Nella partita dei tre capo-cannonieri in campo il mattatore assoluto è Potenza

 


(Michele Climaco) - Nella partita dei tre capo-cannonieri in campo (Caputo, Burzio e Liurni) il mattatore assoluto è Ciccio Potenza. L’attaccante di Cirò Marina dispensa per un’ora numeri d’alta classe, prima di dover dare forfait per un risentimento muscolare. La sua partita dura esattamente 56 minuti, nel corso dei quali prende per mano il Nardò e lo conduce ad un prestigioso successo. Si procura e trasforma il rigore che sblocca il risultato nel finale del primo tempo, poi finalizza con un diagonale secco e letale l’ennesima scorribanda lungo la fascia sinistra in apertura di ripresa. La sfida alla capolista Lavello si trasforma così in una sorta di Potenza Day. E al culmine di un pomeriggio da sballo il Nardò si acquartiera a ridosso delle grandi del torneo, in una classifica che a due turni dal giro di boa comincia a consolidarsi e non è più soltanto indicativa.

 

Danucci non deroga all’ormai collaudato 4-4-1-1 ma confeziona una formazione non priva di novità. Blinda il Nardò sugli esterni di difesa con Stranieri a destra e Nicolao a sinistra per porre un deciso argine all’ampiezza sul fronte offensivo del 4-3-3 zemaniano; riporta quindi Cancelli a centrocampo, preferendo però Lezzi a Scialpi; la difesa alta del Lavello richiede un attaccante in grado di infilarsi in velocità negli spazi e Potenza ha le caratteristiche ideali per mandare in tilt i meccanismi difensivi lucani. Törnros parte dunque dalla panchina, pronto a subentrare in caso di necessità. Come abbiamo visto non ce ne sarà bisogno. Il Lavello è alla quarta gara in dieci giorni e Zeman propone un undici con quattro novità rispetto alla gara col Gravina. Tra questi c’è il centrocampista Giunta, al rientro da un infortunio, protagonista in negativo dell’incontro: procura il rigore e si fa espellere dopo una manciata di minuti per doppia ammonizione. Per il resto Zullo rileva lo squalificato Brunetti al centro della difesa, Dell’Orfanello è il laterale di sinistra, Militano l’interno sinistro di centrocampo. In campo, ovviamente, tutti i top player gialloverdi Vitofrancesco, Garcia e i tre attaccanti Liurni, Burzio e Longo.

 

La partita è subito vivace. C’è tecnica, ritmo e aggressività nell’approccio alla gara del Lavello che si procura due tiri dalla bandierina nei primissimi minuti. La manovra d’attacco ospite non produce però mai azioni pericolose e lascia ampi spazi alle ripartenze del Nardò. I lucani fanno scattare con discreta puntualità il fuorigioco sui lanci in profondità per Potenza, ma è netta la sensazione che il Nardò possa affondare pericolosamente, prima o poi, i colpi nella retroguardia avversaria. Un tocco di Massari sprigiona già all’8 la prima scorribanda in campo aperto di Potenza che allarga troppo la conclusione in diagonale.  Al 23’ l’eroe di giornata rifinisce una nuova incursione con un assist smarcante per Caputo che ha un ampio spazio dinanzi a sé per penetrare in area gialloverde ma poi difetta in precisione con una conclusione centrale che Franetovic neutralizza senza problemi. Il copione del match non muta con il trascorrere dei minuti. Il Lavello rumina gioco senza costruire nulla di interessante dalle parti di Milli, a parte un rasoterra a lato di Burzio al 30’ a seguito di una insistita azione personale di Longo sulla sinistra.

 

Il Nardò si difende con grande ordine e quando trova la necessaria precisione trasforma le sue ripartenze in una bella scossa al match. Quella decisiva giunge al 36’ quando Cancelli interrompe un’incursione avversaria e immediatamente taglia il campo con un preciso lancio ad innescare la fuga a sinistra di Potenza. Il n° 7 granata entra in area, converge  verso il centro e viene agganciato sul destro da Giunta in affannoso ripiegamento. E’ calcio di rigore che l’ex Grumentum trasforma con una gran botta centrale. Il Lavello si rimbocca le maniche e prova ad organizzare una reazione che non va oltre un tiro cross di Dell’Orfanello che Milli blocca a terra. Passa qualche secondo e Giunta si becca il secondo cartellino giallo. Il Nardò chiude in avanti la prima frazione sfiorando il raddoppio con una rovesciata di De Giorgi e un destro di un soffio a lato di Lamacchia dopo l’ennesima scorreria di Potenza.

 

In avvio di ripresa Zeman prova a ridisegnare il Lavello con l’inserimento di due centrocampisti Mercuri e Migliorini al posto di Liurni e Militano. Tocca così ad Herrera e Longo supportare il centravanti Burzio, ma i propositi di rimonta del tecnico gialloverde saltano definitivamente dopo appena 5 minuti. E’ Lezzi, stavolta, ad innescare la fuga del solito Potenza che penetra in area dal lato corto, rientra sul destro e confeziona un diagonale di millimetrica precisione che non lascia scampo a Franetovic. La bestiale concretezza dei granata nello sbloccare e mettere al sicuro la vittoria fa poi il paio con la grande autorità nel gestire il doppio vantaggio nei restanti quaranta minuti di gara. La pressione del Lavello produce un paio di conclusioni di Burzio intorno al quarto d’ora (rasoterra neutralizzato da Milli e un colpo di testa che sorvola la traversa), per poi perdere d’intensità dopo la mezzora. L’ultimo spunto degno di nota è di marca neretina: un sinistro di Cancelli al 33’ che Franetovic intercetta in tuffo. Nel finale c’è spazio per il debutto del 2001 Marulli.

 

Il successo con il Lavello interrompe il gocciolio di pareggi e consolida la classifica proprio nel cuore di quel ciclo di fuoco che il calendario riserva al Nardò in questo finale del girone d’andata. Non sappiamo se si sia trattato della vittoria del cosiddetto salto di qualità, inseguita inutilmente in passato. Certo non una vittoria frutto del caso. E’ stata una partita preparata alla perfezione, aspettando che il Lavello prestasse il fianco e che il campo si aprisse, senza però mai dare l’impressione di un atteggiamento passivo. E con un Potenza in tale stato di grazia era inevitabile che alla fine si componesse il mosaico della vittoria.


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