Scorers: 20' pt Romeo , 30' pt Nicolao , 35' pt Caputo , 5' st Tornros , 38' st Cancelli
Bench: Mirarco, Trinchera, Massari, Gallo.
Coach: Ciro Danucci
REAL AGRO AVERSA (4-3-3): Papa, Ndiaye, Cassandro, Varchetta, Mariani; Faiello, Palumbo (dal 42' st Chiacchio), Ziello (dal 15' st D'Angelo); Faella (dal 15' st Avella), Negro (dal 28' st Guisse), Chianese (dal 42' st Capone).
Bench: Casillo, De Marco, Ricciardi, Massaro.
Coach: Antonio De Stefano
ARBITRO: Giovanni Agostoni di Milano
ASSISTENTI: Leonardo Varano di Crotone e Fabrizio Cozza di Paola
NOTE: Ammoniti Valzano, Mengoli, De Giorgi , Chianese, Faella, Varchetta, Guisse (A).
Recupero 1' pt, 4' st
(Michele Climaco) - Tre punti per smaltire la profonda delusione provocata dall'epilogo choc del derby del Capozza. Il Nardò travolge l’Aversa con una cinquina e tiene vivo l’obiettivo
play-off. Una passeggiata o poco più, la sfida con i normanni. Alla festa del
gol partecipano tutti quanti: difensori, attaccanti e centrocampisti. Gara
equilibrata per una ventina di minuti, poi ai granata basta un quarto d’ora per
calare un tris che manda in archivio la contesa con quarantacinque minuti
d’anticipo. L’Aversa cede sotto i colpi vincenti di Romeo, Nicolao e Caputo, a
segno tra il 20’ e il 35’. Nella ripresa Törnros e Cancelli cesellano il 5-0
finale che al Giovanni Paolo II mancava dai tempi del primo Nardò di Foglia
Manzillo (campionato 2016-17, vittima l’Agropoli). Il derby andato di traverso
insomma non lascia scorie, né produce sconquassi psicologici. In campo si
ammira il solito Nardò formato interno, una squadra cinica in grado di
prendersi ciò che vuole.
L’Aversa
in trasferta non è squadra da mezze misure. Gli uomini di De Stefano giungono a
Nardò con uno score di quattro vittorie, sei sconfitte e un solo pareggio e con
l’indisponibilità degli squalificati Della Corte, Gallo e Messina. Il tecnico
campano confeziona comunque un 3-5-2 a trazione anteriore con due esterni a spiccata
vocazione offensiva come Ndiaye e Faella; Negro è il sostituto dello
squalificato Messina, al centro dell’attacco. Novità anche a centrocampo con
Ziello al posto di Gallo. Recuperati Nicolao e Romeo, usciti malconci dalla
sfida infrasettimanale con il Casarano, Danucci ripropone lo stesso undici
della precedente sfida casalinga con il Portici: insomma una sorta di 4-2-4 con
Mengoli e Valzano in mediana e i quattro tenori d’attacco Rimoli, Törnros,
Potenza e Caputo.
Gara
subito viva anche se i portieri rimangono inoperosi. L’Aversa, a dispetto della
deficitaria posizione di classifica, gioca a viso aperto e con discreta
personalità. Una squadra manovriera e rapida quella campana, che prova a
sfondare sugli esterni (la sfida tra Cancelli e Faella è spettacolare e produce
subito scintille), ma non disdegna incursioni centrali con combinazioni veloci,
senza però creare opportunità sotto porta. Il Nardò è la solita squadra
ordinata e compatta, in grado di illudere l’avversario per poi colpirlo
inesorabilmente alla prima occasione. Accade al 20’ quando sugli sviluppi del
secondo angolo di giornata, Romeo doma un pallone vagante in area con il petto
e trafigge di sinistro in mezza girata il portiere ospite. I normanni replicano
al 28’ con un sinistro in corsa di Chianese che però sorvola la traversa.
Qualche
errore di misura nei passaggi impedisce al Nardò di sfruttare gli ampi spazi
che l’Aversa concede con il suo assetto poco equilibrato, ma la capacità dei
granata di sfruttare le palle inattive è davvero mostruosa. E alla mezzora,
sugli sviluppi del quarto angolo di giornata, giunge il raddoppio. Törnros
svetta di testa sulla traiettoria disegnata da Caputo, pallone che rimpalla su
un difensore, Nicolao è il più lesto di tutti e insacca da distanza ravvicinata
il classico gol dell’ex. Nonostante il doppio svantaggio l’Aversa è
ancora in grado di reagire: una provvidenziale deviazione in angolo disinnesca
un tiro ravvicinato di Palumbo al 32’, subito dopo Negro raccoglie un invito di
Faiello e colpisce di testa senza inquadrare la porta. Al 35’ altra
lezione di concretezza e cinismo del Nardò: Cancelli innesca la corsa sulla
destra di Potenza, cross dalla linea di fondo che buca le mani di Papa. Caputo,
appostato sul secondo palo, approfitta dell’errore del portiere ospite e devia
in rete di testa. Fine dei giochi.
Il
secondo tempo si gioca con la mente già rivolta al prossimo impegno
infrasettimanale di entrambe le squadre, attese dalle gare casalinghe contro
Fasano e Taranto. Potenza si fa subito male e Granado si cala subito da
protagonista nel match. Suo al 4’ l’assist per l’accorrente Törnros, dopo aver
saltato il portiere in uscita, sull’invito in diagonale di Rimoli. Per
l’attaccante svedese, alla sesta rete stagionale, la deviazione vincente è un gioco
da ragazzi. Ed è 4-0. Mentre Danucci ridisegna il centrocampo con gli ingressi
di Lezzi e Scialpi e concede scampoli di gara anche a Palazzo e Stranieri, la
partita si trascina stancamente nel torpore del primo vero pomeriggio
primaverile con l’Aversa che insegue senza fortuna il gol della bandiera.
Vani i tentativi di Chianese, Negro e Ndaye. E’ di precisione millimetrica
invece il rasoterra di Cancelli che al 37’ ruba palla a Cassandro e sigla la
rete del definitivo 5-0, sfruttando le enormi fragilità difensive ospiti.
Il
Nardò continua a non perdere un colpo tra le mura amiche e inanella la sesta
vittoria consecutiva. E proprio l’eccezionale rendimento interno tiene viva la
corsa ad un piazzamento play-off, che era sembrato compromesso dall’urlo della
vittoria strozzato in gola, nel derby di mercoledì scorso a Casarano. Insomma
non è ancora giunto il momento di rassegnarsi a più miti pretese, pur se la
striscia di tre sconfitte esterne di fila sul groppone, obbliga gli uomini di
Danucci a cogliere sempre il massimo in casa. E sullo sfondo si staglia ora il
sempre complicato derby con un Fasano affamato di punti salvezza.
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