Erik Törnros coglie l’attimo decisivo

 


(Michele Climaco) - Cogliere l’attimo fuggente è di fondamentale importanza per far pendere dalla propria parte una gara combattuta e tiratissima. Erik Törnros fiuta l’attimo decisivo nel cuore di un primo tempo reso impegnativo dall’intraprendenza e dal dinamismo di un Cerignola desideroso di riscattare un periodo di magra in termini di risultati. Il centravanti granata sente l’odore del gol sul secondo tiro d’angolo della partita, che giunge a distanza di un paio di minuti dal grande brivido di un gol annullato al Cerignola per fuorigioco. E dopo tre reti da opportunista dell’area di rigore decide che è il momento di mettere a frutto la risorsa donatole con enorme grazia da madre natura. Ecco quindi spuntare dal mischione la testa bionda dell’attaccante svedese sulla traiettoria dalla bandierina disegnata da Caputo.  In virtù dei suoi 194 cm. Törnros non deve neanche far ricorso ad un’elevazione memorabile per sovrastare il suo diretto marcatore. Basta inquadrare la porta e per Chironi non ci sarà scampo. E’ quel che accade quando il cronometro segna il 22° del primo tempo. E su quel gol il Nardò confeziona la sesta vittoria casalinga di un girone d’andata che si chiude con 25 punti all’attivo, un pregevole settimo posto in classifica e un’apprezzabile continuità di risultati. Una vittoria per nulla facile e in bilico fino al 96’ quella colta contro gli ofantini. Un successo agguantato grazie ad una prestazione di carattere, concentrazione e disciplina tattica. E che consente ora di preparare con la mente sgombra e un grande carico di entusiasmo la nuova sfida casalinga con il Sorrento di domenica prossima.

 

Reduce da un filotto di gare affrontate con gli uomini contati Danucci può finalmente contare su una rosa più ampia. Dopo gli spezzoni di gara contro Molfetta e Bitonto, Törnros torna nella formazione iniziale dopo quasi due mesi (non accadeva dal derby natalizio contro il Taranto); in mediana c’è il recupero di Zappacosta, che fa coppia con Lezzi; per Rimoli, schierato da esterno destro di centrocampo, si tratta del debutto assoluto in maglia granata; Cancelli torna in difesa per agire da terzino destro nella linea a quattro, accanto ai confermatissimi De Giorgi, Romeo e Nicolao. Non ancora al meglio Scialpi e Potenza partono dalla panchina. Pazienza ripropone invece il 4-2-3-1 varato appena sette giorni prima nella sfida casalinga contro il Taranto. In panchina gli ex Allegrini e Malcore, il tecnico cerignolano affida le chiavi del centrocampo a Esposito e supporta l’attaccante centrale Verde con il terzetto di under terribili composto da Scuderi, Muscatiello e Achick.

 

Il marocchino, classe ’00, si rivela subito una spina nel fianco lungo la fascia destra difensiva neretina. Ed è un costante punto di riferimento nelle giocate di prima e con rapidità della compagine ospite. Gioca a viso aperto e senza tatticismi il Cerignola rendendo la gara subito frizzante e godibile. I vari ribaltamenti di fronte non producono però occasioni degne di nota. Poche, di conseguenza, le conclusioni a rete, nonostante il discreto numero di palloni lavorati sulle fasce dalle due squadre . La prima, al 6’ è opera di Massari e scaturisce da una iniziativa sulla sinistra di Nicolao. Il destro rasoterra in piena area del giovanissimo trequartista neretino è però facile preda di Chironi. Al 16’ il primo intervento di Milli che anticipa in uscita Verde, disinnescando un insidioso cross di De Cristofaro. Poi tra il 20’ e il 22’ il Nardò passa dalla grande paura al gol partita. Il Cerignola recupera un pallone in pressing sulla trequarti, immediata la verticalizzazione per Achick che insacca in corsa alle spalle di Milli. Si alza però la bandierina del guardalinee a segnalare la posizione di fuorigioco del trequartista marocchino ex Roccella. Al 22’ Törnros, invece, sfrutta per intero altezza e prestanza fisica per l’incornata vincente sul tiro dalla bandierina di Caputo. Angolo scaturito, peraltro, da un maldestro retropassaggio di Silletti che aveva già rischiato di trasformarsi in un clamoroso autogol.

 

E’ veemente la pressione del Cerignola, al ritorno in campo dopo l’intervallo. Giocano a favore di vento i gialloblù di Pazienza, ma devono fare i conti con una retroguardia granata compatta e attenta a chiudere ogni spazio. Al 13’ però una impetuosa discesa sulla sinistra di Romeo, mette a serio rischio la porta di Milli. E’ De Giorgi ad intercettare quasi sulla linea di porta il tiro-cross del terzino sinistro del Cerignola, il successivo tentativo di Scuderi termina abbondantemente alto. Pazienza getta quindi nella mischia Malcore, rinuncia ad un difensore centrale (Acampora) e disegna un ultraoffensivo 4-2-4. Danucci rinforza il centrocampo con l’inserimento di Scialpi e Valzano mentre Granado raccoglie il testimone di un ormai esausto Törnros. Il Cerignola concede spazi che il Nardò non riesce a sfruttare adeguatamente ma i difensori granata sono attentissimi a chiudere i varchi con un efficace e rapido gioco d’anticipo. Malcore però al 31’ è abilissimo a fiondarsi su un lancio lungo di Siku e a penetrare solitario in area. L’ex attaccante granata prova a far passare il pallone tra le gambe di Milli, che con grande reattività riesce però ad intercettare il pallone praticamente con lo stinco e a sventare il pericolo.

 

Nel finale Danucci blinda ulteriormente la difesa con l’ingresso di Stranieri, ma non è una difesa passiva quella del Nardò che chiama Chironi all’intervento con un angolo carico di effetto di Caputo al 34’ e un colpo di testa di De Giorgi al 41’, su punizione di Scialpi. E’ in fuorigioco Malcore quando al 50’ costringe Milli ad una difficile deviazione in angolo. Dopo sei minuti di recupero, il Nardò può brindare ad un successo che scalda i cuori in un pomeriggio gelido. Un Nardò di ferro, terribilmente concreto. La vittoria contro il Cerignola consolida la classifica e consente di virare al giro di boa con un robusto vantaggio, ben otto punti, dalla zona play-out.  Il girone d’andata si chiude con buone sensazioni e incoraggianti prospettive.


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