Si riaccende la speranza



(Michele Climaco) -  Non c’è la vittoria a confortare il nuovo inizio, ma l’avvento in panchina di Bitetto è servito almeno a scuotere una squadra che negli ultimi tempi era apparsa più immobile di una sfinge. Il punto contro il Bitonto non schiude incoraggianti prospettive in chiave salvezza diretta, serve però ad evitare altri pericolosi contraccolpi ad un morale fiaccato dalla terribile sequenza di pareggi impotenti e sconfitte dolorose, che hanno trascinato il Nardò nel baratro dei play-out. Certo la classifica continua a muoversi troppo timidamente e il calendario è da brividi, ma il pareggio contro la quarta forza del campionato ha offerto la sensazione di una squadra in grado di invertire la rotta e di rimettersi in cammino.


La prima versione del Nardò di Bitetto ha un diverso impianto di gioco (4-3-1-2) ma soprattutto una marcia in più: più ritmo, più pressing e una maggiore ricerca della profondità. Sembra tornato il Nardò propositivo e arrembante dei tempi felici tauriniani, quello visto contro Taranto e Cerignola per intenderci. Nulla a che vedere con la squadra tremebonda, goffa, prevedibile, incapace di produrre gioco delle ultime sciape prestazioni. Prinari, utilizzato tra le linee, è un’autentica iradiddio: non c’è manovra offensiva granata che non lo veda protagonista e tiene in costante apprensione la quadrata difesa bitontina. Esce stremato dopo 75 minuti di strappi, percussioni palla al piede, contrasti, un’infinità di falli subiti. E di assist invitanti che Molinari e Kyeremateng non riescono a tramutare in rete.

Produce tanto il Nardò lì davanti, senza riuscire a coglierne i frutti. Figliola si salva con affanno sul diagonale velenoso di Molinari nel primo tempo e viene graziato da Scipioni che nella ripresa calcia alto da pochi passi una punizione di Arario. L’agognato gol sarebbe cosa fatta se Kyeremateng, in campo aperto, si confermasse quella forza della natura che avevamo imparato ad apprezzare. E invece l’attaccante italo-ghanese, messo nelle condizioni di puntare in solitudine verso l’area di rigore avversaria, si fa rimontare e neutralizzare da Anaclerio.

Non arrivano i tre punti, ma una prestazione confortante. Una prova estremamente positiva per equilibrio tattico, continuità di gioco e scrupolosa applicazione. Certo è presto per proclamarsi ottimisti, anche perché incombono trasferte dal pronostico apparentemente chiuso (Taranto, Cerignola) e anche guadagnare il massimo dai tre restanti impegni interni non garantirebbe una salvezza senza la tortura dei play-out. E’ chiaro che per ambire alla permanenza bisognerà anzitutto risolvere il problema del gol e perfezionare ancora tante cose, a partire dalla fase difensiva sui calci da fermo, un rischio costante. Il Bitonto ha sfiorato il gol per due volte con Patierno proprio sugli sviluppi di un corner e di una punizione.

Michele Climaco

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