In fondo alla battaglia il Nardò agguanta la vittoria

 



(MICHELE CLIMACO) - In fondo alla battaglia il Nardò agguanta una vittoria thrilling dopo la catastrofe di Portici. La punizione vincente di Caputo al 95’ è l’epilogo inatteso di un finale di gara soffertissimo, che fa riemergere incubi e fantasmi del mercoledì da cani. Per oltre un’ora il Nardò si mostra reattivo e intraprendente, nonostante una prima linea priva di un vero attaccante di ruolo. I granata sbloccano il risultato con Caputo nei frangenti conclusivi di una prima frazione di gara condotta con personalità e ordine tattico. E per un buon quarto d’ora della ripresa riescono a isterilire la reazione dell’Altamura. Tutto muta però dopo il pareggio di Tedesco. Manca poco più di un quarto d’ora al 90’, ma il Nardò si pianta lì. Si esalta invece Milli, chiamato agli straordinari. Il portiere italo-canadese pare l’unico in grado di opporsi  all’improvvisa e schiacciante superiorità murgiana.  Gli uomini di Monticciolo confezionano palle gol, alcune davvero clamorose, senza soluzione di continuità.  Uscire indenni da quella potenza di fuoco offensiva pare già un miracolo e invece ecco il finale che non t’aspetti di una partita romanzesca con la prodezza balistica di Caputo. E l’insperato brindisi ad una vittoria riabilitante che, al di là del cuore gettato oltre l’ostacolo, non esime però dal dovere di analizzare i motivi del prolungato black-out granata Danucci.

 

Out Romeo, Scialpi e Törnros, Danucci recupera Mengoli che fa coppia con Zappacosta in mediana. Si rivede nell’undici titolare Trinchera, sulle cui spalle grava la pesante eredità del transfuga Sepe; Stranieri torna così a fungere da partner di De Giorgi. Granado evidentemente non può ancora reggere due impegni ravvicinati in pochi giorni e così Potenza diventa l’inedito punto di riferimento centrale, con Valzano preferito a Massari alle sue spalle, cui spetta il compito di portare pressione nella trequarti avversaria; Gallo e Caputo giocano invece larghi, con licenza di tagliare verso il centro. Nel 3-5-2 di Monticciolo c’è invece una sola novità rispetto alla gara vinta per 4-1 contro l’Aversa: Gambuzza, appena prelevato dal Brindisi, sostituisce lo squalificato Lanzolla al centro della difesa. A centrocampo il play è Lucchese, Guadalupi l’uomo di maggior tasso tecnico, in avanti giostrano Croce e l’ex Bozzi. Il Nardò fuga subito i timori di possibili strascichi dello sconcertante tonfo di Portici palesando subito un impianto di gioco solido ed equilibrato. Cancelli e Zappacosta montano una efficace guardia su Casiello e Guadalupi, gli uomini in grado di illuminare la manovra offensiva ospite sull’esterno e centralmente e la prima conclusione murgiana, tiro a lato di Croce al 16’, scaturisce sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti.

 

Con il passare dei minuti il Nardò assume il comando delle operazioni. E’ fluida la manovra granata, Mengoli prova ad imitare Scialpi con qualche cambio di fronte, Cancelli al 17’ serve in profondità Potenza che in corsa sferra un sinistro dal limite che Donini respinge di piede. Al 21’ Caputo chiama alla respinta con le mani l’ex portiere del Grumentum con una punizione dal limite. Trinchera in proiezione offensiva al 28’ mette in mezzo per Potenza che in mezza girata non trova lo specchio della porta. Il Nardò insomma mette in mostra una grande voglia di giocarsi la partita in attesa di trovare finalmente la finalizzazione vincente. E il gol del vantaggio arriva proprio agli sgoccioli del primo tempo. L’azione si sviluppa sulla sinistra: iniziativa insistita di Mengoli, in seguito all’ennesimo sganciamento di Trinchera, poi Caputo si avventa sul rinvio corto di Baradji, supera un avversario e appena entrato in area confeziona un diagonale che si insacca sul palo più lontano.

 

Al ritorno in campo gli uomini di Danucci sembrano in grado di opporsi alla reazione dell’Altamura che in verità tarda a concretizzarsi. Almeno fino a quando Monticciolo non decide di utilizzare le risorse di cui dispone in panchina e così uno dopo l’altro schiera in campo Tedesco, Lorenzo, il neoacquisto  Lo Russo e infine Logoluso. Danucci non dispone in panchina di difensori da gettare nella mischia per rinforzare gli ormeggi in vista della tempesta che sta per abbattersi sulla retroguardia granata.  E al 26’ i murgiani riagguantano la parità: Casiello taglia il campo con un cross dalla sinistra, Croce appostato sulla linea di fondo tocca dietro di testa per Tedesco, libero di insaccare con un tocco sottomisura. L’Altamura insiste e il Nardò soffre le pende dell’inferno. Dopo un colpo di testa alto di Croce, inizia il bombardamento di Milli. Il portiere granata ricaccia dall’angolino un punizione di Lorenzo, poi deve ricorrere all’aiuto di Cancelli (salvataggio sulla linea) per non capitolare sul diagonale di Tedesco. Milli ancora sugli scudi al 41’ con una parata a terra sul tentativo di Croce, mentre un minuto dopo deve disinnescare una violenta conclusione di Lo Russo.

 

Uscire indenni dalla tempesta sembra l’unico obiettivo possibile per il Nardò e invece al 47’ accade l’imponderabile. Granado in campo da una decina di minuti al posto di Potenza trova il varco giusto per affondare verso l’area altamurana, Kanoute si immola con un fallo da ultimo uomo a pochi centimetri dalla linea bianca dell’area di rigore. Caputo infila Donini con una punzione che supera la barriera e quasi si incastra all’incrocio dei pali. Una punizione fotocopia di quella confezionata contro il Casarano per l’apotesi finale. Il Nardò agguanta la più insperata delle vittorie e compie un bel balzo in classifica, al termine di una partita vibrante e dai tanti volti. Ora toccherà a Danucci il compito di trovare un assetto adeguato per reggere con meno affanni ai forcing avversari.           


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