(Michele Climaco) - La crisi del Nardò monta come un fiume in piena travolgendo ogni proposito di riscatto. La partita da vincere ad ogni costo si rivela l’ennesima tappa di una sequenza sconfortante e impressionante di risultati negativi. Senza nemmeno il pretesto di un rimpianto, perché nei minuti di recupero il Pomigliano sfiora addirittura il successo. E allora un punto è meglio che niente, pur trattandosi di un semplice palliativo nell’inarrestabile precipitare verso gli inferi.
Stretto nella tenaglia mortale di una manovra sterile e farraginosa e di una difesa capace di subire gol anche nelle partite in cui sembra soffrire meno la forza dell’avversario, il Nardò dà l’impressione di una squadra in preda ad una crisi profonda, apparentemente irreversibile. I numeri d’altronde, paragonati a quelli delle inseguitrici, sono davvero impietosi, nonostante il paradosso del leggero allungo di giornata sulla zona play-out.
Per trovare il gol del momentaneo vantaggio il Nardò deve affidarsi ad una giocata estemporanea, dopo 37 minuti di tentativi offensivi che si rivelano dei semplici abbozzi, a parte un insidioso tiro da fuori area di Mingiano. Monopoli, palla al piede, fa tutto da sé, per poi battere Sorrentino con un diagonale di destro, dopo una caparbia azione personale. Un colpo di fortuna, nel bel mezzo di una prestazione inguardabile, di cui i neretini non riescono a far tesoro. Nella ripresa il Pomigliano impiega appena 8 minuti per ristabilire la parità: cross dalla destra di Ferrara, Giglio va a vuoto di testa, dando via libera al diagonale vincente di Buonocore quasi dalla linea di fondo.
Il Nardò non reagisce, ma non per il contraccolpo del pareggio subito. Semplicemente perché è una squadra molle, scollegata, impotente, praticamente inguardabile. Addirittura incapace ad un certo punto di uscire dalla propria metà campo, tanto da subire il forcing improduttivo del Pomigliano. Più o meno allo stesso minuto del gol siglato nel primo tempo è ancora una volta Monopoli a provare a dare la scossa ai suoi, con un’altra azione personale: stavolta però il suo tiro cross attraversa tutto lo specchio della porta, prima di perdersi a lato.
I minuti di recupero rischiano poi di rivelarsi ancora una volta letali. Il Nardò resta intrappolato nel gorgo di una crisi senza fine. Anche se la classifica continua a tenere in piedi l’illusione di un obiettivo salvezza ancora possibile, a prevalere è l’angoscia derivante da una prestazione imbarazzante.
Michele Climaco
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