Primato Nardo'. Una splendida realta'.

 


(Michele Climaco) - Dal pentolone ribollente di un campionato in cui sembra vigere la legge dell’alternanza in testa alla classifica, ecco spuntare il primato del Nardò. Lo sbarco granata in vetta alla graduatoria coincide con la quarta vittoria consecutiva di questo magico scorcio di stagione. Un filotto di successi che rappresenta quasi una sorta di alterazione del dna di un torneo, che procede per il resto nel segno di un grande equilibrio e di una discontinuità evidente tra le pretendenti al salto di categoria. Un primato provvisorio, certo, in virtù delle tante gare da recuperare da parte di tutte le inseguitrici, ma che è una immensa gratificazione per una stagione partita tra mille problemi e incognite. La rincorsa verso la beata solitudine della vetta, iniziata subito dopo il ko di Bitonto, si è quindi compiuta grazie al largo successo agguantato contro il Brindisi.

Non tragga però in inganno il 4-0 finale, perché non è stata una vittoria facile. Per un’ora gli adriatici hanno opposto una lucida e strenua resistenza, indossando la mimetica e l’elmetto. E’ stata una partita complicata, che gli uomini di Danucci sono riusciti a riportare sui binari giusti con la spettacolare azione da cui è scaturito il vantaggio siglato da Rimoli. Un gol che, interrompendo quel flusso di autostima che aveva fin lì tenuto in piedi il Brindisi, lo ha esposto ad un vero e proprio tornado granata. E così nel volgere di appena due minuti il Nardò ha trovato seconda e terza rete, mandando in archivio il match con largo e insperato anticipo. Il sigillo finale di Gallo è servito solo per definire il punteggio finale di una vittoria casalinga contro il Brindisi che mancava ormai  da 26 anni. Precisamente dai tempi dell’aurea presidenza di Benito Papadia, ospite d’onore in tribuna, e festeggiato dalla società neretina con una maglia celebrativa per gli 80 anni compiuti da qualche settimana

Per il Nardò si tratta della terza gara in sette giorni, da affrontare praticamente con una rosa con alternative limitatissime, in virtù della perdurante indisponibilità di Mengoli, Scialpi e Zappacosta, cui si aggiunge la squalifica di Stranieri. Potenza e Rimoli sono le due novità nell’undici di partenza. Danucci, pur nel segno di una evidente continuità di impianto tattico, getta dunque subito nella mischia le carte migliori del suo variegato mazzo offensivo, completato da  Caputo e Törnros.  Confermatissimo il collaudato quartetto difensivo over,  tocca agli under Cancelli e Valzano presidiare la zona nevralgica del campo. Il Brindisi, reduce dal ko casalingo contro l’Aversa, cambia invece modulo (3-5-2) e ben cinque uomini. Nel terzetto difensivo Panebianco prende il posto dello squalificato Boccadamo; a centrocampo c’è Bottari in regia e Forbes nell’inedito ruolo di interno, mentre Nives è il quinto a destra; il 2002 Buglia affianca Calemme in attacco.

Chi si attende un Brindisi votato al martirio resta deluso. La squadra di De Luca tiene bene il campo e si mostra pure intraprendente. La prima palla gol del match è brindisina, ma nasce da un passaggio errato di Nicolao in fase di costruzione del gioco dal basso. E’ il 19’ e Calemme si avventa sul pallone e fila verso la porta di Milli, il quale si inarca sulla sua sinistra per deviare in angolo la bordata dell’ex compagno di squadra. Sono evidenti le difficoltà nella costruzione del gioco da parte dei granata, che deve affidarsi alle palle inattive per creare pericoli alla porta di Lacirignola. Al 22’ Törnros aggancia una punizione di Caputo e fa partire un destro, che il portiere brindisino sventa in angolo. E’ impreciso l’attaccante svedese al 29’, che sparacchia alto in piena area su punizione bassa del solito Caputo. Il primo tempo si chiude con un nuovo tentativo del centravanti neretino, che si avventa su una conclusione imprecisa di Potenza, e scaglia un destro che passa non molto distante dal primo palo. Va così in archivio con un nulla di fatto un primo tempo abbastanza intenso ma in cui le due squadre difettano della capacità di imbastire una manovra finalizzata ad innescare le punte.

Ha un altro passo il Nardò in avvio di ripresa, nonostante la capacità del Brindisi di stringere con molta attenzione le maglie difensive. Il primo brivido si consuma però in area granata: Calemme trova spazio per affondare sulla sinistra e mette in area un pallone insidioso: Nicolao anticipa Forbes e sventa la minaccia. Al 7’ sale in cattedra capitan De Giorgi: percussione centrale e apertura sulla destra per Potenza che evita il portiere in uscita e calcia in porta da posizione defilata con Sicignano che salva praticamente sulla linea. La pressione del Nardò si fa sempre più intensa e il Brindisi non può più essere quello sbarazzino del primo tempo. Gli uomini di De Luca sono costretti alla difesa ad oltranza e pur non riuscendo più a ripartire si difendono comunque con accortezza. Il gol del vantaggio del Nardò giunge al 19’, al termine di un’azione davvero spettacolare: una fitta rete di passaggi corti (almeno cinque), che fa girare la testa ai pur accorti difensori brindisini, che assistono storditi alla veloce triangolazione finale tra Rimoli e Potenza che porta alla seconda rete stagionale dell’ex leccese.

    Trafitto, il Brindisi cede di schianto. E il Nardò approfitta dello smottamento della difesa biancoazzurra per piazzare i colpi del definitivo ko., nel giro di un paio di minuti. De Giorgi ancora nelle vesti di uomo assist lancia in profondità Törnros, sul quale rovina Lacirignola in uscita: impeccabile la conclusione dal dischetto di Caputo che spiazza Lacirignola e raggiunge la doppia cifra in fatto di realizzazioni. Giusto il tempo di rimettere il pallone in gioco a centrocampo, che Potenza sfrutta una prateria per affondare sulla destra e beffare Lacirignola con un diagonale che si infila all’altezza del primo palo. E’ il 22’ e il Nardò si ritrova di colpo sul 3-0. Brindisi in ginocchio e gara ampiamente chiusa. Al 36’ Gallo cala il poker, con una conclusione di sinistro in piena area, su respinta corta della difesa avversaria. Poi da Fasano giunge la notizia del pareggio del Casarano e il successo del Nardò si fa ancora più luccicante. La decima vittoria porta in dote la vetta della classifica, probabilmente quella più inattesa nella lunga storia del calcio neretino.

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