calcio d’angolo: lo svedese, servito da De
Giorgi, scaglia un destro quasi a botta sicura dal limite dell’area piccola, che
trova la risposta quasi miracolosa di Spina (un promettente portierino classe
2003), che smanaccia in angolo.
Un
minuto dopo uno scomposto quanto plateale intervento di Nappo su Valzano,
induce la signora Gasperotti di Rovereto a fischiare il primo rigore di
giornata. Caputo fa centro dal dischetto, beffando Spina, che si tuffa sulla
sua destra, con un tocco smorzato e centrale, la classica esecuzione a
cucchiaio. Dodicesima realizzazione stagionale per il bomber neretino, sempre
nei piani alti della classifica marcatori. E con il Portici che prova a reagire
per recuperare lo svantaggio, i break neretini sono come lame nel burro della
difesa ospite. Sontuosa, ma senza fortuna, al 27’ la percussione di Rimoli,
dopo essersi liberato con una piroetta dalla pressione avversaria. E dal
settore destro d’attacco granata nasce anche il secondo penalty. E’ Valzano ad
innescare la corsa di Potenza, agganciato in area da Bisceglia. Un rigore dalla
dinamica praticamente identico a quello che l’attaccante calabrese si era
procurato contro il Lavello: sterzata a superare il diretto avversario nel
convergere verso il centro dell’area. E pure stavolta Potenza va a raccogliere
dal dischetto il frutto della sua giocata: conclusione forte e centrale che non
lascia scampo a Spina.
Partita
completamente in discesa per il Nardò ed estremamente godibile nel corso della
ripresa, con occasioni su entrambi i fronti. La prima opportunità capita
a Romeo, che al 9’, di testa, manca di un soffio il bersaglio. Replica il
Portici al 14’ con una combinazione in velocità, finalizzata da Nappo, che
Milli respinge a mani unite. L’ingresso in campo di Massari e Scialpi al 15’ dà
il via al valzer delle sostituzioni. E proprio il centrocampista gallipolino
propizia al 27’ il tris di De Giorgi: il capitano intercetta una punizione che
filtra in piena area di rigore e fa secco il portiere del Portici con un tiro
da distanza ravvicinata. Gara definitivamente in pugno e così Danucci dopo
Törnros, Valzano e Mengoli fa rifiatare anche Cancelli e Potenza , in vista
dell’impegno ravvicinato di mercoledì al Capozza. Il Portici si procura altre
due chance con Elefante, che al 39’ colpisce la traversa (decisiva la
deviazione di Milli), e Scala, che conclude con un tiro di poco a lato una
percussione centrale.
La
prima delle tre settimane piene, sette gare in ventuno giorni, inizia dunque
nel migliore dei modi. Classifica delle avversarie alla mano, quello odierno
era quasi un turno di alleggerimento, in vista delle prossime sfide in
calendario, a partire da quella di mercoledì contro il Casarano. Ma in un
campionato in cui non vi è alcuna gara priva di insidie, il successo largo e
senza affanni contro il Portici non può certo essere derubricato a risultato
scontato. Le prossime tre settimane diranno se il Nardò è davvero in corsa per
un obiettivo diverso da quello di partenza (la salvezza), ormai virtualmente
raggiunto. Certo è che per poter cullare il sogno di un piazzamento play-off,
bisognerebbe ottenere il massimo dai prossimi due impegni casalinghi
ravvicinati contro Aversa e Fasano. A meno di non diventare rombanti anche in
trasferta.
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