Il muro del Bisceglie crolla al 92’ per mano del fuoco amico.


Il muro del Bisceglie crolla al 92’ per mano del fuoco amico. Il Nardò deve prendere in prestito una punta avversaria per agguantare un faticosissimo pareggio ed evitare la quarta caduta consecutiva. Sul tredicesimo angolo domenicale in favore dei granata, è l’attaccante nerazzurro Lorusso l’autore della goffa e sfortunata deviazione nella propria porta. Martorel, insuperabile fino a quell’istante, non può nulla. Il Nardò ferma l’emorragia di sconfitte, ma fallisce il vero obiettivo di giornata, quello di una vittoria convincente e rigenerante, per il morale e per la classifica.

Si riparte invece con un pareggio, che per il fatto di essersi  concretizzato in maniera così fortunosa, finisce probabilmente col far dimenticare che il Nardò, ai punti, avrebbe ampiamente meritato la vittoria. La squadra di Ciullo paga il solito altissimo prezzo all’ennesima partenza ad handicap.  Il gol subito puntualmente al primo tiro in porta della compagine avversaria, unito alla ricorrente mancanza di lucidità e precisione sotto porta degli attaccanti granata, compongono la miscela esplosiva all’origine della pericolosa spirale di negatività in cui il Nardò sembra ormai esserci cacciato. Spirale che a sua volta rischia di generarne un’altra, egualmente pericolosa, quella del pessimismo che comincia ad avvolgere l’ambiente.   

 

Ciullo recupera Petrarca e Mileto e dirotta De Giorgi nell’antico ruolo di esterno. Una scelta che comporta la rinuncia ad un over in attacco, dove è Mariano a fare coppia con Cristaldi. Puntoriere e Cavaliere partono così dalla panchina. L’approccio alla gara contro il Bisceglie è incoraggiante. La mentalità è quella giusta, si vede l’atteggiamento di chi deve giocare col coltello tra i denti. E fioccano subito buone opportunità. Il Nardò potrebbe addirittura sbloccare il risultato al primo affondo, come accaduto contro l’Altamura. Mariano pesca Cristaldi tra le linee con un lancio in verticale, l’argentino palla al piede penetra in area, ma il suo destro, indirizzato sul primo palo, trova Martorel pronto alla deviazione in angolo. Passa un minuto e De Giorgi si produce in un affondo sulla fascia di competenza: Martorel ne neutralizza la conclusione con una respinta, il successivo tentativo in rovesciata di Mariano non inquadra lo specchio.

Il Bisceglie non disdegna insidiose ripartenze, ma è il Nardò a condurre i giochi. Coletti, al 12’, corregge in angolo un tentativo in area di Cristaldi, sugli sviluppi del corner è strepitoso il salvataggio di Martorel sull’inzuccata di Mileto, appostato sul secondo palo. Siamo al primissimo scorcio di gara, la pressione del Nardò ha ormai le sembianze di un vero e proprio assedio, ma il Bisceglie passa al primo vero tentativo. Al 26’ Izco si invola sulla fascia destra e mette in area, Farinola rifinisce per Leonetti che batte Petrarca con un preciso colpo di testa.  E’ furente la reazione del Nardò e De Giorgi con un destro a giro chiama Martorel alla difficile deviazione in angolo. Il canovaccio del match è ormai ben delineato, Nardò proiettato in avanti, Bisceglie sempre pronto a chiudere ogni spazio, nonostante l’uscita per infortunio di Marino. Mariano sfiora per due volte il palo alla sinistra di Martorel al 33’ e al 42’, prima con un tiro appena dentro l’area e poi con un colpo di testa.

 

Il secondo tempo è un monologo degli uomini di Ciullo. Non è però facile trovare i varchi giusti in una retroguardia che i numeri indicano come quasi imperforabile (un solo gol al passivo e per giunta su rigore nelle prime quattro gare di campionato). E così per una ventina di minuti la spinta del Nardò viene arginata dal Bisceglie senza troppi affanni. Un tiro centrale e debole di Cristaldi al 9’ e una punizione di Masetti  che sorvola non di molto la traversa i tentativi degni di nota di marca granata.  L’incubo dell’ennesimo rovescio si riflette sulla lucidità delle giocate. Il rischio è quello di provare la scorciatoia di un calcio istintivo, individuale. Ciullo ridisegna la squadra alla ricerca di maggior estro e imprevedibilità. Mengoli rileva Van Ransbeeck a centrocampo e soprattutto rinuncia ad un difensore (Mileto) per giocare con tre attaccanti davanti (Puntoriere, Cavaliere e Cristaldi). Rufini a sua volta rinuncia ad un attaccante (Leonetti) e rinforza gli ormeggi in difesa con l’inserimento di D’Angelo.  

Nonostante le irrobustite mura difensive biscegliesi, il Nardò insiste e continua a premere sull’acceleratore. Puntoriere spreca due clamorose opportunità in piena area: al 27’ sfiora l’incrocio dei pali, al 37’ calcia addosso a Martorel da posizione ravvicinata.  Mengoli prova in un paio di circostanze la soluzione dal limite. Un suo sinistro in corsa, a 90’ già scoccato, genera il calcio d’angolo da cui scaturisce il pareggio del Nardò. Il biscegliese Lorusso prova ad allontanare il pallone ma lo svirgola, provocando una clamorosa autorete. Un pareggio fortunoso ma meritato per il gran numero di azioni pericolose e tiri in porta collezionati dagli uomini di Ciullo nel corso dell’intera gara. In sé e per sé il punticino strappato con tanta fatica probabilmente non sa di nulla e non migliora una classifica già precaria. Di positivo c’è però la capacità di non piegarsi agli eventi negativi e una sensazione di squadra viva, seppur fortemente condizionata dalla scarsa lucidità nelle conclusioni.


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