(Michele Climaco) - Caputo
stampa la solita punizione vincente e salva il Nardò dalla terza sconfitta
casalinga. Era nella logica dei numeri che i granata dovessero prima o poi
inanellare il primo pareggio interno e il dipanarsi della gara con i sinnici fa
presto intendere che la partita da pari e patta ha fatto capolino sul Giovanni
Paolo II. Di quelle partite con poche emozioni, in cui si fa una gran fatica ad
impostare una incisiva azione offensiva. Quanto ai tiri verso la porta, quasi
un miraggio, come l’acqua nel deserto. Una gara da 0-0, insomma, il cui copione
cambia all’improvviso ad un quarto d’ora dalla fine, senza però incidere sul
risultato finale. Al triplice fischio finale matura il pareggio che era
nell’aria, seppur con un punteggio diverso dal previsto. I gol di Petruccetti e
Caputo infiammano una sfida scarna di spunti di cronaca, che dà adito a
recriminazioni ad entrambe le contendenti. Il Francavilla si duole per una
vittoria sfumata a cinque minuti dal novantesimo, il Nardò per aver dovuto
inseguire il pareggio per colpa di un gol episodico, incassato proprio quando
la superiorità numerica, appena conseguita, aveva fatto immaginare un assalto
finale al fortino francavillese. In definitiva a tirare un sospiro di sollievo
è però il Nardò, che sfiora d’un soffio una sconfitta amara e dolorosa.
In
casa granata il saldo tra recuperati e indisponibili è ancora una volta
negativo. E’ pronto all’esordio l’ultimo arrivato Nicolao, torna disponibile
Mengoli, ma la casella degli inutilizzabili si ingrossa con Stranieri che va ad
aggiungersi a Scialpi e Törnros; Zappacosta si farà invece male nel corso
della ripresa. Danucci appronta il solito 4-4-1-1 con le novità Romeo e Nicolao
in difesa e la riconferma di Potenza, quale terminale offensivo, supportato
stavolta da un trequartista di ruolo come Massari. Anche Lazic schiera subito
il nuovo acquisto De Col: nel 3-5-2 l’argentino prelevato dall’Acireale funge
da interno destro di centrocampo. Nolè, il più prolifico tra i francavillesi (4
reti) è in panchina per onor di firma e in avanti Aleksic fa coppia con
Cappiello. Una domenica da dimenticare per il 23enne attaccante sinnico che al
17’ cade male e sviene dopo il violento impatto della schiena sul terreno: gara
sospesa per 7 minuti, ma fortunatamente nessuna grave conseguenza per il numero
11 rossoblù, sostituito dal serbo Vukmirovic.
Il
Nardò si prende subito l’iniziativa senza però riuscir a far male. Il possesso
palla è pressochè costante, ma il Francavilla chiude ogni varco d’accesso alla
propria area di rigore. La manovra offensiva si avvale anche degli sganciamenti
di Cancelli e Nicolao sulle corsie laterali, ma il primo tiro verso la porta di
Cefariello è un calcio di punizione alto di Caputo al 33’. Il primo tiro nello
specchio è invece di marca ospite, una gran bordata da fuori area di Aleksic
(37’), che chiama Milli alla deviazione in tuffo; Cancelli poi anticipa un
Vukmirovic in agguato. Il muro ospite regge anche per la mancanza di forza
d’urto dell’attacco neretino. In avanti il Nardò è una creatura ancora lontana
dalla perfezione.
E
quando nella ripresa dalla rifinitura si passa finalmente alla finalizzazione,
manca la necessaria precisione sotto porta. Al 7’ bella combinazione sull’asse
Gallo-Cancelli- Potenza, ma la conclusione in area dell’attaccante calabrese si
spegne a lato. Al 10’, contemporaneamente all’infortunio di Zappacosta, giunge
il momento di Granado che fa coppia in avanti con Potenza. Proprio l’attaccante
brasiliano al 23’ è il destinatario di un preciso traversone di Nicolao, ma la
sua deviazione aerea sorvola la traversa. Rimasto in 10 per l’espulsione di
Caponero (doppia ammonizione), il Francavilla capitalizza una delle rare
incursioni offensive. E’ il 31’ quando Galdean taglia in area per De Col che
calcia da posizione decentrata. Milli intercetta e respinge di piede, il
pallone finisce dalle parti di Petruccetti, che quasi dall’altezza del
dischetto confeziona un letale rasoterra.
Gare
così nel novanta per cento dei casi si perdono. Il Nardò ha però un
Caputo che è un collezionista di punizioni d’alta classe. Stavolta, è il 40’,
opta per la conclusione più di forza ma ugualmente precisa che va ad insaccarsi
alla destra di Cefariello. Sulle ali dell’entusiasmo il Nardò si produce in un
generoso forcing finale, ma il risultato non cambia più. Dopo aver
viaggiato finora tra le mura amiche senza mezze misure, o tutto (4 vittorie) o niente
(3 sconfitte), il Nardò raccoglie dunque il primo pareggio. Un risultato che
impedisce il sempre tanto atteso salto di qualità, ma muove una classifica che
si alimenta anche di punticini, utili a preservare quel discreto seppur
parzialissimo margine di sicurezza sulla zona calda. Bisogna ancora attendere
per capire cosa farà da grande la squadra granata. Intanto all’orizzonte si
profila un trittico ad alto coefficiente di difficoltà: Molfetta, Lavello e
Bitonto in sette giorni, tra il 31 gennaio e il 7 febbraio.
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