La nuova vita del Nardò passa anche attraverso un successo in rimonta.

 




(Michele Climaco) - La nuova vita del Nardò passa anche attraverso un successo in rimonta. Bastano dieci minuti ai granata per compiere un’impresa ancora inedita in stagione, quella di ribaltare il vantaggio avversario. Di già visto c’è invece la solita disattenzione difensiva, che consente alla Mariglianese di colpire subito, dopo appena sette minuti di gara. E’ Gennaro Esposito, il decano degli attaccanti del girone, a condannare il Nardò ad una partita psicologicamente e tatticamente complessa. Un’ora abbondante di tentativi offensivi, costanti ma poco incisivi, inframmezzati da un paio di grossi pericoli, poi l’ingresso in campo del ritrovato Antonio Caputo a scavare la differenza. Quale modo migliore, per il bomber brindisino, di ritessere la trama della storia provvisoriamente interrotta con la maglia granata,  se non con il ricorso alla specialità più esaltante del suo bagaglio tecnico? La punizione teleguidata, che gonfia la rete dopo aver spazzato le ragnatele dall’incrocio dei pali, è un dolce ritorno al passato. E dà la forza al Nardò di credere nell’impresa. Che si compie a cinque minuti dal novantesimo, quando Mancarella beffa con una palombella velenosissima il portiere mariglianese.

 

Dopo due partite all’insegna della continuità, De Candia rimescola la formazione di partenza, pur nella conferma del modulo (4-3-1-2). Lezzi è il sostituto naturale dello squalificato Van Ransbeeck, con Cancelli e Mengoli a completare il reparto. Un terzetto di  centrocampo all-over che impone lo schieramento del quarto under in attacco, dove Mariano è il partner di giornata di Cristaldi. Novità anche in difesa con Masetti preferito a Mileto, che paga evidentemente qualche sbavatura di troppo palesata al Monterisi. Sanchez, che deve rinunciare a Tomassini e dispone di un Varchetta a mezzo servizio, passa alla difesa a quattro, imperniata su De Giorgi e Di Martino. Linea di quattro a centrocampo con Aracri e Faiello esterni; Palumbo, autore della doppietta contro il Casarano si guadagna un posto di titolare e agisce a supporto di Gennaro Esposito, che è il punto di riferimento avanzato della Mariglianese.

 

Passano appena sette minuti di gara e il Nardò è già sotto, con la Mariglianese che sfrutta gli esiti del primo corner di giornata. Faiello pesca con una parabola tesa Esposito sul secondo palo, lasciato libero di colpire di testa da pochi passi. Troppa foga di recuperare e tre minuti dopo il Nardò rischia nuovamente grosso. Squadra sbilanciatissima sugli sviluppi di un angolo a proprio favore, riparte il mariglianese De Giorgi, che serve Aracri: Cancelli, in ripiegamento, è costretto al fallo da ammonizione per non lasciare campo libero all’avversario. Dopo un colpo di testa di Cristaldi a lato, è Mengoli a chiamare al primo difficile intervento Maione: destro di prima intenzione su tocco di Cristaldi, che il portiere alza oltre la traversa. Il Nardò attacca prevalentemente a destra lungo l’asse De Giorgi- Cancelli che agiscono in costante proiezione offensiva, la Mariglianese si difende e riparte sul lato opposto con le incursioni in tandem di Peluso e Faiello. E’ il Nardò a fare la partita ma latitano i tiri verso la porta avversaria: Cancelli ci prova al 43’, ma il suo sinistro sorvola la traversa. Talora si abusa del lancio lungo, Mengoli prova le serpentine solitarie, la Mariglianese copre bene gli spazi e si propone in avanti. Peluso sforna assist interessanti per Aracri ed Esposito, con quest’ultimo che al 46’ inquadra lo specchio della porta, chiamando Petrarca alla parata a terra.

 

Il canovaccio non cambia nella ripresa. E al 12’ Manca, che sostituisce in panchina De Candia, rinuncia ad un centrocampista (Lezzi) e inserisce un attaccante (Puntoriere). Una mossa che accentua la pressione offensiva del Nardò, ma che però tarda a tradursi in occasioni da rete. La Mariglianese pur difendendosi senza affanni, non riesce però più a ripartire. L’unica sortita al 23’, procura però un grosso brivido ai granata, con il solito Esposito che, su tocco di Faiello, manda il pallone  stamparsi sulla traversa. E’ un episodio isolato. Il Nardò esercita ormai un controllo pressochè totale del match e con l’ingresso di Caputo, che prende il posto di Porcaro, cresce in termini di pericolosità offensiva. Manca e De Candia disegnano una sorta di 4-2-4 con Caputo largo a sinistra, Mancarella sulla fascia destra, Cristaldi e Puntoriere in mezzo. E proprio da un pallone messo in area da Caputo (25’), scaturisce il primo vero pericolo per la porta ospite: Puntoriere devia di testa mancando di poco il bersaglio.

 

Caputo impiega otto minuti per bagnare con un gol il suo secondo debutto in maglia granata. Un dejà-vu. E se il gol a Sorrento alla prima giornata della scorsa stagione aveva regalato una semplice illusione, stavolta la marcatura del bomber brindisino pone invece le premesse della esaltante rimonta. E’ Cancelli a procurarsi con una incursione centrale una punizione dal limite. Caputo trasforma da par suo, di destro, con una parabola perfetta che si infila all’incrocio dei pali. E’ la mezzora, dieci minuti dopo il sorpasso. Un'altra perla balistica: spettacolare pallonetto di Mancarella dallo spigolo destro dell’area di rigore a mirare il palo più lontano. E’ l’apoteosi. Sussulto finale della Mariglianese al 90’ con un colpo di testa di Peluso, sugli sviluppi di una punizione, che sfiora il montante. Il raccolto della gestione De Candia è abbondante: sette punti in tre partite. Una netta inversione di tendenza rispetto al passato e finalmente un benefico effetto visivo su una classifica, che comincia ad accorciarsi. Dieci squadre in appena tre punti, a partire dal fatidico settimo posto occupato da Fasano e Molfetta (14) con il Nardò nel terzetto delle squadre a quota 11.


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