(MICHELE CLIMACO) - Il Nardò si è fermato a Copertino. Quella bella prova di efficienza collettiva e di produttività individuale in fase offensiva messa in mostra contro l’Altamura, nella giornata inaugurale del torneo, non ha più avuto un seguito. E’ rimasto un episodio isolato. E così dopo la sconfitta di Nola, la squadra di Ciullo resta nuovamente incatenata al palo. Dal derby perso al Giovanni Paolo contro il Casarano (decide una punizione di Meduri dopo appena otto minuti di gara) affiora un senso di impotenza diffusa. Un Nardò confuso, poco lucido e ingolfato in tutti i suoi meccanismi offensivi chiude la prima frazione di gara con uno sconcertante score di zero tiri verso la porta di Iannì. Un dato probabilmente storico, in negativo.
Il
primo tentativo, si fa per dire, è un tiro terribilmente alto di Cancelli,
proprio in apertura di ripresa. Occorrerà poi attendere l’ultimo quarto d’ora
di gara perché finalmente i granata confezionino qualche occasione degna di
nota. E addirittura il 92’ per l’unica vera limpida palla gol di un pomeriggio
calcistico dipanatosi all’insegna di un preoccupante grigiore tecnico. Il
Casarano, dal canto suo, sull’onda della prodezza balistica di Meduri, ha
giocato una partita da squadra solida, non brillante ma terribilmente efficace
in fase difensiva e di copertura degli spazi. L’en plein di vittorie in
trasferta (Gravina e Nardò), entrambe maturate con un gol messo a segno nei
minuti iniziali, è d’altronde chiaramente indicativa di una squadra
estremamente equilibrata, che dà il meglio di sé proprio nella gestione del
vantaggio.
Reduci
entrambe dagli inattesi ko accusati nella seconda giornata di campionato, Nardò
e Casarano si presentano ai nastri di partenza con delle novità in formazione.
Quasi tutte obbligate quelle in casa granata. Ciullo sostituisce gli
indisponibili Petrarca, Mileto e Alfarano con Centonze, Masetti e Morleo; la
vera novità di giornata è invece l’utilizzo di Mengoli in cabina di regia con
il belga Van Ransbeek che finisce in panchina. Nel Casarano c’è il debutto stagionale
di Meduri a centrocampo, Di Biase diventa mezzala e viene preferito a Prinari
per una questione di equilibri tattici. Calabuig rinuncia inizialmente anche a
Dambros con Coria e Pipistrelli a supporto dell’attaccante centrale Tedesco.
L’avvio del Nardò è vibrante, ma dura poco. Morleo affonda i colpi sulla fascia
destra, seminando lo scompiglio nelle retrovie casaranesi. Un paio di
iniziative che trovano però pronta la difesa casaranese ad intercettare i
palloni scodellati in area. Poi la punizione trasformata da Meduri all’8’
cambia la storia del match.
Il
regista rossoazzurro calcia di destro dai 20 metri: una sorta di palombella che
sorvola la barriera e si insacca sul primo palo con Centonze vanamente proteso
in tuffo. Non ci arriva per poco, il portiere granata, forse a causa di un
piazzamento troppo decentrato tra i pali. Il vantaggio ospite è una doccia
gelata, il Nardò va in tilt. A partire dal 20’ e per una decina di minuti
abbondanti gli uomini di Ciullo stazionano stabilmente nella metà campo
avversaria, impantanandosi sulla trequarti. La manovra si dipana in maniera
impacciata, senza mai in grado di individuare il punto d’accesso in area
avversaria. E quando Puntoriere trova la giocata giusta per servire un pallone
a Morleo in area, è Sanchez a spazzare via il pallone con perfetta scelta di
tempo. Il Casarano gestisce il vantaggio senza alcuna fatica e il primo tempo
si chiude senza sussulti.
Con
l’ingresso in campo di Van Ransbeeck all’11’ della ripresa, al posto di
Cancelli, Ciullo dà il via alla girandola delle sostituzioni. Il belga sembra
subito ispirato e serve in area con un tocco di prima Puntoriere, che pressato
da un avversario manca l’aggancio. Masetti al 15’ ci prova su punizione, con
risultati che procurano tanta nostalgia a ripensare agli specialisti dello
scorso anno. La pressione del Nardò rimane sempre priva di sbocchi, una
sorta di collezione di azioni che non si chiudono e di trame spezzate. E così a
metà ripresa Ciullo si gioca tutte le carte offensive a sua disposizione con
l’inserimento di Cavaliere e Mariano; per una questione di regole relative agli
under deve però rinunciare ad uno dei due attaccanti in campo dall’inizio e la
scelta cade su Cristaldi. Cambia anche Calabuig che inserisce Prinari e Dambros
e richiama in panchina Tedesco. Il tecnico rossoazzurro vuole sfruttare gli
spazi che il Nardò deve inevitabilmente concedere e Dambros al 28’ si invola in
velocità in campo aperto: c’è il solo De Giorgi a contrastarlo e il capitano fa
schermo sulla conclusione dell’attaccante argentino sventando la minaccia.
Nell’ultimo
quarto d’ora il Nardò finalmente confeziona qualche occasione da rete, con Van
Ransbeeck sempre nelle vesti di rifinitore. Il centrocampista belga al
33’ serve Mengoli il cui destro dal limite sfiora l’incrocio dei pali della
porta di Iannì; al 39’ calcia la punizione su cui si avventa di testa De
Giorgi, non in grado però di imprimere forza alla deviazione, che risulta
troppo centrale. La migliore occasione da rete, capita nei minuti di recupero sulla
testa di Puntoriere. Il centravanti granata si coordina sul cross dalla
sinistra di Van Ransbeeck e colpisce dalla linea dell’area piccola
fallendo di pochi centimetri il bersaglio.
Il
Nardò non riesce a spremere neanche un punticino dal derby e si imbatte nella
seconda sconfitta stagionale. Il campionato offre subito una occasione di
riscatto: si torna in campo già mercoledì a Gravina, poi di nuovo in casa
domenica prossima contro il Bisceglie. Gare che offriranno ulteriori elementi
di giudizio per comprendere se la fase involutiva in cui il Nardò sembra
essersi cacciato possa essere risolta con una messa a punto degli ingranaggi
tattici o se invece sia conseguenza di limiti strutturali dell’organico a
disposizione del tecnico neretino.
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